9.🌺

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Avevo passato circa due ore a pensare a qualcosa che avrebbe potuto far uscire fuori di testa Duke.

Dopo quello che aveva fatto al mio libro preferito, distruggendolo pezzo dopo pezzo, dentro di me si era formata un'unica grande certezza:

vendicarmi.

Distruggere la cosa a cui Duke teneva di più.

Ci ho messo tanto, perché sinceramente non avevo la minima idea di cosa potesse stare a cuore a uno psicopatico come Duke, ma alla fine sono arrivata a un'idea:

La sua moto.

Non credo che sia la sua cosa preferita sulla faccia della terra, ma è l'unica che ho pensato avrebbe potuto farlo incazzare. In fondo la macchina per Jasper è intoccabile, e magari lo è anche la moto per Duke.

Spero che, almeno in questo, si assomiglino, o potrei fare davvero un immenso buco nell'acqua.

Perciò esco di casa, nel pieno della notte, con il mio occorrente. La mia borsa è infatti piena di oggetti utili al mio intento:

Distruggere la sua moto.

O meglio, non la distruggerò totalmente, ma mi assicurerò che il risultato mandi fuori di testa quello stronzo.

Entro quindi nel giardino degli Adams, scavalcando il cancello con non poche difficoltà, e proseguo a passo felpato, facendo ben attenzione a non fare alcun rumore. Mi avvicino quindi alla moto di Duke, parcheggiata accanto alle macchine dei suoi genitori e di suo fratello.

Sorrido nel momento in cui rifletto sulla vendetta da mettere in atto.

Scusa tanto, Duke, ma non mi dispiacerà per nulla rovinarti il tuo gioiellino da trentamila dollari.

Mi accosto quindi ad essa e poso la borsa a terra, per poi aprire la zip e tirare fuori un cacciavite.

Lo avvicino a essa e, seppur esiti qualche istante sul tornarmene in camera e ripagare Duke con la mia totale indifferenza, alla fine scelgo di mettere da parte i miei sensi di colpa.

Quello stronzo non ha esitato un secondo di più a strappare ogni singola pagina del mio libro, perciò non vedo perché dovrei farlo io.

Certo,naturalmente venti dollari di libro non sono nulla in confronto a trenta mila, ma il valore affettivo è lo stesso. Anzi, il mio è decisamente superiore a quello di quel criminale senza cuore.

Per questo, scacciando ogni ripensamento dalla testa, poso la punta del cacciavite sulla moto e la premo contro di essa, per poi trascinarla su tutta la fiancata.

I graffi profondi prodotti dal cacciavite diventano- inconsapevolmente- la firma per la mia condanna, eppure non me ne curo e continuo a tracciare linee bianche su tutta la moto.

Faccio infatti un giro completo attorno a essa, graffiandone però solo metà, e serro le labbra per il rumore fastidioso trasmesso.

Domani, però, mi sembrerà una delle melodie che amo tanto suonare in confronto ai ringhi furenti di Duke.

Naturalmente, non faccio dei semplici graffi alla moto, poiché comincio persino a fare qualche disegnino:

Una casetta, un bosco, degli adorabili cagnolini e così via...

Mi diletto a rovinare la sua moto con una serie di graffi e, alla fine dell'opera, increspo le labbra in un sorriso soddisfatto e quasi...

sadico.

Figlio di puttana.

Non avrei mai pensato, circa un mese fa, che avrei avuto la necessità di distruggere qualcosa per vendicarmi di qualcuno, ed è tutta colpa di Duke Adams.

Fire hearts Where stories live. Discover now