Sono appena arrivata a casa per preparare la valigia.
Abbiamo il volo alle 19:00 e sono in ansia.
Il capo non ha la minima idea di chi mi ha affiancato, ma la mia coscienza sì, ed è entusiasta all'idea.
<È solo il mio collega. Quello che è successo è solo un madornale errore. Colpa dell'alcol che ha spento i miei neuroni... Oddio... alcuni> dico a me stessa, mentre premo la roba per chiudere la cerniera
Suona il telefono.
Corro a prenderlo.
"Ellie"
Rispondo subito.<Ellie, finalmente! Dove sei finita? Sono ore che ti cerco>
<Dimentichi che la tua amica vive di un grande successo? Ma certo, lo hai dimenticato> finge di essere offesa
<Seriamente stai lavorando al progetto "Barbie"?>
<Seriamente! Perché rinunciare? È un progetto internazionale e mi sto divertendo da matti>
<Perché? Forse perché il tuo fotografo è comparso all'improvviso nel tuo camerino?>
<Ancora con questa storia? Non sapeva della mia presenza>
<Ellie! Togliti i prosciutti dagli occhi! Va bene il successo, va bene il progetto, ma è giusto capire con chi si a che fare>
<Dem che volevi dirmi? Non parleremo di questo>La sento irritata ora.
<Ti ho chiamata per dirti che sto partendo>
<Partendo? Dove vai?>
<Vado ad Ankara, per lavoro>
<Ok... Sola o in compagnia?>
<In compagnia ovviamente. Ci sono delle novità che ancora non sai>
<Ora sono sul set. Non posso intrattenermi a lungo, ma puoi accennarmi qualcosa?>
<Magari più tardi, che dici? Ti scrivo quando finisci>
<Dem cos'è questo tono? Perché stai facendo così?>
<Sono solo preoccupata per te, Ellie>
<Sei una donna ansiosa, te l'ho mai detto?>
<Previdente >
<Ma davvero? Vuoi che ti risponda seriamente a questo?>
<Ellie so dove vuoi arrivare! Ma è ben diverso>
<Sei andata a letto con uno sconosciuto molto probabilmente! Questa la chiami previdenza?> la sento ridereMa una risata carica di nervosismo.
<È diverso! La mia è stata una cazzata! La tua invece è una decisione fatta con coscienza>
<Sai che c'è? Certe cose a te , devo imparare a non dirtele. E sai perché? Perché assumi sempre quell'aria investigativa che ti caratterizza! Con me non sei una poliziotta, ma un'amica. Impara a dividere le cose>
<Non stai dicendo sul serio?>Chiude la chiamata.
Ogni tanto ci capita di bisticciare.
Anzi , togliamo "ogni tanto".
Siamo come cane e gatto, ma ci vogliamo un gran bene.
Su questo non si discute.
Voce narrante
Dopo la discussione con Demet, la nostra "Barbie" è tornata sul set, faticando a trovare la concentrazione richiesta.
Chiede dell'acqua e la ingerisce lentamente, sentendo l'ansia salire quando si accorge che Deniz, il fotografo, continua ad osservarla.
<Pronta?> la voce metallica del regista, la richiama
Ellie annuisce.
<Ci sono> aggiunge
Torna sul set e si siede nella postazione indicata, pronta per le fotografie.
È tesa.
Sorride, è vero, ma sente ogni muscolo contrarsi dall'ansia.
"Vorrei ucciderti, Dem. Mi hai procurato un'ansia pazzesca" pensa nel mentre
<Perfetta> dice Deniz, pronto a scattare
Ma prima le ha riservato un altro sorriso.
<Ellie... Che ti prende?> commenta subito dopo
<Perché? Che ho fatto?>
<Non fai altro che battere le ciglia! Dov'è la tua scioltezza?>
<Sì, scusami. Sono un po' agitata> commenta senza filtriL'attimo dopo realizza quello che ha appena detto.
<Perché? Qualcosa non va?>
<No! È tutto ok> risponde, provando ad essere convincenteDeniz con un gesto alla troupe , fa capire di concedere qualche minuto alla modella.
Si avvicina ad Ellie, ferma su quella sedia.
<Puoi dirmi tutto, lo sai? > le dice, sospendendosi sulle ginocchia
"Sei tu il mio problema"
<È solo tensione la mia. Non preoccuparti> continuo
Lui annuisce.
Mi stampa poi un sorriso di incoraggiamento.
Torna dietro la macchina fotografica.
Tiro un bel respiro.
Sono solo supposizioni di Demet.
Mannaggia a lei e alle sue energie poliziesche.
STAI LEGGENDO
Squadra speciale ~Il dipinto rubato
FanfictionCan e Demet sono due agenti speciali,che si ritroveranno a risolvere insieme il caso del dipinto rubato durante una notte, al Museo di Atatürk della bellissima Istanbul. Riusciranno a catturare il ladro esperto ed abile? #candem