8.🌺

197 17 51
                                    

«Oggi sarò io il vostro insegnante.» con queste parole Duke Adams si era presentato in aula questa mattina, con la sua solita postura sicura e la sua falcata minacciosa.

Erano passati esattamente due minuti, quaranta secondi e dieci centisecondi da quando aveva posato la base del suo culo sulla scrivania in legno della classe, ma già stavo rischiando di avere un esaurimento nervoso.

«La Keller ha affidato a me il compito di tenere questa lezione, dato il massimo voto che mi è stato assegnato a quest'esame.» incrocia le braccia al petto, mentre io torno pian piano alla realtà di merda che raffigura una persona di merda a spiegare una materia di merda.

Sbuffo.

Non ci posso credere.

Non solo mi devo sorbire Duke come tecnico informatico nella mia stessa università, per di più c'è la possibilità che ci faccia anche da insegnante se la Keller lo "desidera".

Che razza di barzelletta.

Tento di mantenere il respiro regolare, seppur muoia dalla voglia di uscire dall'aula e risparmiarmi di sentire la sua lezione.

Cosa che non posso certamente fare però, se voglio passare quest'esame.

Non è che sia molto portata per l'informatica, la matematica o qualsiasi materia che contenga dei numeri e delle risoluzioni scientifiche. Perciò se non voglio lasciare il foglio in bianco al test che ci sarà tra non molto, sono costretta ad ascoltare questo stronzo qui a pochi metri da me.

«Chissà se lui ci farà capire qualcosa.» Taylor, accanto a me, giocherella con una delle sue solite trecce, mentre morde in modo annoiato la gomma della matita.

«Ne dubito. L'unica nozione con cui usciremo di qui sarà che alla mano sinistra ha un anello in più rispetto alla destra.» scrollo le spalle.

Taylor aggrotta le sopracciglia e, incuriosita dalla mia affermazione, si sporge a guardare le mani grandi e venose di Duke.

Rilascia subito dopo un sospiro divertito. «È vero.»

Sorrido di rimando e mi sistemo meglio sulla sedia, avviando già il countdown per la fine di queste due ore.

Due fottute ore con Duke Adams.

Centoventi minuti a sentire uno stronzo parlare della materia che odio più di tutte.

Che qualcuno mi aiuti.

«La "programmazione". È questo l'argomento di oggi.» la giacca di pelle è tesa sui suoi bicipiti in rilievo, gli occhi sono torbidi come al solito e l'espressione corrucciata.

La sua aura minacciosa non accenna ad affievolirsi neanche di un centimetro, e - se possibile- il suo tono diventa ancora più austero non appena spiega:

«Penso abbiate sentito parlare qualche volta di un programma informatico.» pronuncia in modo annoiato, come se stesse facendo un favore a noi nell'esprimere le sue conoscenze a riguardo.

Sospiro lievemente, infastidita dal suo modo di fare, e appoggio il mento sul palmo della mano.

«Tecnicamente, è un processo di ideazione, progettazione e costruzione di programmi informatici eseguibili.» conta i tre procedimenti con le dita lunghe e virili, adorate da anelli in acciaio. «Questi programmi sono generalmente improntati alla risoluzione di problemi o allo svolgimento di computazioni.»

«Traduzione?» una voce maschile interviene a un certo punto, inducendo i miei occhi a spostarsi sulla figura di un ragazzo dai capelli rossi seduto dall'altra parte dell'aula.

Fire hearts Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora