7.🌺

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Vendetta.

Una sensazione che mai avrei pensato di provare in maniera tanto intensa nei confronti di qualcuno, ma che adesso sta portando adrenalina in ogni singola cellula del mio corpo.

L'eccitazione di far pagare a Duke tutte le battutine, le provocazioni e gli atteggiamenti impositori e sarcastici nei miei confronti, è riuscita a sollevarmi totalmente il morale.

Taylor ha ragione. Non posso lasciare che lui l'abbia vinta e porti ogni volta all'estremo la mia capacità di sopportazione.

Sfortunatamente, è entrato nella mia vita senza che neanche lo volessi, è se non imparo ad affrontarlo finirò per impazzire.

Per questo adesso mi sto dirigendo verso il salotto con un bicchiere di vodka alla fragola in mano.

Non ho intenzione di berlo, naturalmente. Devo restare infatti lucida il più possibile se voglio vendicarmi al meglio.

Sono da sola in questo momento, poiché Taylor ha appena iniziato a ballare con un ragazzo del terzo anno, ma non mi preoccupo. Non posso aver timore di uno stronzo del genere, o il mio orgoglio si sotterrerebbe totalmente.

Cerco con lo sguardo la sua figura, che mi salta subito all'occhio dato il metro e novantasei con cui supera gran parte delle persone lì in mezzo.

Lo vedo appoggiato in particolare a un comò del salotto con la base della schiena e le gambe divaricate a sufficienza per ospitare la figura di una ragazza.

La chioma fiammeggiante è la prima cosa che attira la mia attenzione, mentre si incastra meglio tra le gambe sode di Duke e gli sussurra qualcosa all'orecchio.

La rossa sembra star flirtando, mentre lui si gratta un sopracciglio con il pollice e si inumidisce distrattamente le labbra.

Le sue mani si posano poi sul sedere della ragazza, facendo sì che la mia attenzione venga attirata dalle vene che le attraversano e dagli anelli che adornano le dita.

Deglutisco impercettibilmente, e rimuovo ogni briciolo di esitazione rimasto. Mi incammino infatti verso di loro e comincio a muovere le spalle a ritmo di musica. Fingo di muovermi e di ridere a crepapelle per la battuta inesistente di qualcuno inesistente poco lontano da me.

Cerco di sembrare il più distratta possibile, mentre mi scontro contro la figura scultorea di Duke e verso il liquido presente nel bicchiere sul suo braccio.

Tutta la vodka cade su di lui, generando un'enorme macchia sulla sua giacca di pelle.

Volta quindi di scatto il capo verso di me, aggrottando lievemente le sopracciglia e scostandosi in automatico.

«Oh! Che sbadata!» esclamo teatralmente con compiacimento puro.

I suoi occhi mi scrutano per qualche secondo ma, non appena nota la mia soddisfazione evidente, vengono attraversati da un'improvvisa realizzazione, che lo porta a serrare la mascella.

Ha capito che l'ho fatto di proposito.

«Ehi! Cerca di stare più attenta!» una voce stridula porta velocemente i miei occhi a posarsi sulla ragazza dai capelli rossi.

I lineamenti sensuali del viso sono corrucciati in un'espressione infastidita. Gli occhi scuri sono infatti attraversati da puro nervosismo. Un nervosismo che, però, non riesco a giustificare.

Perché è incazzata? Perché ho sporcato il suo fidanzatino?

La ignoro volutamente e sposto la mia attenzione su Duke, il quale si è appena rimesso in piedi.

Sono quindi costretta a inclinare di molto il capo per guardarlo negli occhi.

Increspo ugualmente le labbra in un sorrisetto provocatorio e compiaciuto, mentre pronuncio:

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