CAPITOLO 18

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Il campanello alla porta di Rodrigo suonò per la cinquantesima volta, la mattina del vernissage di Santiago. Tutto quanto il personale era occupato con gli ultimi preparativi, per cui Minerva corse ad aprire personalmente.

Un fattorino in divisa le consegnò una scatola, un foglio e una penna. Faticò a tenerli tutti in mano finché Francisca Navarro non arrivò per aiutarla. Nessuno poteva lasciare un enorme pacco per il suo ricchissimo zio senza che lei ne fosse al corrente.

Dopo l'ennesima lite con la madre, Francisca era arrivata senza preavviso alla villa di Rodrigo. Era lì da un paio di giorni e aveva già preso il controllo dei preparativi. Minerva aveva imparato a conoscere la nipote di Rodrigo e non la considerava più così tanto antipatica. Sì, a volte era noiosissima e parecchio snob, ma era inoffensiva.

"Aspetta, Minerva. Lascia che ti aiuti."

Passando il pacco a Francisca, Minerva si accorse che era indirizzato a 'Minerva Martin'. Firmò la bolla di consegna, la restituì al fattorino e chiuse la porta.

"È per me..." disse lei sorpresa.

Francisca soppesò la scatola.

"Pesa troppo per essere un mazzo di fiori."

Minerva prese il biglietto e lo aprì con impazienza.

'Solo il meglio per la ragazza più bella.

Reign.'

"Santo cielo, quell'uomo è un romanticone!" disse Francisca alzando gli occhi verso il cielo.

Minerva sentì il cuore esploderle nel petto. Non perché Reign le avesse inviato un vestito, ma perché non stava più fuggendo da quello che era nato tra loro due.

Era reale.

Era meraviglioso.

Le loro chiacchierate serali erano ogni volta più lunghe e molto più intime della volta precedente. Avevano smesso di essere solo capo e assistente, e avevano iniziato a parlarsi come amici. Però, Minerva sentiva che tra loro due c'era qualcosa di più.

Di sicuro non l'avrebbe detto a Francisca.

"Reign sa che non ho molte possibilità... materiali per acquistare capi di alta moda. Gli ho detto che mi sarei presa qualche ora di pausa e sarei andata in città a comprarmi un vestito decente per la mostra di Santiago."

Perché voleva essere bella per lui, sentirsi come la donna che lui vedeva quando la guardava.

"Questo è il suo modo di essere un buon capo... Assicurarsi che io abbia tutto per svolgere bene il mio lavoro."

Francisca rise e applaudì mentre guidava Minerva sulle scale.

"Ma davvero? Andiamo, Minerva, smettila, ti prego. Non sono mica nata ieri. Tu gli piaci. Io per lui, potrei essere solo un po' di sano divertimento. Ma tu, querida, tu gli piaci davvero per come sei, naturale, diretta, onesta... Non mi guarderà mai come guarda te, questo è certo," concluse Francisca, scuotendo la testa.

"Io..."

"Tu lo vuoi. Tantissimo. Riesco a leggerlo nel tuo sguardo," aggiunse Francisca.

"Sì, lo voglio."

Minerva non poteva negarlo. Voleva che il loro rapporto evolvesse in qualcosa di più. E poteva quasi credere che il vestito fosse il modo in cui Reign lo esprimeva.

LA BELLA ASSISTENTE & IL CEOWhere stories live. Discover now