Capitolo 11 - La Ricerca (Parte Prima)

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Le peggiori teorie mi caddero addosso, e io non osavo pensare all'origine di quella domanda.

"Come... Mai?" Non avevo ancora letto il fascicolo, ma prima che lo facessi mi venne dato un riassunto vocale dall'Omone.

"E' sparita, e potresti essere l'ultima persona che l'ha vista".

"E' sparita, e potresti essere l'ultima persona che l'ha vista"

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Era una nuova giornata, alba di una nuova vita. E' come dicono, ogni mattina si rinasce, ogni notte si muore, ogni giorno e' una nuova chance perché abbiamo una nuova vita. Nonostante fossero passati così pochi giorni, mi sembrava che fosse passata un'eternità dal momento in cui avevo per la prima volta ricevuto alla porta Olivia, e mi pareva che quel singolo evento mi avesse buttato in una sorta di cataclisma, che avesse in qualche modo... Totalmente squadrato la mia vita.

Quel giorno mi svegliai in modo terribile. Direttamente dopo un incubo. Ma prima di parlarne, sarebbe piú ordinato raccontare quello che successe ieri, successivamente all'interrogatorio. Mi portarono, i miei genitori, immediatamente a casa. L'intervento intimo da parte dell'investigatore non sarebbe dovuto succedere, e lo sapevo io piú di tutti. Perché lo sapevo? Perché nessuno lo sapeva.

Il motivo per cui mi trovavo lì in primo luogo, nessuno lo sapeva, se non io.

Il fatto che Rosa fosse scomparsa, ero l'unico a conoscenza della cosa, era una cosa detta a me, perché ero un diretto testimone, non era stata detta a nessuno.

I miei erano convinti che mi fossi cacciato in qualche guaio, e nessuno nel dipartimento fece un qualsiasi tipo di impegno per svuotare quel pensiero, perché la vera ragione non poteva essere spiegata in un modo che non lo facesse suonare una tragedia, e ovviamente, che non facesse esplodere sguardi su di me, o preoccupazioni esagerate, anche se in effetti... Non si potevano biasimare.

Lì di lì scoprì piú cose riguardo al conto di Rosa, prima di tutto, che erano stati fatti piú tentativi nel contatto dei genitori, e che ognuno di loro era miseramente fallito, ma successivamente, anche il fatto che si era scoperto abitasse da sola, in un appartamento a centro paese con un basso affitto, uno di quelli dove vanno solo gli immigrati appena arrivati, con poche stanze e poco prezzo.

Poi il resto lo sapevo, ero l'unico ad averla trovata, era sparita senza traccia, e l'unico motivo per cui fu segnalata come scomparsa era proprio perché quel giorno doveva pagare l'affitto, e ovviamente non lo pagò.

Pareva strano lo pagasse una ragazzina, non a caso, il proprietario del condominio fu tartassato di domande, ma inevitabilmente si giustificò, dicendo che possedeva documenti firmati dai suddetti genitori, che non veniva a pagare direttamente, che non l'aveva mai davvero vista fino ad ora, e che non sapeva assolutamente che si trattasse di una ragazzina, e per quanto bizzarra la situazione sembrasse, non si sarebbe mica estratta la verità a forza, come il notaio mercante fece all'oste.

Neanche da me furono in grado di estrarre molto, se non un ragazzino con la pelle d'oca, uscito pallido da un commissariato, facente implicitamente parte di una sparizione. Come dissi, questa notte fu infernale. Non solo ebbi fisso il volto di Rosa, che avevo visto per l'ultima volta in quello stato tanto terrificante, ma ora quell omone vecchioccio e rugoso, anche lui, piú di tutti, mi spaventava. Non direttamente lui, ma le notizie che portava. Era come fosse un angelo, un angelo dell'apocalisse, e io ne subivo il messaggio, piú di tutti.

StomachevoleWhere stories live. Discover now