Capitolo 9: è impossibile.

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Pov dea Roberta
Quando vidi Mirko avvicinarsi a Francesco in lacrime, capii il motivo del suo pianto: Francesco era morto.
-Non non può essere- dissi tra me e me e così iniziai a lottare contro il mostro che mi aveva posseduto, o meglio i mostri.

Pov Persefone.
Tutti noi eravamo sbigottiti, Roberta aveva ucciso Francesco, ma la cosa più sorprendente era che ora stava iniziando a lottare contro Crono e Gea, e la sua figura si divideva in tre.
-Andate via da me!- urlava con tutta la forza che aveva e poi con un onda tridimensionale di pura energia ci investì, facendoci sbattere contro le colonne.
Quando riaprì gli occhi di fronte a me c'erano tre figure, due per terra e l'altra, che riconobbi come Roberta, che si ergeva a malapena sulle sue gambe.
-Roberta!- sussurrai e poi lei svenne.
All'inizio non capii il perché ma quando notai Francesco in piedi e sano, capii che Roberta aveva disintegrato i poteri di Crono e Gea, liberato i genitori e salva Francesco che corse subito da lei.
-Noi l'avevamo avvisata!- dissero tre voci dietro di me: le Parche.
-In che senso?- domandò Francesco.
-Lei influiva nel nostro lavoro così l'abbiamo minacciata ma a quanto vedo non serviva a nulla!- dissero le tre pazze.
-Cosa avete fatto a mia figlia!- urlò Perseo estraendo la sua spada fatta di oro imperiale.
-Quello che facevamo con tua moglie quando riportava in vita una o più persone, le provochiamo dolore!- disse con enfasi le tre pazze.
-Io vi ammazzo!- disse Perseo scagliando si contro di loro.
-Perseo, Perseo...tua figlia si riprenderà e riferitele che da parte nostra lei non soffrirà più se riporterà in vita un'amico o un parente, ma soffrirà se porterà in vita degli sconosciuti ed ora arrivederci e alla prossima impresa giovani eroi!- dissero le Parche scomparendo.
Poi io e gli altri ci avvicinammo a Roberta che giaceva a terra inerme.
-Amore mio, ti prego, svegliati, avevi giurato sullo Stinge!- gli disse Francesco in lacrime.
-Tutto questo è impossibile!- disse Gaia.
-Cosa...cosa è impossibile?- domandò Zeus furioso.
-Punto uno, lei non può essere mia figlia, lei era castana, questa è bionda; punto due, nessuno si poteva liberare da Crono e Gea, a meno che la sua forza di volontà sia più forte di qualsiasi altra cosa!- disse Gaia e a quel punto si alzò Francesco.
-Non riesci a riconoscere tua figlia? Ma che razza di madre sei?!- sbraitò lui infuriato nero.
-Si l'olimpo, ora lo possiamo conquistare!- dissero Crono e Gea dietro di noi, come ci siamo scordati di loro, è impossibile, tutto questo è impossibile!

Pov Francesco.
Gaia non ha riconosciuto sua figlia, ma come si fa!
-Francesco porta Roberta al sicuro!- mi urlò Poseidone ed io feci come richiesto.
Portai Roberta al sicuro dentro il suo tempio e rimasi con lei.
-Amore ti prego svegliati, stai andando contro il giuramento!- gli dissi baciandola sulla fronte, mentre le lacrime mi rigavano il volto, vi prego non di nuovo, è troppo doloroso perderla.
-Papà, vieni fuori sbrigati!- mi urlò Mirko preoccupato.
-Cosa succede?- domandai uscendo fuori e arrivato li impallidì.
È impossibile!
Ritornai dentro per veder se Roberta era ancora stessa sul suo letto e come previsto non si era mossa di un millimetro, però fuori c'era la fenice che combatteva contro Crono e Gea.
Così presi Roberta in braccio e la portai fuori.
-Ora mi preoccupo!- esclamò Ade.
Poi tutto avvenne in una volta, Crono e Gea inceneriti e la fenice che tornava nel petto di Roberta.
Tutti mi guardarono e all'unisono dicemmo "è impossibile!"

Percy Jackson: e la feniceTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon