Conversazioni notturne

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"É successo qualcosa?" mi domandò Sofia mentre uscivamo dalla stanza.
"Sono stata stupida io, nulla di che, ma a cosa dovrei aiutarti?" aggiunsi io.
"Sparecchiare" mi rispose lei sorridendo e prendendomi la mano mi trascinò vicino al tavolo.  Era stata una giornata troppo movimentata ed ero assai stanca, ma se nessuno avesse sparecchiato al nostro posto non avrei sicuramente potuto lasciare tutta quella sporcizia lì. Così decisi di aiutare Sofia.

Dopo aver finito, ci sedemmo sulla panchina del giardino e incominciammo a parlare del più e del meno. "Ho visto una certa affinità con Mida, o sbaglio?" mi domandò lei, mentre con la testa ero appoggiata sulla sua spalla : ero praticamente in dormiveglia.
"Boh, lui é bello per carità eh non si può assolutamente dire il contrario, ma lo conosco da un giorno a malapena" le risposi.
"Fino a qualche ora fa non la pensavi così" mi disse scherzando. "Cioè? Che vorresti dire?"
"Nulla ma prima vi ho visti cucinare insieme ed eravate molto vicini, magari sarà stata una mia impressione" mi rispose lei.
Decisi di prendere la palla al balzo e di vedere cosa ne pensasse e le spiegai l'accaduto: " Boh, nel senso, Sarah mi ha praticamente detto di non velocizzare troppo le cose".
"Sarah?"
"Si, perché? Qualcosa non va?"
"Nono, anzi, sono contenta abbiate parlato, pensavo ti stesse antipatica" mi disse appoggiando la mia testa sulla mia.
Nel frattempo le mie riflessioni si dirigevano verso la confusione dei miei sentimenti e il desiderio di capire meglio me stessa.

Dopo un po' di tempo passato in giardino , tornai in camera, mentre Sofia andò a farsi una bella doccia calda.

Appena entrai in camera sentii una voce: "Alla buon'ora" . Era Sarah, strano, pensavo stesse dormendo. "Ma che ci fai sveglia a quest'ora?" le domandai.
"Scusa tu puoi e io no?" replicò la cantante.
"Uno io stavo aiutando Sofia a fare quello che spettava a te, due io sono maggiorenne, tu no" le risposi io con un sottotono sarcastico. Si mise a ridere. Quando le sue labbra si sono incurvate in un sorriso spontaneo, ho sentito il mio cuore battere un po' più forte nel petto. La sua risata era piena di gioia, così come il suo viso . In quel momento, mi sono sentita come se avessi conquistato il mondo intero con una semplice battuta. La sua felicità era contagiosa, e mi ha fatto sentire speciale e apprezzata.
"Non riesco a dormire in realtà " mi spiegò lei.
Così mi sedetti sul suo letto per la seconda volta della sera e appoggiai la schiena al muro.

Incominciammo a parlare apertamente di tutto ciò che ci passava per la mente, senza filtri né maschere.

"Ho paura" mi rivelò.
"Perché?" le chiesi, nel frattempo lei si era avvicinata sempre di più a me e in quel preciso momento aveva appoggiato la sua schiena sul muro, così come a me. Eravamo una affianco all'altra. Sentivo mille emozioni contrastanti in me.
"So che siamo ancora al primo giorno, ma ho paura di non farcela, ho paura di poter essere eliminata da un momento all'altro, ho paura di quello che ha detto la Pettinelli in puntata e che magari Lorella possa cambiare idea su di me" mi disse tutto d'un fiato, ero così felice che si stesse aprendo con me mostrandomi le due parti più fragili, in un certo senso si stava fidando di me.
"Lo sai cosa?" le domandai, lei fece di "no" col capo ed io aggiunsi : " Non lo dico solo perché siamo qui una vicina all'altra, ma lo dico perché lo penso veramente". Quando mi resi conto che mi stava osservando, sentii un brivido di emozione corrermi lungo la schiena. Provavo un misto di nervosismo ed eccitazione nel sapere che il suo sguardo era rivolto verso di me, concentrandosi su ogni mia parola e gesto. Mi sentii vulnerabile ma allo stesso tempo desiderosa di condividere con lei tutti i miei pensieri.
"A me sei arrivata, un sacco anche, apparte che l'inedito ha quel ritmo che ti entra in testa e te lo fa piacere sin dal primo ascolto, poi la cover, che dire, sei stata veramente brava a saper riprendere il piano dopo che Anna ti aveva stoppata, e anche se a volte posso sembrare un po' scorbutica nei miei modi di fare..." accennai un sorriso e lei appoggiò la sua testa sulla mia spalla "siamo solo all'inizio e hai già delle buone basi, andrai molto lontano, fidati" conclusi.

"Pensi veramente questo di me?" mi domandò alzando la testa verso di me, e quando abbassai lo sguardo incrociando il suo, tutto sembrava fermarsi per un istante ; riuscivo a specchiarmi addirittura nelle sue pupille .
"Beh, hai presente quando ci scontrammo in bagno?" le domandai, lei mi fece cenno di "sì".
"Ti identificai come "la ragazza di Calcutta", quindi sì, penso veramente tutto questo di te".

"Tu invece? Che mi dici" mi disse con un leggero sorriso sul volto. Sono sempre stata una brava ascoltatrice, mi aprivo con pochissime persone e nonostante provassi qualcosina per Sarah non me la sentivo di farlo.
"Beh io ti dico che ormai é tardi, domani ho lezione e che non voglio fare figure di merda già dal primo giorno" le risposi scherzando.

Mi alzai dal letto, ma lei mi prese la mano e mi accennò un "grazie". In quel momento entrò Sofia, che ringrazio per la terza volta in una sola giornata perché grazie a lei le nostre mani sono rimaste una nell'altra per più tempo.

A mezzanotte eravamo tutte e tre nei nostri letti, ma i miei pensieri mi offuscavano la mente. Da una parte c'era Christian, dall'altra Sarah, ed eravamo solo al primo giorno.

Non smettevo di pensare alla conversazione avuta poco tempo fa: era una condivisione intima di esperienze, speranze e paure. Ci apriremmo l'una all'altra, trovando conforto e sostegno reciproco in una esperienza nuova per entrambe.

Da una parte ero contenta della serata trascorsa, ma dall'altra no. Non volevo che Sarah mi provocasse quello che stavo provando e a malincuore c'era un unico modo per evitare quelle emozioni: evitarla per il resto del percorso ad Amici.

Are we really friends? || Sarah ToscanoWhere stories live. Discover now