6.🌺

165 13 5
                                    

Pezzo di merda.

Figlio di puttana.

Stronzo.

Bastardo.

Coglione.

Deficiente.

Squilibrato.

Psicopatico.

Pervertito.

Maniaco.

Faccia da schiaffi.

Non basterebbe un intero vocabolario per rendermi soddisfatta nell'insultare Duke Adams.

Un ventottenne appena uscito dalla prigione che se ne va in giro senza regole e agendo come stracazzo gli pare, privo di remori ed esitazioni.

Gli sto affibiando una serie infinita di insulti e offese nella mia mente da ormai tre giorni, senza però mai riuscire a sfogarmi realmente.

Dopo quello che ha fatto venerdì sera la mia voglia di ucciderlo si è triplicata inevitabilmente, insieme al desiderio di esporre la sua testa decapitata a tutta Providence.

Mi ha vista fare sesso con Jasper, per tutto il tempo. Ha osato approfittare di un mio momento di debolezza, dovuto all'eccitazione, per gustarsi lo spettacolo. È stato sulla soglia della porta a guardare suo fratello che mi scopava, ed è riuscito a...

Dio, non riesco neanche a ripeterlo.

È riuscito a farmi avere il mio primo orgasmo, e io non ho fatto niente per impedirlo.

Ho lasciato che la mia intimità si bagnasse sotto il suo sguardo imperturbabile, per poi venire senza alcun freno.

È come se avessi tradito Jasper.

Mi sono eccitata per lo sguardo di un altro- ancor peggio di suo fratello- e sono persino venuta.

Non posso neppure attribuire il merito a Jasper, perché-per quanto mi dispiaccia ammetterlo- non è mai riuscito a farmi provare ciò che ho sentito ieri sera nelle altre volte in cui siamo andati a letto insieme.

E questo mi fa sentire talmente sporca e talmente in colpa che non riesco neanche ancora a guardarlo negli occhi.

E tutto questo per colpa di quel criminale psicopatico.

Proprio per questo la mia rabbia aumenta a dismisura nel momento in cui, fuori dalla Brown, accostato a uno dei muri esterni si trova proprio Duke a fumare.

E vederlo lì, a fare quello che gli pare con una tale nonchalance, mi fa ribollire completamente di collera e fa prevalere completamente il mio istinto.

Serro infatti duramente la mascella e i pugni e mi avvio a passi svelti verso di lui.

Riesco già a sentire l'odio aumentare a ogni passo che mi avvicina a questo psicopatico di due metri, mischiato al profumo di menta e vaniglia che emana.

Una volta raggiunto poso una mano su uno dei suoi bicipiti, grandi il doppio delle mie mani, e lo induco a voltarsi brutalmente nella mia direzione.

«Io ti ammazzo.» pronuncio con furia, puntandogli il dito indice contro.

Lui inarca un sopracciglio e mi squadra velocemente con superiorità, mentre fa un tiro da quella che sembra essere una Marlboro e mi avvolge con l'odore di tabacco.

«Sì?» mi sbuffa il fumo in faccia con indifferenza.

Ma che diavolo-

Digrigno i denti tra loro a tal punto che sembrano sul punto di spezzarsi, e gli riservo un'occhiataccia di puro fuoco.

Fire hearts Where stories live. Discover now