Capitolo 12 - Nascondersi

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Harry aveva il sorriso in faccia ancora prima di aprire gli occhi, ecco quanto era felice.
Ad ogni modo, non aveva una vera risposta del perché, non ne aveva bisogno. Pensava solamente al prossimo incontro con Draco e a rivedere il suo sorriso.
Andò in bagno per farsi la sua ben meritata doccia, preparandosi mentalmente al fatto che il suo cuore avrebbe battuto fortissimo per tutto il resto della giornata, non importava a cosa pensasse.
Pensava a questo e che c'erano lezioni da seguire, due ore di pozioni per prime, eppure in realtà stavolta non vedeva davvero l'ora di partecipare e poter vedere Draco per due ore di fila, anche se non avrebbero potuto parlare.
Harry si avviò a colazione e si sedette tra i suoi migliori amici, di fronte al tavolo dei Serpeverde.
Sollevando lo sguardo, Harry scoprì che Draco non era ancora sceso, beh salito, considerando che il suo dormitorio era nei sotterranei.
Draco. Non Malfoy.
Si domandò se Draco aveva tenuto i capelli senza gel, come erano alla fine del loro appuntamento: spazzati dal vento con fascino notturno.
Harry giunse alla conclusione che gli stavano meglio in quel modo, e quando gli aveva messo una ciocca sciolta dietro l'orecchio, dopo che gli era caduta in faccia, Harry aveva sentito quel tiepido, confuso sentimento, come anche il desiderio di sfilargliela da dietro l'orecchio e riporla di nuovo. Immaginò ogni ciocca essere al tatto più morbida e più morbida della precedente-
"Harry?" la voce di Hermione lo richiamò dalla trance causata da Draco, si spaventò e distolse lo sguardo dal posto vacante dall'altro lato della sala, per posarlo sul suo piatto di uova e un toast.
"Stai bene? Sembri di fuori stamattina."
"Oh er-sí... Io-erm, sto bene." Harry provò a mantenere una compostezza neutra, ma poi disse la parola: "bene" e le sue guance, tradendo i suoi propositi, si sollevarono involonrariamente.
"Perché sei così sorridente, amico? È tipo innat-" Ron non riuscì a finire la frase perché Hermiome sussultò, e gli occhi le si accesero come un colpo di fulmine.
"Oh mio dio! Sei stato ad un appuntamento, vero?" Disse, tentando di trattenersi dall'urlare... Beh in realtà non ci provò neanche e Harry avrebbe voluto che lo avesse fatto.
Con i muscoli che rifiutavano di resistere, Harry sorrise ancora di più: così tanto che dovette seppellire la testa tra le braccia per evitare di arrossire, era come se le sue guance urlassero più si quanto facesse Hermione.
"Per piacere, annuncialo solo a tutta la scuola, Hermione." Harry l'aggredì verbalmente, risollevando la testa per guardarla.
"Scusa." Abbassò la voce.
"Forza, Harry, raccontarci."
"Abbiamo parlato." Harry abbassò lo sguardo sulle uova, sorridendo come uno scemo.
"Avete parlato? E?" Hermiome si illuminò come un albero di Natale.
"E," Harry si morse un labbro, "È andata bene." Si trattene.
"Cosa non ci stai dicendo?" Ron chiese, colpendogli scherzosamente la spalla.
È Draco Malfoy.
Nah... I suoi amici non solo avrebbero sclerato, ma avrebbe infranto la promessa a Draco.
"Noi... Ci connettevano bene, ma è strano. Lu-lei... Lei non è come me l'aspettavo."
"Forse è un bene, amico." Ron gli dette una pacca sulla schiena.
"Che tipo di ragazza è? Un maschiaccio? Femminile? Gioca per la sua casa?"
"È..." Harry ci pensò e fece un sorrisetto tra sé e sé.
"No, non gioca." Harry decise che avrebbe ristretto troppo il campo.
Draco entrò, con i capelli gellati - sfortunatamente - e i loro occhi si incontrarono per un momento.
Harry fece un sorrisetto tra sé.
"Ed è femminile, assolutamente. Davvero, molto femminile. Probabilmente ci ha messo venti minuti solo per sistemarsi i capelli stamattina."
"Davvero? Pensavo che avresti preferito qualcuno più... tosto; il tuo amore per il Quidditch, sconfiggere il Signore Oscuro e quant'altro."
"Voglio dire, l'ho portata a volare-"
"L'hai portata a volare." Hermiome mugulò, facendo balzare Harry. "Harry, non puoi farlo se è una tipa femminile! Non è come se fosse Ginny, se tu mi portassi a volare molto probabilmente piangerei, tu con quelle tue mosse da pazzo!"
"Non ne ho fatta nessuna!" Sì invece...
Harry non voleva subire un interrogatorio quindi si fece una nota mentale di mettere per iscritto su cosa avrebbe mentito.
Hermiome sollevò un sopracciglio nella sua direzione. "Sii onesto!"
"Harry, amico, ci accorgiamo di tutto." Ron rise, "Almeno si è divertita?"
"Sì, molto, quindi ha! Hermione!"
"Sta' solo attento a prenderti cura di lei." Gli disse Hermione. "E se hai bisogno di consigli con le ragazze, fammi sapere."
"Lo farò." Harry sorrise, ma non per la loro gentilezza o in qualche modo il rispetto della privacy (hey, almeno non lo imploravano di dire un nome o una casa), sorrideva per il fatto che non avrebbe avuto bisogno di nessun consiglio con le ragazze ad ogni modo.
Solo in quel momento alzò lo sguardo verso il tavolo di Serpeverde e i loro sguardi si incrociarono, ed entrambi sogghignarono nello stesso momento, comunque lo sguardo di Harry vacillò e lo distolse, prima che gli venisse da ridere e prima che i suoi amici notassero chi stava guardando.
"C'è dentro fino al collo." Ron disse, scuotendo la testa.

Drarry - Era tutto solo un giocoWo Geschichten leben. Entdecke jetzt