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È sabato sera e io sono a casa con un pigiama di Winnie the Pooh, una tisana in mano e gli occhi fissi su The Vampire Diaries.

Certo, non è poi così male guardare Damon ed Elena che limonano per la prima volta, solo... inusuale per una ragazza di diciannove anni.

Sono infatti le nove e mezzo, tutti i miei coetanei sono alla festa di Gregor, un mio compagno di corso, mentre io me ne sto rintanata a letto.

Quando Taylor mi ha implorato di andare con lei per almeno quarantacinque minuti mi è sembrata una fantastica idea passare la serata a finire la terza stagione della mia serie tv preferita con una pizza e una tisana, ma adesso... adesso mi sembra troppo deprimente.

Dio, ho diciannove anni e mi comporto come una sessantenne.

Jasper è uscito con i suoi amici, Taylor è andata alla festa, e persino i miei genitori sono usciti per cenare fuori.

Sbuffo e lascio andare il capo sul cuscino.

Sono un caso perso. Un verso caso perso.

Poso quindi la tazza di Winnie the Pooh sul comodino- , ne sono ossessionata- e afferro il cellulare in mano. Faccio un breve giro su Instagram e guardo le storie di Gregor, Taylor e altri ragazzi, invidiandoli solo per un secondo. Un secondo che però dura fin troppo poco, poiché sgrano gli occhi disgustata nel momento in cui vedo un video pubblicato dal capitano delle Cheerleader, che mostra una ragazza dell'ultimo anno che vomita come una dannata nella siepe del giardino che i genitori di Gregor si premurano a curare con costanza e dedizione.

Il video riprende poi una serie di ragazzi sballati e completamente ubriachi, che camminano come degli zombie traballanti.

No, andare lì ora non è decisamente una buona idea.

Rilascio quindi un sospiro e mi rassegno al mio destino per questa sera.

Guardo perciò altri tre episodi della serie, sbavando letteralmente per ogni singola scena riguardante Klaus Mikaelson.

Sì, tra team Damon e team Stefan, io sono decisamente team Klaus.

Increspo infatti le labbra in un sorriso nel momento in cui riguardo una delle mie scene preferite, per poi chiudere il computer e guardare l'orario.

È quasi mezzanotte ora. I miei genitori sono tornati circa mezz'ora fa e si sono raccomandati con me di dormire.

Dormire.

Di sabato sera.

Sbuffo pesantemente e mi alzo dal letto, dirigendomi alla finestra. Scosto la tenda bianca e osservo il cielo stellato al di là del vetro.

È strano, ma guardare le stelle e osservare con peculiare attenzione ogni singola parte della luna lontana è da sempre stato il momento più bello della giornata per me.

Da piccola amavo infatti avvicinarmi alla finestra e osservare il cielo, esprimendo un desiderio ogni volta che vedevo una stella cadente e gustandomi il silenzio della notte.

Quando cala il sole è infatti come se tutto si addormentasse. Ogni persona tace, ogni rumore scompare, ogni problema rimane in sospeso.

La notte sembra infatti un modo per mettere in pausa la propria vita, i propri timori, i pensieri e le paranoie, che la mattina sono da subito pronti a travolgermi

Mi piace perché è gremita di una quiete tanto intensa quanto avvolgente, che mi fa sentire... in pace.

Per questo osservo ammaliata il manto stellato sopra di me, e apro la finestra, in modo da respirare pienamente l'aria fresca di ottobre.

Fire hearts Where stories live. Discover now