Leo

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Annabeth mi obbligò a tornare indietro a qualsiasi costo,anche se rischiavamo di essere inghiottiti dalla forza di Oceano.
Iniziai a girare la barca lentamente,le onde attraversavano la barca come se fosse una strada,gli schizzi arrivavano anche a me e non andavamo a fondo solo grazie al potere dei figli di Poseidone.
L'onda più alta di tutti si stava per schiantare su si noi ma il sole ricomparve dalle nuvole e una figura luminosa si stagliò sul pontile,proteggendoci dalla forza del cavallone.
La figura prese la forma di un bellissimo giovane uomo che poteva soltanto essere...
"Apollo" esclamai
Lui si avvicinò alla bella Clarissa afferrandola per la vita e scomparvero insieme all'orizzonte.
Percy seguì la luce buttandosi in mare però senza successo.
Io e Annabeth eravamo rimasti li,spiazzati e sconvolti dall'azione del Dio.
"Clarissa" continuava a ripetere Percy.
"Dobbiamo proseguire il viaggio,altrimenti Oceano rimetterà insieme le forze e questa volta non ci andrá piano" ad Annabeth tremava la voce.
"Si sono appena portati via la mia unica sorella" una lacrima righò il viso di Percy
"Annabeth ha ragione" dissi io con voce gentile
"Vi piace prendervi gioco del mio destino?!" Urlò percy
" prima mi date qualcosa e poi me lo portate via" proseguì piangendo
"Non ho idea del perchè Apollo l'abbia rapita" disse annabeth
"L'amava" esordii catturando l'attenzione di tutti
Pov's Clarissa
Apollo mi stringeva la vita e io mi sentivo inerme,impotente di impedire questa azione. Era già venuto da me la sera prima di partire dicendomi che mi amava e che mi avrebbe protetto ad ogni costo.
Però non pensavo che mi avrebbe rapito...
Mi ritrovai improvvisamente in luogo paradisiaco e surreale che sembrava distaccato dalla terra e poteva essere soltanto un luogo: l'isola di Delo,luogo di nascita di Apollo e di Artemide.
Il Dio mi mise a terra delicatamente.

"Perchè ti sei innamorato di me? Non ho nulla di speciale,sono una mortale e non ho niente da offriti" dissi alzando il mento per guardarlo in quei fottutissimi occhi stupendi.
"Ti mi puoi dare il tuo amore,nemmeno la stessa Afrondite mi renderebbe più felice" lui si avvicinò a me,eravamo troppo vicini per i miei gusti.
"Fammi il Dio più felice dell'universo rimanendo con me per sempre. Potrei darti l'immortalità,ti regalerei tutto ciò che desideri anche dei raggi del Sole se necessario. Sei troppo preziosa per vivere una vita di un misero essere umano." Proseguì il Dio
"Apollo,io sono troppo giovane, non posso..." mi tremava la voce e dopo poco iniziai a piangere.
Lui mi strinse in un forte abbraccio fracendomi capire che tutto ciò che mi aveva appena detto era vero. Se io non l'avessi sposato magari si sarebbe vendicato su di me e su i miei cari.
"Qualunaue sarà la tua decisione io ti proteggerò da tutto e da tutti"Apollo mi baciò dolcemente sulle labbra e mi prese la mano
"Io i-io..." non finii la frase che una donna da una bellezza straordinaria mi guardava con compassione
"Giovane Dio,lei non ti ama,il suo cuore appartiene ad un'altro ragazzo..." disse la donna
"Afrodite?" Chiesi io
"Si mia cara" rispose la Dea accarezzandomi la guancia
"Apollo,non giudicarla per la sua decisione,l'amore è un sentimento incontrollabile " proseguì
Il Dio mi abbracciò un'altra volta e mimò con le labbra addio.
A quel punto Afrodite frugò nella sua borsetta e tirò fuori una perla bianca e me la consegnò.
"Adesso va al campo mezzosangue e dimostrami che non ho sbagliato a liberarti da Apollo e poi indossa questa perla che ti permetterà di tornare dai tuoi amici per concludere l'impresa" spiegò la Dea agitando le dita.
Adesso ero al campo, a pochi metri da lui, quando mi vide una lacrima percorse il suo viso e io corsi incontro a lui: Connor Stoll,la persona che amo.
Le nostre labbra si sfioravano e ci fiondammo in un bacio passionale come se fosse il primo ma anche l'ultimo,lui mi sollevò per la vita e mi trovai ad accarezzare i suoi ricci castani.
"Pensavo fossi morta nella tempesta" sussurrò al mio orecchio
"Ho rinunciato ad un Dio per te" dissi senza preoccuparmi delle lacrime che scendevano dai miei occhi
"Io rinuncerei a fare scherzi per te" disse e iniziammo a ridere.
"adesso devo portare a termine ciò che è iniziato" dissi carezzandoli i capelli
"Torna da me,ti prego..." disse trattenendo le lacrime
"Sono tornata qui apposta per dirti che ti amo" non me ne importava se c'era tutto il campo che ci fissava e Clarisse che ridacchiava,io lo amo e niente ci
potrá mai separarci.
A quel punto indossai la perla e mi catapultai sul pontile malandato della nave su cui era iniziata l'avventura più affascinante della mia vita.

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