Capitolo 5 - La prova

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Gli ultimi giorni prima della prova passsarono veloci per Harry. Andava avanti e indietro dalla biblioteca di notte col suo mantello dell'invisibilità, sia che Draco si trovasse nei dintorni o no. Gli incontri con lui, insieme al torneo tremaghi, stavano facendo diventare Harry incapace di dormire la notte.
Tutto sembrava ingigantito e non se ne rese conto fino alla mattina stessa della prova in cui doveva affrontare un drago. Per fortuna Hagrid gli aveva detto delle bestie, altrimenti non avrebbe saputo niente.
Harry si sedette accanto ai suoi due migliori amici, Ron e Hermione, per dieci minuti finché Silente non lo rubò per prepararlo per il torneo. Camminarono per la Sala Grande insieme con tutti gli sguardi rivolti su di loro e uscirono dalla porta.

"Harry, ragazzo caro, vai a pulirti un po' e ci vediamo qui. Ho tirato fuori dei vestiti per te, sono sul tuo letto." Disse l'uomo saggio. "Nervoso?"
Harry scosse solamente la testa e obbedì al preside. Salì bruscamente le scale, temendo ogni gradino, e indossò la nuova uniforme per il torneo. Si sedette sul letto, cercando di far rallentare il tempo, ma purtroppo il tempo non si ferma per nessuno, neanche per il ragazzo che è sopravvissuto.
Tornando indietro, molto più lentamente di prima, ignorò gli sguardi e si guardò le scarpe, prima di collidere con le scarpe nere di qualcun altro. Conosceva quelle scarpe, erano le calzature di nessun altro che Draco Malfoy.

Entrambi i ragazzi stettero in silenzio per un minuto prima che quello dai capelli scuri iniziasse ad allontanarsi. "Aspetta!" piagniucolò Draco. Harry si fermò e fissò il ragazzo più alto per quelli che sembrarono secoli.
Così potè esaminare ogni tratto delle sue iridi. Erano di un argento meraviglioso che poteva sciogliere anche la cioccolata più fredda, come un Harry Potter. Avevano una piccola linea blu, spessa quanto un punto di spillatrice.
"Spero che tu non muoia in questo torneo."
"Cosa?" Harry non sapeva cosa il Serpeverde gli avesse appena detto a causa del modo in cui le parole gli erano scivolate dalla lingua più veloce di quanto potesse sbattere un'ala di fata, più il fatto che era perso negli occhi dell'altro.
Draco sembrava stressato, Harry non sapeva se era per via della sua presupposta cotta o perché stava reagendo in modo completamente stupido alle sue parole.
"Ho detto," fece un respiro "Spero che tu non muoia in questo torneo. Abbastanza chiaro per te?"
"Errrrmmm grazie, suppongo." Harry affermò sbalordito. non aveva mai pensato che gli sarebbe piaciuto vedere il giorno in cui Draco Malfoy si sarebbe preoccupato per lui. Rese solo tutto più stressante e confuso, quando il biondo si allontanò.

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"E' tempo che i nostri campioni affrontino il drago!"

La folla urlò ad un volume assordante, come Draco si sedette accanto a Pansy, Blaise, Tiger e Goyle per guardare la prima prova. Erano in una sezione riempita di poster e cartelloni di Viktor Krum, che supportavano il Bulgaro. Parlarono ed esultarono finché non fu il turno di Harry di prendere l'uovo. Tutti ammutolirono quando entrò camminando nello stadio.

"Quanto vi aspettate che rimanga vivo?" Blaise chiese.
"Meno di cinque minuti, spero." disse Pansy, con un sorrisetto. Tiger e Goyle concordarono con otto minuti. "Io credo che rimanga per circa tredici minuti, non è così stupido." Solo allora il concorrente fu percosso sulla spalla. "Fanne dieci al massimo."
"E tu Draco?" Chiese Pansy.
"Segnatemi per tutto il tempo. Penso che prenderà l'uovo, è Potter, la fortuna gli scorre nel sangue." A questo punto Harry sembrava aver preso la scopa, chiunque gliel'avesse permesso, e stava volando attorno allo stadio.
"Se vince devi andare ad un appuntamento con lui." Pansy disse. Draco roteò gli occhi e disse che andava bene.
"Cosa c'è Draco? Nessun grugnito, nessuna rabbia come fai sempre quando pianifichiamo un altro incontro? Si direbbe che ti piace davvero Potter." Blaise disse, gli ochi di Draco divennero furibondi:
"Prova ad uscire col Grifondoro per un po'"
"Quindi stai dicendo che ti piace davvero." Pansy lo stuzzicò. Stavolta Draco le urlò contro: "Non mi importa del-"
Harry volò sopra tutte le persone e andò verso il castello e il drago si liberò inseguendo il ragazzo col fuoco.
"Non te ne importa ancora, eh? Potrebbe essere ucciso!"
"Allora lascia che lo sia." Draco affermò freddamente.
Guardò via, sapendo che il suo sguardo avrebbe rovinato la sua maschera gelida, perché una traccia aleggiande di preoccupazione lo consumava.

Non passarono neanche dieci minuti che Harry tornò volando, prendendo l'uovo d'oro. Proprio come Draco aveva predetto.

Punto di vista di Harry:

Harry stette in infermeria un po' di giorni per consentire alla spalla di guarire. Ricevette visite multiple dai suoi amici e una lettere da Sirius Black, il suo padrino, che si congratulava con lui. Fu libero di andare dopo che Madama Chips gli ebbe dato l'ultima pozione e lo ebbe sgridato dicendo di non fare nulla di stupido, in modo da poter guarire del tutto.
Uscì dall'infermeria con la testa alta e l'orgoglio che gli scorreva nelle vene. Aveva davvero vinto! Nulla poteva interrompere la sua parata, finché si imbattè in un furetto.

"Dobbiamo smettere di salutarci così!"
"Cosa c'è Malfoy? Sei venuto a prendere in giro il mio incorretto uso di una scopa e a lamentarti di come non sia permesso?" Harry si era completamente dimenticato di Malfoy e di come si era comportato ultimamente.
"No, volevo solo congratularmi con te e ... umm mi chiedevo se volevi venire al lago venerdì durante la cena." Disse timidamente.
"Come-come un appuntamento?" Domandò Harry.
"Non devi se non vuoi." Harry lo guardò con gli occhi spalancati.
"A cosa stai giocando?" Draco si voltò e fece per andarsene:"Scusa se ti ho disturbato."
Draco continuò a camminare. Harry non voleva, ma la curiosità ebbe la meglio su di lui.

"Lo farò."


Drarry - Era tutto solo un giocoWhere stories live. Discover now