Annabeth

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I miei piedi si sollevarono da terra e una delle teste di Scilla mi aveva afferrato per la maglietta. Vidi la nave allontanarsi piano piano e le figure sbraccianti e urlanti dei miei amici farsi sempre più piccole. Avevo paura,ero terrorizzata e sentivo che presto la presa del nostro sarebbe arrivata alla carne. Non potevo più rischiare,morta per morta,afferrai il coltello e mi girai violentemente tagliando una delle teste di Scilla. Ero ad un altezza così elevata che mi sarei schiantata in mare facendo una frittata,però fui agguantata da un altra testa,che grazie agli dei,mi prese per il pantaloni e riuscii a girarmi,così affondai il pugnale nelle sue gengive;il mostro mi lasciò cadere una seconda volta e mi preparai al mortale impatto con l'acqua;ma caddi dolcemente nel mare cristallino e non morii. Pensai subito a Percy,infatti la sua testa sbucava dal pontile ed era lì che faceva gesti con le braccia,probabilmente per controllare le acque. Una fresca corrente si Alzò e mi portò fino al pontile,dove mi posò delicatamente.
Percy mi corse incontro e mi baciò,stringendomi forte a lui.
-Presto,dobbiamo andare via!- urlò Leo
Avevo le lacrime agli occhi,temevo di non rivedere mai più Percy,invece era lì,fra le mie braccia.
-Non so che cosa avrei fatto se...- lo interruppi poggiandoli l'indice sulle soffici labbra -ma non è accaduto- sorrisi.
Lui mi baciò di nuovo e fu come se stessimo in un altro mondo,lontani da tutto e da tutti;solo io e lui.
-Annabeth- Clarissa ci corse incontro
-Oh,accipicchia! È la secondo volta che vi rovino il momento- disse interrompendosi un attimo - Tanto ormai il danno è fatto... Annabeth come stai,hai bisogno di cure?-La sorella di Percy si avvicinò ancora e aveva gli occhi colmi di preoccupazione.
-No,grazie. Sto benone- Gettai le braccia al collo di Percy.
-Ne sono felice...io vi lascio soli- disse un po' imbarazzata.
Ricominciai a baciarlo,ma quella volta non avevo nessuna intenzione di smettere. Sfiorai i suoi capelli e lui mi strinse i fianchi.
-Non sai quanto ti amo,testa d'alghe- gli dissi toccandogli l'orecchio con le labbra.
-Sei tutto- mi disse baciandomi a stampo.
Ci abbracciamo per quelle che sembravano ore e ammirammo insieme la meraviglia del mediterraneo. Le belle coste rocciose e il mare cristallino delle Sicilia e le coste greche,con spiagge bianche e acque chiarissime;persino dalla nave si vedevano siti archeologici,dove si innalzavano maestosi templi.
Avevo sempre desiderato andare in vacanza in Grecia,però per noi semidei era rischioso:stare nelle terre antiche significa essere sottoposti a attacchi delle peggiori creature primordiali.
-Guardate,Olimpia!-urlò mia sorella indicando verso la costa,dove si trovava un sito archeologico. Riconobbi le antiche strutture sportive per i giochi,la palestra e qualche tempietto.
Non so come la riconobbe così facilmente,ma così facilmente ma,a giudicare dai resti,doveva proprio essere Olimpia.
-Sono stata in viaggio con la scuola nel Peloponneso e ci portarono anche ad Olimpia!- Urlò come se mi avesse letto nel pensiero.
-Wow!- mi lasciai sfuggire.
-Ragazzi,il programma è cambiato. Non essendo bravo in geografia mi ero dimenticato dell'esistenza dello stretto di Corinto...ma potremmo attraversarlo,così ci troveremo sulle coste sottostanti alle colline dove si trova Delfi- disse Leo grattandosi la testa.
-Va bene- approvai il piano.
-Raggiungeremo Corinto fra circa tre ore,conviene pranzare- disse sbadigliando
-Scusatemi,ma quando siamo partiti...ho perso la cognizione del tempo- domandai
-Due giorni fa e non ieri notte non abbiamo dormito-disse Leo
-Ma come abbiamo fatto ad arrivare nel mediterraneo dall'America così velocemente?!è illogico- dissi inarcando un sopracciglio
-È magico- concluse Clarissa guardandomi penetrante. Dato che non ci stavo capendo nulla e ciò non mi piaceva,chiusi il discorso.
Salimmo nella sala da pranzo e,quando mi ritrovai ad aprire il frigo,trovai ingredienti strani e...Yogurt greco. Mi resi conto che le altre pietanze erano tipiche del mediterraneo e della Grecia; trovai un sacco di Legumi,formaggi di capra e verdure come olive,zucchini e melanzane,per non tralasciare le salsine a base di yogurt e cetrioli. Guardai in dispensa e trovai olio extra vergine di oliva,ovviamente il pane e dei piatti di pasta pasticciata,tipica greca,già pronti.
-Le forniture di cibo cambiano in base al paese in cui ci troviamo!- esclamai eccitata. Scaldammo i piatti pronti e li gustammo felici. Il cibo mediterraneo è buono,leggero e salutare. Qui si che sanno come si mangia,è proprio vero che è la patria del culto culinario. Quando stavo per ingoiare un altro boccone della mia sublime pietanza una scossa mi fece cadere a terra.
-Oh,no!- esclamò Percy,che corse sul pontile. Lo seguimmo,ma quando mi trovai lì me ne pentii amaramente. Mi si bloccò la salivazione,tremavo e avevo le ginocchia molli. La madre delle creature dei miei incubi,che avevo già affrontato,era di nuovo lì,per cercare di ucciderci: Aracne era tornata.

Spazio autrice: ecco qua il nuovo capitolo,spero che vi piaccia . Ho visto che molte di voi non hanno apprezzato che Annabeth venisse presa da Scilla,però non ho mai pensato di farla morire. La storia continuerà e ci saranno sempre più colpi di scena,quindi...continuate a leggere💪🏻
P.s vi ringrazio per i mille voti e le 19mila visualizzazioni😘

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