Capitolo 15- Non è un addio

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Harry si svegliò verso le sette e mezzo quando si udì un colpo giù nel corridoio. Draco si riebbe dalla sua trance sbalordita come dei passi si fecero sempre più vicini alla porta dell'ala dell'ospedale.

Click, click, click. Harry spalancò gli occhi come un alligatore che avvista la preda quando Draco schizzò fuori dal letto e si nascose dietro al muro che conteneva la porta. Non c'era nessun altro posto dove rimpiattarsi, quindi aveva una piccola dose di speranza che faceva capolino nei recessi della sua mente che, chiunque si stesse avvicinando all'ala dell'ospedale, gli sarebbe sfilato accanto e gli avrebbe permesso di andarsene inosservato.
Harry si infilò sotto le coperte con il cuore che batteva veloce, lasciando che i suoi occhi apologetici guardassero Draco. Il biondo guardò il suo ragazzo con gli occhi colmi di dispiacere.

Una volta che le grandi porte si furono aperte entrambi i ragazzi chiusero gli occhi- Harry fingendo di dormire e Draco in previsione. Dei tacchi ticchiolarono lungo stanza, finché si fermarono al letto di Harry.
"Potter, è sveglio?" Draco aprì gli occhi strizzati per trovare la professoressa McGranitt sospesa sopra Harry. Poté vedere gli occhi del ragazzo tremolare e aprirsi, il modo in cui Draco desiderava che li aprisse.
Harry si sollevò lentamente dal letto e si mise a sedere, facendo trattenere a Draco una risata. Lo divertiva semplicemente quanto il suo ragazzo fosse bravo a recitare.
Oh, ragazzo, che parola meravigliosa.
"Ascolta, capisco che non vuoi partecipare ad attività di nessun genere, tuttavia ti esorto a mangiare almeno un morso, o ricevere la visita di alcuni amici." Il suo tono era estremamente premuroso, il che era sorprendente, considerando che Draco l'aveva solo vista correggere qualsiasi studente che virasse dal suo cammino. "Gli eventi della notte scorsa sono stati traumatizzanti, ma se fossi in lei-"

"Sto bene, professoressa." Disse Harry. "È solo un altro casino da cui devo uscire."
Draco ancora non se n'era andato, il che era un colpo di fortuna, considerando che non avesse niente a nasconderlo se non una schiena girata e una discreta conversazione.
"Molto bene, signor Potter, e se desidera parlare..." Harry non udì il resto perché era concentrato sul far uscire il furetto dalla stanza prima che la professoressa si voltasse e quel pensiero gli teneva i nervi in guardia.
Per fortuna la professoressa si guardò in torno, dando a Harry la possibilità di lanciare uno sguardo a Draco, i pugnali che aveva al posto degli occhi gli indicarono la porta due volte, poi lo riguardarono per avvertirlo.

Draco si svegliò dalla trance causata da Harry, le sopracciglia erano sollevate fino alla fronte, e comprese finalmente il messaggio. In punta di piedi si trascinò lentamente fuori dalla stanza il più in silenzio possibile per un essere umano, mentre Harry distraeva la McGranitt coinvolgendola in una conversazione. Mentre Draco correva, appena dopo essersi portato fuori vista, l'ultima cosa che udì fu la McGranitt informare Harry che i Diggory desideravano vederlo.

Draco davvero desiderava poter rimanere, in modo che Harry non dovesse passare tutto questo da solo. E poi di certo ci sarebbero stati i media e i suoi amici a martellarlo di domande tutto il giorno. Draco si promise che si sarebbe fatto perdonare da Harry più tardi.
Il Grifondoro sprecò la giornata tra le visite frequenti degli amici e, sebbene fosse continuamente circondato di persone, non avrebbe potuto sentirsi più solo. Voleva Draco. Nessun'altro se non Draco.
Il giorno trascorse più lentamente di qualsiasi altro che avesse vissuto da tempo e pensò che addormentarsi presto avrebbe fatto scorrere il tempo più veloce e tutto sarebbe stato presto dimenticato e lui non sarebbe più stato soffocato. Purtroppo, un tranquillo sonno notturno non sovvenne a causa degli incubi che lo svegliarono subito.
Nel tentativo di addormentarsi di nuovo, girandosi e rigirandosi, si svegliò comunque alle tre di mattina e fu spaventato a morte da degli occhi penetranti che lo fissavano. Harry fece un salto dalla paura:
"Che cavolo stai facendo?"
"Sono venuto a vedere un avvincino mettersi un tutù e ballare come una ballerina, cosa pensi che stia facendo." Draco disse con sarcasmo, sedendosi sul bordo del letto di Harry. "Scusa, troppo presto?"
Harry deglutì, "No, va bene..."
"Davvero?" Draco sollevò un sopracciglio, afferrandogli la mano.
"È solo... è difficile da credere, sai. Voglio dire, ero in un labirinto, con Cedric-"
"Harry, non devi raccontarmelo se non vuoi." Draco sussurrò, accarezzandogli il palmo della mano con il pollice. Vedeva quanto fosse difficile parlare per Harry; vedeva come gli si stringesse la gola e gli occhi si inumidissero dietro gli occhiali. "Ecco, ti ho portato qualcosa."

Drarry - Era tutto solo un giocoWhere stories live. Discover now