16. [L] Lei è piena di segreti

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LOGAN

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LOGAN


Mi pento di non aver inseguito Abigail nel momento esatto in cui la vedo sparire dietro l'angolo.

Ma prima che possa muovermi nella sua direzione la signora Wilson esce dalla porta per controllare cosa stia succedendo e Trent mi dà una spallata per entrare nell'appartamento.

Lo seguo in cucina, dove Trent sta osservando con sospetto il piatto di biscotti quasi vuoto.

«Come fai a conoscere Abigail?» gli chiedo e non mi preoccupo neanche di nascondere il fastidio nella mia voce.

La mia capacità di resistere dallo spaccargli la faccia ogni volta che apre bocca, che in una giornata qualsiasi non può essere quantificabile da qualsiasi numero sopra l'uno, oggi si è vanificata nel momento stesso in cui Abigail si è irrigidita quando le ha impedito di uscire da casa mia.

Per questo sto contando fino a 100, molto, molto lentamente.
Per ricordarmi perché tirargli un pugno, per quanto mi farebbe piacere, sarebbe una soddisfazione effimera e piena di conseguenze complesse.

«Dovrei farti io questa domanda, visto che la stronza era a casa tua.»

55.
56.
57.

«Abigail non è una stronza» dico a denti stretti mentre afferro il bancone.

Trent fa un verso che è un mescolarsi tra una risata e un grugnito. «Si vede che l'ha appena conosciuta allora.»

«Come fai a conoscerla, Donovan?» ripeto e cerco di immaginare l'espressione che assumerebbe mio padre se mi facessi mettere in panchina per la prossima partita.

Ma per quanto ci provi, non riesco a far sparire Abigail dalla mia mente.

Continuo a rivedere il momento esatto in cui il suo volto sorridente e imbarazzato ha lasciato il posto a quello pallido e spaventato che le avevo visto addosso più volte di quante ne avrei volute contare.

E ora che ho avuto accesso al primo, sapere di essere la ragione del secondo, senza capirne davvero il perché, mi fa uscire di testa.

L'unica amara ironia di tutto questo è che posso confermare ancora una volta di aver sempre avuto ragione su una cosa.
L'hockey è uno sport che è stato creato per rovinarmi la vita.

«Era l'ex di James» dice Trent.

Solo cinque parole, ma credo che trenta martellate in testa mi lascerebbero meno stordito. «Cosa?»

Trent incrocia le braccia e si appoggia sul bracciolo del mio divano. La posizione perfetta per tirargli un pugno facendolo comunque cadere sul morbido.

«Abigail era la fidanzata di James» ripete, come se fosse un'informazione ovvia a cui tutti hanno accesso. Come se io avessi passato i mesi che hanno preceduto il mio arrivo a fare ricerca su chi si scopavano i miei compagni di squadra. «Frequentavamo lo stesso liceo, ma io la conoscevo appena. Invece, a quanto pare, lei e James hanno lavorato a un progetto insieme e hanno legato parecchio. Si sono fidanzati a metà dell'ultimo anno, ma quel cretino di James si è fatto incantare subito. Era al settimo cielo, negli ultimi mesi non l'ho quasi mai visto dato che passava tutto il suo tempo con lei. Erano diventati inseparabili, una cazzo di coppia da film. Ti giuro non ho mai capito quell'attaccamento ossessivo di James per una ragazza così insulsa, ma io sono sempre stato più il tipo da una botta e via. Sicuramente tu mi puoi capire», dice con un sorrisetto.

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