92- Riflessi di verità e cuore

323 72 23
                                    

Demet

Quando ho chiesto un appuntamento con Birand, ho calcolato perfettamente che sarebbe stata una mossa rischiosa.

Ma ho bisogno di chiarire alcune cose e di tornare a sentirmi parte del team.

Mentre mi avvicino al suo ufficio, noto che Can non è in stazione, il che significa che ha già terminato il suo turno.

Bussando alla porta di Birand, sento un leggero tremore nelle mani.

<Avanti>, dice la sua voce profonda e sicura.

Entro e chiudo la porta dietro di me.

<Agente Ozdemir>, sorride mentre mi invita a sedermi alla scrivania.

La sua espressione è professionale, ma c'è anche un accenno di curiosità nei suoi occhi.

<Come stai?>

<La ringrazio innanzitutto per aver accolto la mia richiesta e sto bene per fortuna>, rispondo, cercando di mantenere la voce ferma, accennando anche un piccolo sorriso

<Cosa posso fare per te?>
<Capo, ho deciso di tornare prima al lavoro. Vorrei riprendere a lavorare sul caso dei dipinti, magari insieme a Can>

Birand si appoggia allo schienale della sedia, le sue sopracciglia si alzano leggermente.

<Ozdemir, comprendo il tuo desiderio di tornare nel team, ma non posso rimetterti nella squadra per ora. Dobbiamo considerare la situazione attuale e ci sono altri progetti in cui potresti essere coinvolta.>

Sento il cuore affondare nel petto.

<Capisco> dico, cercando di mascherare la delusione nella mia voce.

<Ma io… vorrei davvero tornare a lavorare su quel caso.> provo ad essere convincente

Annuisce, ma il suo sguardo comunica chiaramente che la decisione è già stata presa.

<Ti apprezzo molto come professionista, Ozdemir . Ma ci sono altre opportunità in cui potresti brillare.>

Le parole gli escono con gentilezza, ma io sento un nodo alla gola.

<Va bene>, dico infine, cercando di trovare un sorriso autentico tra la delusione.
<Farò del mio meglio per contribuire.> aggiungo

Mentre parliamo ancora di altri progetti e delle mie nuove responsabilità, sento il peso della verità schiacciare il mio cuore.

.............

Mentre mi alzo per lasciare l'ufficio, un pensiero mi attraversa la mente.

<Ah, capo... > dico, fermandomi un attimo. <Posso chiederle dell'agente Yaman? Sapevo che aveva qualche impegno, ma...>

Birand si appoggia di nuovo alla sedia, il suo sguardo diventa serio.

<Yaman ha un'operazione sotto copertura questa sera al Sakip Sabanci . È una missione importante, puoi immaginare >

Le sue parole mi colpiscono come un fulmine.

Un'operazione al museo senza di me però.
Mi sento maledettamente triste per questo.

<Grazie per avermelo detto>, rispondo, cercando di nascondere l'ansia che si sta accumulando dentro di me.
<Spero che tutto vada bene> aggiungo
<Yaman è uno dei migliori, e tu lo sai meglio di chiunque altro.>

Con un sorriso forzato, lo ringrazio ancora per il supporto e lascio l'ufficio.

Appena varco la porta principale, sento la tensione sciogliersi leggermente, ma una nuova determinazione prende forma in me.

Squadra speciale ~Il dipinto rubato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora