La sala comune

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Dopo l'inaspettato incontro, uscii dal bagno e mi diressi verso la sala comune. Accennai un piccolo sorriso, forse più di uno , ero molto contenta, anche se non vi era un motivo preciso.

Avete presente quei momenti spensierati in cui non ti interessa pensare a cosa può succedere e ti vivi il momento? Ecco io mi sentivo così.

Appena entrata, ho trovato altri concorrenti intenti a chiacchierare e ridere insieme.

Nonostante la mia timidezza iniziale, una ragazza bassina si avvicinò a me e mi disse "Sei stata bravissima prima, te la sei veramente meritata questa maglietta, comunque io sono Sofia, piacere di conoscerti".
"Uhm, grazie, anche tu sei stata bravissima devo dire, piacere Chiara" dissi abbracciandola.
Dopodiché continuammo a parlare e scoprii che eravamo più simili di quanto pensassi inizialmente. Apparte ciò, era anche una ragazza solare e allegra, e capii sin da quel giorno che in Sofia non avrei trovato solo una compagna di viaggio, ma anche una spalla su cui piangere e un'amica con cui ridere, insomma una persona che tutti sognano nella propria vita.

"Vieni ti presento gli altri" mi incitò lei, e anche se con molta ansia accettai:prima o poi avrei dovuto farlo.
Un ragazzo alto e riccio si avvicinò a me: "Piacere Mida". disse sorridendo. "Chiara" gli risposi porgendogli la mano. Inutile negare che appena lo vidi rimasi sconvolta in senso buono: era bello, alto il doppio di me, più grande e riccio, cosa gli mancava ? Una ragazza come me non gli farebbe sicuramente male. Il suo sorriso contagioso e i suoi occhi luminosi catturarono la mia  attenzione,  così ,  continuammo a dialogare ed é stato sorprendente quanto ci siamo subito trovati in sintonia, condividendo la stessa passione per il talento che ci ha portati lì. Non vedo l'ora di scoprire di più su di lui.

Io e Mida eravamo seduti sui divanetti e improvvisamente la porta si aprì : "Ei Sarah, vieni qui, ti presento un'altra nostra compagna" disse lui . Mi girai e vidi lei: la ragazza di Calcutta. Me la trovai davanti, vi erano pochi metri che ci separavano, mi guardò con sguardo sconvolto e mi sorrise.
"Ei ma non eri in bagno fino a cinque minuti fa?" mi disse ridendo .
Cazzo che voce. La sua voce è così rassicurante e allo stesso tempo piena di enegia.
Me ne andai nel pallone, diventando quasi sicuramente rossa pomodoro in faccia e  non sapevo come rispondere mi uscì un semplice: "Oh, ehm, sì, sì sì, ero io nel bagno , scusa comunque sono ancora un po' frastornata per la puntata, comunque sono Chiara" le porsi la mano e lei ricambiò "Diciamo che me lo ricordavo il tuo nome però va bene lo stesso, Sarah" aggiunse.
"Ah si mi ricordo di te, mi sono piaciuti molto l'inedito e la cover di Calcutta" dissi in visibile imbarazzo.  "Mi fa piacere" mi rispose con un sorriso velato e io ricambiai.

Durante questa conversazione, provai cose che non volevo e non potevo provare, cose di cui non ho mai parlato a nessuno e improvvisamente mi sembrava di essere ritornata in primo superiore a quando cercavo di conversare tramite frasi di senso compiuto e provavo a  non arrossire mentre parlavo con la ragazza di cui ero innamorata, anche se lei non lo seppe mai e da una parte é meglio così. Ma per Sarah non era così, per Sarah provavo solo attrazione. E speravo che sarebbe rimasto così per sempre.

Rimasi sul divano un'altra mezz'ora con Mida mentre ridevamo, scherzavamo e ci imparammo a conoscere meglio. Poco dopo ci incamminammo in casetta con il resto dei ragazzi.

Are we really friends? || Sarah ToscanoWhere stories live. Discover now