63. "A me servono i tuoi occhi"

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"Trixy tu sei poetica, quando canti le cose le fai arrivare dritte al cuore perciò assolutamente voto per te"
Le parole di Malgioglio rimbombano nella stanza mentre tutti insieme stiamo parlando della puntata appena registrata.
-Sono molto contenta di queste parole perchè comunque arrivare al cuore penso che sia il nostro obbiettivo fondamentale. Quindi mi fa stra piacere- dico.
"Trixy...hai un modo di cantare davvero speciale. Parti sussurrato e poi esplodi, ma in questa performance ti ho trovata un po' insicura"
Ecco che anche le parole di Michele Bravi riecheggiano nella stanza.
-Diciamo che un po' me l'aspettavo. Nel senso che era un pezzo di cui comunque mi sentivo insicura, comunque sono felicissima per Holden perchè se lo meritava il punto- continuo lasciando la parola agli altri.
Chiuso il collegamento vado in camera a prepararmi per andare a dormire.
-Chiacchieriamo?- propone Marisol così io e Sarah su un letto e lei e Sofia sull'altro cominciamo a discutere riguardo alla puntata.
-Sofi sei stata bravissima- sorrido.
-Finalmente ho ballato!- esclama lei.
-Mari anche tu, eh- continua Sarah.
-E anche tu- dice la ballerina.
-La stanza azzurra la migliore, sempre- commento.
-Ma vogliamo parlare di Mida ancora con il braccialetto di Bea?- chiede Marisol.
-Lasciamo stare ragazze, lasciamo stare- rispondo.
-Comunque sia non ti staccava gli occhi di dosso oggi- interviene Sofia.
-Tutte scenate, io non torno con lui neanche morta-
-Su quest'affermazione avrei dei dubbi, ma voglio sperarci- continua Sarah.
È ovvio che mento.
Dopo aver chiacchierato del più e del meno mi infilo sotto le coperte e le mie amiche spengono la luce.
-Notte girls-

Il giorno dopo le lezioni cominciano presto, più si va avanti più niente è scontato perciò bisogna triplicare l'impegno.
Torno in casetta dove Maria ci convoca sulle gradinate per i guanti di sfida della settimana.
Il primo per Mida da parte della Pettinelli nel quale avrebbe dovuto cantare senza autotune solo con l'aiuto del pianoforte dicendo anche che se non accetterà passerà alla storia come colui che non accettava i guanti.
-Trixy ce ne è uno anche per te- dice poi la conduttrice.
Era prevedibile.
-Da Anna Pettinelli- esclamo sedendomi sulla gradinata più in basso accanto a Sarah.
"Cara Trixy, questa settimana Mida non è il mio unico bersaglio...nel corso di questo serale ti sei cimentata solo ed esclusivamente con canzonette indie o pop italiane e considerando le tue immense capacità mi meraviglio che la tua prof non ti abbia dato qualcosa di più consistente. Non ti preoccupare, ci penso io. Ti lancio questo guanto di sfida che ti vede contrapposta a Lil Jolie in cui dovrai cantare un grande pezzo del cantautorato italiano che è "Quando finisce un amore" di Riccardo Cocciante. Vediamo se sai fare solo canzonette o anche qualcosa di più! Buon lavoro, Anna Pettinelli"
Questo è il contenuto della lettera.
Chiaramente non sono d'accordo.
-Innanzitutto io penso che sia equo e chiaramente lo farò e penso anche di portarlo a casa. Non sono d'accordo quando dice che ho fatto solo canzonette perchè ho fatto "Qualcosa di grande" e "Sono solo parole" che sono due pezzoni della musica italiana. Io farò quel che posso e vedremo- commento.
Prima di chiudere il collegamento viene mostrato a Sofia un video da parte dei suoi genitori che si erano registrati vedendola esibirsi per la prima volta.
Subito dopo vengo convocata da Lorella per parlare del guanto di sfida.
-Vieni Beatrice- esclama ed io corro ad abbracciarla prima di sedermi sullo sgabello in legno.
-È arrivato il primo guanto- dice e così le leggo la lettera da parte di Anna.
-Guarda, io penso che non sia assolutamente un problema perchè tu puoi fare tutto Bea, quindi la portiamo a casa- commenta la mia prof.
-Si, ma lo penso anche io. Mi sento abbastanza sicura- rispondo.
-Perfetto, domani cominciamo a lavorarci insieme e come andrà andrà, senza nessun problema- conclude prima di congedarmi.

In casetta Martina e Lucia stanno preparando il pranzo, mi avvicino a loro per aiutarle ma mi blocco all'istante quando la figura di Christian fare capolino nella stanza.
-Vieni un secondo-
Non faccio caso a queste parole, ma quando mi arriva una spallata da Lucia capisco che ce l'ha con me.
-Che vuoi?- chiedo.
-Vieni dai, dieci secondi- mormora e così io decido di seguirlo nella sua stanza.
-Mi serve un abbraccio tuo- sussurra e nonostante io sia titubante decido di abbracciarlo.
Quel profumo, quel calore mi sono mancati come l'aria e per qualche secondo li sento di nuovo miei.
-Che è successo?- domando perchè io so leggerlo come nessuno e lo so quando qualcosa non va.
Non risponde, mi fa solo cenno di sedermi difronte a lui.
Stiamo parlando dopo giorni interi e la mia razionalità non è più in grado di tacere.
-Ti manco un po'?- domando con un filo di terrore.
Nessuna risposta
-È complicato- mormora.
-Christian smettila di pensare con la testa- dico.
-Io non ti posso lasciare andare, tu mi hai fatto superare troppe cose- continuo con voce rotta.
-A me servono i tuoi occhi-
Quando vedi riflessa la persona più importante negli occhi di un altro hai bisogno di essere guardata da quegli occhi, di essere capita e di essere ascoltata.
Hai bisogno di cadere ripetutamente negli occhi dell'altro e io avevo perso tutto questo ormai.
-Chri...- mormoro, lui non risponde.
Quando però si copre gli occhi con le mani capisco che sta piangendo e senza pensarci due volte lo stringo in un abbraccio che lui non tarda a ricambiare.
-Ci facciamo male- dice.
-Perchè?- chiedo con gli occhi lucidi.
-Se mi dici "Io non provo un cazzo per te" io ora mi alzo e mi levo dalla tua vita per sempre, ma se tu senti qualcosa io non posso andarmene Christian, perchè lo sento anche io- continuo e sono certa che a momenti scoppierò in lacrime.
-Ti prego Chri-
-Basta Beatrice, perfavore- risponde.
Lo guardo e sento rigare il mio volto da una goccia calda che il ragazzo davanti a me si affretta ad asciugare lasciandomi una carezza tra i capelli.
-Ecco vedi, io non ti volevo fare piangere-
-Lo hai già fatto mille volte, io le ho provate tutte, ma tu per me non hai mai sentito nulla- concludo uscendo dalla sua stanza.
Torno nella mia e mi chiudo in bagno non riuscendo a fermare le lacrime.
Come può stare così?
Come può essersi già scordato tutto?
che prima o poi arriveranno
i giorni in cui ti manco
e penserai soltanto a un cielo blu cobalto
a noi sopra l'asfalto, le mani sul mio fianco
e non avrai nessun rimorso e nessun rimpianto
-Ei- dice Marisol entrando in camera.
-Ma se c'è Christian che piange in giardino e tu che piangi qui voi due avete...- comincia la mia amica.
-Chiuso per sempre- rispondo.

spazio autrice
hello! capitolo molto triste, lo so.
non odiatemi per questo distacco🤚🏻, ma come ho già detto vorrei far durare questa storia anche un pochino fuori dal programma e ho paura di risultare noiosa.
alla prossima💗

«la mia migliore amica è una 2001» //mida amici23Where stories live. Discover now