Harry e Lou

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Il giorno seguente si rivelò essere uno dei più impegnativi fino a quel momento. Avevo un'agenda piena di impegni, con molte lezioni di danza da seguire che mi tenevano occupata per gran parte della giornata.

Mi alzai presto al mattino, in modo tale da affrontare la giornata con energia e passione.

Mentre cercavo di fare colazione nel modo più veloce possibile, il ragazzo alto e ricciolino, si avvicinò a me con il suo solito sorriso contagioso. "Buongiorno,come stai?" chiese con gentilezza, facendomi sentire un brivido di emozione al solo sentire la sua voce.
"Buongiorno, abbastanza bene dai, tu?" riposi con un sorriso timido. Senza esitazione, mi lasciò un piccolo bacio sulle labbra, un gesto spontaneo che mi fece battere il cuore un po' più forte. 

"Chri," dissi, stringendolo in un abbraccio, "sei così alto che riesco solamente ad arrivarti al petto" continuai sorridendo. Lui rise, avvolgendomi con le sue braccia forti e protettive. Potevo sentire il suo battito del suo cuore accelerato che mi rassicurava, come se il suo calore potesse proteggermi da qualsiasi male. Mi propose di vederci dopo le lezioni, e chi ero io per rifiutare?

Dopo poco mi diressi verso la sala da danza, le lezioni di ballo che vi si svolgevano erano intense e coinvolgenti, ma mi piaceva immergermi completamente in esse, lasciandomi trasportare dalla musica e dai movimenti. Tra una lezione e l'altra, trovai anche il tempo per socializzare con il corpo di ballo del programma, scambiando scherzi e risate mentre ci preparavamo per le prossime esibizioni. Era bello poter condividere la mia passione con persone che mi avrebbero aiutata a migliorare sempre di più. Alla fine della giornata, mi sentivo stanca ma soddisfatta. Avevo dato il massimo di me stessa e avevo fatto progressi importanti: questo mi riempiva di una profonda gioia.

Quando tornai in casetta alla fine della giornata, trovai tutti i miei coinquilini radunati sulle gradinate, come se stessero aspettando qualcosa con ansia.
"Eccola finalmente!" esclamò Sofia non appena varcai il vano della porta.
"Guardate chi è finalmente tornata!" continuò Kumo con un tono scherzoso. "Un applauso per la nostra ospite d'onore!". Un coro di applausi accolse il mio ingresso, mescolato alle risate e agli scherzi dei miei coinquilini. Non sapevo come reagire che rimasi immobile per qualche secondo.

"Che succede?" chiesi, scrutando il gruppo con curiosità. "Oggi é la serata film ti ricordo!" esclamò Gaia con un sorriso contagioso, spiegando il motivo della loro felicità.
"É il film che ti avevo proposto di vedere ieri insieme!" aggiunse Sarah con entusiasmo, ma dentro di me provai una strana sensazione. Non volevo evitare il momento con lei, ma dall'altra parte c'era anche Christian, e questa situazione mi metteva in conflitto.

"Ti ho preso anche il posto dai" disse indicando un cuscino affianco a lei, questo significa che quando Maria aveva annunciato il titolo del film lei aveva subito pensato a me? Che voleva passare del me? Era come se stessi sognando ad occhi aperti, e per evitare di destare sospetti andai subito in doccia a lavarmi.

Appena arrivata nel bagno, chiusi la porta dietro di me e mi lasciai trasportare dall'emozione, iniziando a saltellare per la felicità. Probabilmente era tutto nella mia mente, Sarah era etero, gli piacevano ragazzini del calibro di Holy, tra noi non ci sarebbe mai potuto essere nulla. Ma in quel momento non facevo nemmeno caso alla razionalità: era il mio cuore a comandare.

Le farfalle nello stomaco aumentavano sempre di più mentre riflettevo sulla possibilità che Sarah potesse provare qualcosa per me. Ma allo stesso tempo, mi sentivo confusa e spaventata all'idea di affrontare questa situazione. E se fossi stata troppo ingenua nell'interpretare il suo gesto? E se rischiavo di rovinare la nostra amicizia?

Avviai la mia playlist sui One Direction ed entrai in doccia. Appena sotto la doccia, lasciai che l'acqua calda scivolasse lungo il mio corpo, cercando di trovare chiarezza nei miei pensieri. Nonostante ciò, la mia mente continuava ad essere pervasa da domande senza risposta. Questi pensieri mi riempivano di speranza, ma allo stesso tempo mi facevano sentire incerta sul futuro.  Tuttavia, non potevo negare l'emozione che provavo all'idea che Sarah potesse provare qualcosa per me..

Dopo un po' di tempo, uscii dalla doccia e dopo aver infilato il pantalone del mio pigiama, mi fermai di fronte allo specchio per controllare la mia figura. Era una piccola abitudine che avevo, controllare se mi sentivo a mio agio nel mio corpo, ma quella sera sembrava più importante del solito. Guardai attentamente il riflesso nello specchio, cercando segni di cambiamenti nel mio corpo. Ero sempre stata ossessionata dal mio aspetto, e soprattutto in quel momento sentivo il bisogno di essere sicura di me stessa, considerando anche la confusione che regnava nei miei pensieri riguardo ai sentimenti. Nonostante fossi consapevole che il mio valore non dipendeva dal mio aspetto fisico, c'era ancora quella piccola voce dentro di me che mi spingeva a cercare conferma nel riflesso dello specchio.

Dopo aver tamponato i capelli con l'asciugamano, stoppai la musica e mi preparai per vestirmi, sentii un leggero colpo alla porta. "Sono io, posso entrare?" chiese una voce familiare. Era Sarah. "Sì, entra Sarah," risposi, consapevole che stavo ancora indossando solo l'asciugamano. Quando aprì la porta e mi vide, la sua espressione sembrò leggermente sorpresa. "Oh, scusa, io... non sapevo che tu non fossi vestita," balbettò, chiaramente imbarazzata, cercando di non guardare il mio petto.

"Non preoccuparti, è tutto a posto," risposi, cercando di farla sentire più a suo agio. "Anzi, potresti aiutarmi ad agganciare questo?" le chiesi, indicando il laccetto posteriore del mio reggiseno. Sarah si avvicinò lentamente e, con un'espressione incerta sul viso, si mise dietro di me. Con attenzione, afferrò il laccetto e lo agganciò al suo posto. Durante quel breve momento, potevo sentire il suo respiro sul collo e il suo contatto delicato mentre mi aiutava.
Guardando il riflesso dello specchio, notai che sembrava un po' impacciata mentre cercava di agganciare il laccetto. Era così tenera e delicata in quello che faceva, e non potevo fare a meno di notare quanto fosse carina.
Con un leggero rossore sulle guance, alzai lo sguardo verso lo specchio e distolsi lo sguardo. Era difficile ignorare la sua vicinanza e la sua dolcezza, ma dovevo concentrarmi per non farmi prendere dalla situazione. E così, mentre Sarah continuava a concentrarsi sul reggiseno, mi sforzai di rimanere calma e di non far trasparire quanto mi sentissi agitata dalla sua presenza così ravvicinata.

"Grazie," dissi quando terminò, girandomi per guardarla. I suoi occhi incontrarono i miei per un attimo prima che lei abbassasse lo sguardo.
"Di nulla," rispose lei, e posso giurare di aver visto un lieve rossore sulle sue guance.

Mentre afferravo l'asciugacapelli, notai che Sarah si avvicinò al mio iPad. "One direction, eh?" commentò con un sorriso.
"Già, ma credo tu sia troppo piccola per conoscerli," risposi scherzando.
"Ma sei letteralmente 2 anni più grande di me, sei seria?" replicò lei, facendo una smorfia giocosa. "Non sono mai stata più seria," risposi, ridendo insieme a lei.
"Guarda che li conosco eh," ribatté Sarah con un sorriso giocoso.
"Ah sì? Il tuo preferito?" chiesi, incuriosita dalla sua risposta. Era divertente scoprire qualcosa di nuovo su di lei, anche se si trattava solo dei suoi gusti musicali.

Sarah scrollò leggermente le spalle, con un'espressione indecisa sul viso. "Non saprei... forse Harry?" rispose infine, con un sorriso timido. "Ah, capisco," dissi, sorridendo anch'io. "Harry è abbastanza popolare tra le fan."
"Il tuo invece?" mi domandò lei incuriosita.
"Louis ovviamente" risposi immediatamente "siamo così simili caratterialmente" dissi aggiungendo. Sarah alzò leggermente le sopracciglia con un sorriso complice. "Ah, capisco," disse. "Siete simili caratterialmente, eh? Interessante." "Esatto," confermai con un sorriso. "Louis ha un modo di essere divertente e spensierato che mi piace molto. Mi identifico un po' con lui."
Sarah annuì comprensiva: "Capito".

Realizzai di essere ancora in pantaloni e reggiseno :"Vai avanti, altrimenti il film inizia senza di te," le dissi, con un sorriso imbarazzato. "No, voglio aspettarti" rimasi senza parole, non me l'aspettavo.

Alzai leggermente le sopracciglia, sorpresa dalla sua risposta. "Arriverò tra 10 minuti, tienimi il posto, ora vai".
"Se sono più di 10 minuti tornerò qui, capito?" annuii.

Come potevo mai dire di no a Sarah Toscano?

Are we really friends? || Sarah ToscanoWhere stories live. Discover now