Annabeth

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Quella sera mi addormentai sul tardi,avevo un sacco di pensieri per la testa. L'indomani saremo salpati a Delfi e solo gli dei sanno cosa ci aspetta,infatti è da pazzi spingersi nelle antiche terre...due volte. Poi ero preoccupata per tutto il resto;per i pericoli,le vite dei miei amici,la sorte del campo mezzosangue e la fine che farebbe il mondo se comandato dagli automi o dal signore dei Titani. Pensai come avesse fatto Crono a organizzare un nuovo esercito dal Tartaro e a come potessero fare a farlo risorgere,era illogico. Mi addormentai con un libro in mano e non mi ricordai di aver fatto particolari sogni,ma sicuramente rividi tutte le cose a cui avevo pensato. Clarissa,Leo e Percy che morivano per via di un gigantesco serpente,poi la visione cambiò: il campo mezzosangue era stato completamente distrutto,era quasi irriconoscibile e i pochi superstiti stavano cercando di ricostruire l'impossibile. Improvvisamente mi trovai in strada a New York,era deserta. Passeggiai per quelle che sembravano ore senza vedere nessuno. Poi,non so perché,mi infilai in un grattacielo e scorsi migliaia di uomini a lavoro,davanti ai computer;sembravano dei robot. Entrai in altri grattacieli e il panorama era sempre lo stesso:migliaia di persone che sgobbavano come macchinette. Probabilmente gli automi ci avrebbero ridotti in schiavitù.
Sentii un forte colpo e poi mi resi conto che ero nel tartaro,lo dico perché c'ero già stata e me lo ricordo bene;un'esperienza come quella non si dimentica,fidatevi.
Strizzai gli occhi per abituarli alla forte luce rossa o all'improvvise tenebre e udii dei forti boati in lontananza e rumore di catene che cozzavano fra loro. Magicamente mi ritrovai davanti alla fonte di tutto quel caos e quando realizzai a che cosa stavo assistendo,mi svegliai di colpo.
Ero sudata e scoperta,probabilmente mi ero agitata talmente tanto da scansare le lenzuola. Scesi dal letto e mi lavai la faccia,cercando di dimenticare ciò che avevo sognato. Tutte quelle cose orribili non potevamo accadere,sarebbe stato il principio della fine del mondo,lo dovevamo impedire . Presi un bicchiere d'acqua e guardai l'orologio che segnava le 5:30 del mattino. Vista la buona ora andai sul pontile a prendere un po' d'aria fresca,sperando che mi passasse quel forte mal di testa. Leo aveva ancorato la nave in rada per la notte,ha detto che non era sicuro proseguire nelle ore buie. Vidi delle barche di pescatori che rientravano e le navi da crociera spuntavano da tutte le direzioni. Decisi di farmi un caffè. Passai per le cabine e notai la porta della camera di Leo socchiusa,spinsi leggermente con la mano e appurai che il ragazzo non c'era. Entrai e controllai il bagno,non era nemmeno lì. Con passo svelto mi diressi verso la sala macchine,niente. Presa dal panico andai a chiamare Clarissa,ma anche la sua stanza era vuota. Controllai ogni centimetro dell'imbarcazione ,ma non c'era traccia di quei due. Aprii la porta della stanza di Percy e pregai gli dei che almeno lui fosse qui . Fortunatamente era disteso sul letto,con la bocca aperta e un filo di bava che usciva dalla bocca. Quell'immagine mi strappò un sorriso e mi avvicinai per svegliarlo. Lo scossi lievemente,ma non dava segni di vita.
-Percy c'è un problema- dissi
Niente
-Percy- alzi leggermente la voce
Niente
-Percy alza le tue chiappe dal letto- questa volta urlai e a giudicare dalla scossa violenta,doveva essersi svegliato.
-Che c'è?- domandò assonnato
-Leo e Clarissa sono scomparsi- dissi esasperata
-Uhm- chiuse gli occhi ma io lo presi per un braccio e lo misi in piedi.
-Come sei violenta- sembrava che stesse dormendo in piedi
-Percy,ora ti vai a lavare la faccia,altrimenti ti lascio- dissi minacciosa
Lui si diresse lentamene verso la piccola porticina in stile bradipo appena alzato e dopo quelle che sembrarono ore tornò;non era sveglio,però sembrava in condizioni di farci un discorso serio.
-Senti Percy,stamani mi sono svegliata e non ho trovato ne Leo e ne Clarissa. Non so che fine abbiano fatto- dissi pregando che stessero bene
-Scomparsi?- domandò incredulo e uscì dalla cabina per andare a controllare se c'erano.
-Oh,per tutti gli dei- si grattò la testa preoccupato
-Io vado a cercarli- aggiunse in tono deciso
-Te non vai da nessuna parte! Non possiamo separarci ancora,è pericoloso. Poi se nessuno dei due è presente,magari sono insieme e torneranno.- Percy si stava agitando e io cercai di calmarlo
-E se non torneranno?- chiese triste
-Non mi puoi lasciare da sola con la nave,Percy. Potrei subire un attacco e non ce la farei a reggerlo! Poi come hai intenzione di andarli a cercare e poi,dove?!- chiesi irritata
-Ho una specie di connessione con mia sorella e potrei trovarla- si stava vestendo.
Stavo per ribattere quando sentimmo un rumore sul pontile;ci guardammo e presi il pugnale. Piano piano andammo sù e,quando eravamo pronti ad attaccare,vidi due sagome familiari. Leo e Clarissa stavano scendendo da un pegaso,assieme a un'altra ragazza. Mi lasciai cadere il pugnale,ero rimasta completamente spiazzata. Dopo quegli istanti di confusione sorrisi e Percy che andò in contro a Clarissa e l'abbracciò ,fece lo stesso con Leo. Quando vide l'altra ragazza spalancò gli occhi e indietreggiò leggermente.
-Dove vi eravate cacciati?- chiesi per poi stringere in un abbraccio i miei amici.
-È una storia lunga,che racconteremo davanti a del cibo- scherzò Leo
-Ci eravamo preoccupati così tanto!- esclamò Percy.
-Mi sembra il caso di presentarmi,io sono Calipso. Mi dispiace essere venuta senza invito nella vostra imbarcazione e sono desolata se creerò problemi- disse in tono dolce.
-Calipso noi abbiamo bisogno di te- disse decisa Clarissa.
-Calipso?- domandai sconcertata
-Pensavo che fosse confinata a Ogigia- dissi più a me stessa che agli altri.

Ci sedemmo al tavolo della cucina e io e Percy guardavamo gli altri due per incitarli a darci spiegazioni. Leo stava tranquillamente spalmando la marmellata sul pane e si schiarì la voce prima di iniziare a parlare - Siamo andati a prendere Calipso perché Clarissa ha affermato che senza di lei non sopravviveremo mai. Ci aspetta il labirinto,ma qui è molto diverso e nessuno di noi è capace di orientarcisi,mentre Calipso si. Siamo andati a Malta e poi Gozzo- Clarissa corresse Leo-Gozo- e lui riniziò a parlare -Giusto...e lì abbiamo trovato ehm come si dice?un passaggio segreto per Ogigia e abbiamo preso Calipso. Poi io la amo e la voglio al mio fianco- si strinsero la mano e lei sorrise diventando tutta rossa.
Io ero rimasta senza parole,non avevo niente da dire e nessuna domanda da fare,la spiegazione di Leo era stata fin troppo esauriente.
-Ma Calipso ha perso per sempre i suoi poteri-disse Clarissa affranta. La maga diventò per un istante cupa,ma tornò subito allegra.
Io e Percy ci guardammo e mimai con le labbra "Ne parliamo dopo io e te" perché avevo notato che Percy era alquanto spiazzato;non stava mangiando praticamente niente.
-Semmai ne parleremo più tardi,adesso abbiamo una missione da compiere- annunciai guardando fuori dalla finestra e notando che la nave si era rimessa in moto.
Incrociai lo sguardo di Percy prima di ricominciare a parlare -Calipso,saremmo onorati se tu prendessi parte alla spedizione- dissi decisa
-Grazie mille,accetto con piacere-rispose lei compiaciuta.
-Benissimo,allora prepariamoci- Non mi aspettavo che Percy parlasse,ma evidentemente mi ero sbagliata...magari non aveva reagito così negativamente,era soltanto confuso.
Presi il pugnale e la mappa di Delfi,per poi mettere nello zaino cibo,acqua,ambrosia e fuoco greco(non si sa mai). Uscii decisa dalla cabina e aspettai gli altri. Attraccammo  nel porto e ci radunammo davanti alle scalette. Sbarcammo in una piccola cittadina dietro la quale vi era il sito di Delfi.
-Da qui,proseguiamo a piedi- disse Clarissa scrutando le collina sulle quali si estendeva il sito.

Spazio autrice: scusatemi se il capitolo non l'ho postato ieri,ma non ce l'ho fatta. Poi vi volevo dire che AGGIORNERÒ QUANDO IL CAPITOLO ARRIVERÀ A 15 VOTI.
Spero che la storia vi piaccia e vi invito a commentare per esprimere le vostre opionioni😉

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