Capitolo 3 - La Sera

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Rimasi per un po' di tempo a meditare, che cosa avrei potuto scegliere..? Un nome per una squadra.. un nome.. un nome..All'improvviso, mi alzai puntando la mano verso il cielo, e dopo qualche minuto di suspence, "La chiamerò.. La Combriccola!"...

Inevitabilmente quel tardo pomeriggio si era trasformato in una notte piena, e da lì in poi compresi che era ora di tornarsene a casa, come fu annunciato da tutto il gruppo

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Inevitabilmente quel tardo pomeriggio si era trasformato in una notte piena, e da lì in poi compresi che era ora di tornarsene a casa, come fu annunciato da tutto il gruppo. Dalla fine di quella minuscola partitella a carte, e successivamente alla decisione del nome della squadra, non facemmo davvero nessun'altra attività che era abbastanza importante da menzionare, se non per discussioni casuali e discorsi sparati. Ma ho gradito quei discorsi sparati. Era da molto tempo che non mi sentivo così comodo a discutere con un gruppo di persone appena conosciute, e quindi ero un minimo fiero di me per esserci riuscito, e grato che Olivia mi avesse bussato alla porta, anche se in ogni caso io non sono comunque in grado di giocare a calcetto, e non immagino come sarà la giornata di domani.

"Quindi?" Mi domandò Olivia, "Come sono? Simpatici?"

Avrei ammesso che fossero simpatici, ma non potevo mettere in dubbio che comunque li trovavo strani, e di sicuro non erano le persone più regolari che avessi mai incontrato.

"Bizzarri."

Olivia rise leggermente, e così feci anche io per accompagnare, perchè in effetti era abbastanza inusuale chiamare una persona "bizzarra", figuriamoci un intero gruppo di individui, ma per la prima volta, anche se non mi sento in vena di giudicare le persone, perchè sono equamente terribile e strano come persona, dovevo per forza affermare quanto strane fossero quelle persone, forse Elia era il più normale tra loro.

"Comunque hai fatto amicizia con tutti, e mi sembravi comodo e felice."

"Hai ragione." Le parlavo come se la conoscessi da anni, ma in effetti, anche lei era nelle stesse circostanze degli altri. Avevo fatto amicizia con tutti, se non per qualcuno, e quel qualcuno mi saltellava per la testa.

"E' tutto apposto?" Ma mi si legge in volto quando sono infastidito? Che diavolo!

"Si.. cioè, ho fatto amicizia con tutti, credo."

"Oh, compreso."

"Capito?"

"Si. Stai tranquillo, te lo abbiamo già detto, no?"

"Che cosa?"

"Rosa non è una ragazza molto sociale, di base non gradisce molto far nuove amicizie, non parla molto con noi." Quindi si chiama Rosa? Che nome strano, o almeno, di certo non comunissimo.

"Compreso.. ma non credo di starle troppo simpatico."

"Solo perché ti ha risposto un po' male? Risponde sempre così!" All'improvviso sentii una forte pacca sulla mia spalla, che non mi aspettavo da una persone come Olivia, ma ciò era probabilmente causato dal semplice fatto che probabilmente non aveva fatto niente di così "aggressivo" (sto esagerando ma dal mio punto di vista nessuno potrebbe biasimarmi) fin dal nostro primo incontro avvenuto qualche ora fa.

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