Una comida familiar

315 21 3
                                    

Ero intrappolata in una situazione imbarazzante, con il cuore che batteva nel petto mentre cercavo di mantenere la calma. Mida, ignaro della mia agitazione, continuava a parlare con entusiasmo di musica e arte con il resto della tavolata, mentre Sarah sedeva accanto a me con un sorriso gentile sul volto.

Provavo un misto di emozioni contrastanti. Da una parte, la presenza di Mida davanti a me, riusciva a farmi sentire felice e eccitata, desiderando di passare più tempo con lui. Dall'altra, la vicinanza di Sarah mi faceva sentire confusa e in imbarazzo, sapendo che avevo sentimenti contrastanti nei suoi confronti.

Mentre la cena continuava, cercavo di concentrarmi sul cibo nel mio piatto, cercando di ignorare il battito del mio cuore e le emozioni nel mio corpo.

Sarah continuava a parlare, ed io cercavo disperatamente di mantenere la calma e di concentrarmi sulle sue parole. Mentre lei mi raccontava delle sue ultime avventure e dei suoi pensieri, io cercavo di dare risposte sensate, mettendo da parte la mia eccitazione nell'essere così vicina a lei.

Cercavo di non far trasparire la mia agitazione, mantenendo un'espressione neutra mentre ascoltavo attentamente ciò che diceva. Mentre il cuore continuava a battere veloce nel petto, mi sforzavo di essere presente nel momento.

Era una battaglia tra il desiderio di rimanere controllata e l'emozione di essere così vicina a lei. Nonostante ciò, non potevo permettere che le mie emozioni prendessero il sopravvento, o almeno non in quella situazione in cui mi trovavo.

Così, ho respirato profondamente e ho cercato di concentrarmi sulle parole di Sarah, mettendo da parte per un momento le mie emozioni.

"Mi sembra che tu sia un po' nervosa stasera. Tutto ok?" mi domandò lei prendendomi alla sprovvista.
"Sì, sì, tutto bene. Solo un po' stanca, credo."
"Sei sicura? Sempre qui se hai bisogno di parlare" dettò ciò posò la sua mano sulla mia coscia probabilmente in segno di incoraggiamento. É stato un gesto improvviso ma delicato, ho cercato di non far notare la mia sorpresa, ma dentro di me il cuore batteva velocemente, emozionato dal contatto fisico inaspettato.

La sua mano era calda e confortante, e ho cercato di concentrarmi sulle sue parole, anche se la mia mente era completamente su un altro pianeta.
"Uhm, si... grazie, Sarah. Apprezzo davvero" queste furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca.
"Hai sentito parlare del nuovo film che è uscito? Penso che potremmo vederlo insieme un giorno" continuò lei.
Sul mio viso prese forma una strana espressione, mista tra la sorpresa e la felicità di quella proposta. Ci misi un bel po' a formulare la mia risposta: ero ancora perplessa per la mano di Sarah presente sulla mia coscia.
"Sempre se ti va, non sei costretta" aggiunse lei con un lieve sorriso sul suo volto.
"No no, anzi, mi farebbe molto piacere sai" le dissi in visibile ansia cercando di non incontrare il suo sguardo. Provai a concentrarmi invece sulle pieghe del tavolo di fronte a me, sperando che lei non captasse i miei veri sentimenti. Le sue labbra si incurvarono in un lieve sorriso.

Mentre parlavo con Sarah, cercavo di mantenere un tono leggero nonostante la mia agitazione interna. Era importante per me dimostrare di essere calma , anche se dentro di me ero tutto tranne che calma.

Nel frattempo, Sofia mi osservava da lontano: i suoi occhi erano pieni di sostegno e incoraggiamento mentre cercavo di proseguire la conversazione con Sarah. Anche se non potevo sentire le sue parole, sapevo che ero circondata dal suo sostegno silenzioso, e questo mi dava la determinazione di andare avanti.

E Mida?
Beh... continuava a fissarmi con curiosità mentre io cercavo disperatamente di mantenere la calma. La sua attenzione mi faceva sentire ancora più nervosa, e cercavo di evitare il suo sguardo diretto mentre cercavo di concentrarmi sul cibo sul mio piatto. Ero consapevole del suo interesse nei miei confronti, ma in quel momento, con Sarah seduta accanto a me, la situazione era diventata ancora più imbarazzante. Sentivo il suo sguardo su di me, come se volesse leggermi nei pensieri, e mi sentivo sempre più agitata mentre cercavo di nascondere i miei veri sentimenti. Era una situazione complicata, e mi sentivo come se fossi finita in un bel casino, senza una via d'uscita chiara.

Dopo aver mangiato, mi sono diretta verso il divano dove Mida era seduto, sperando che la sua compagnia potesse distrarmi dai miei pensieri. Abbiamo parlato di tutto e di niente, ridendo e scherzando come se nulla fosse successo. La sua presenza rassicurante mi ha aiutata a mettere da parte le mie preoccupazioni. Con Mida accanto a me, mi sentivo in pace, come se tutto il caos in me si fosse dissolto, almeno per un momento.

"Che dici, ti é piaciuta esta comida familiar?" mi domandò con il suo accento venezuelano.
Avendo frequentato il liceo linguistico fino a poco tempo fa, ed essendo ancora allenata sulle lingue gli risposi con un "cierto".
Mi sorrise, ma una domanda mi venne spontanea: "Perché comida familiar, scusa?"
"Beh perché ormai siamo tipo una grande famiglia"- mi rispose-"io, tu, Simone, Nic,
Sarah..." Il mio sguardo si pietrificò: Sarah.
Non avrei mai potuto considerare Sarah una specie di "sorella" o comunque componente della famiglia.

"Diciamo una specie di famiglia dai" rettificai io.

Are we really friends? || Sarah ToscanoWhere stories live. Discover now