25. [L] Lei riempie gli spazi

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(Dal telefono di Abby)

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(Dal telefono di Abby)

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LOGAN


«... e comunque introdurre la storia come sogno della protagonista è pigrizia intellettuale» concludo incrociando le braccia al petto.

Il professore mi osserva esterrefatto mentre il resto della classe finge particolare interesse per qualsiasi cosa che non sia la conversazione appena conclusa.

Theresa, la direttrice del club di teatro nonché scrittrice dello spettacolo che andrà in scena la prossima primavera, è ancora troppo sotto shock per osservarmi in qualsiasi modo che non sia pura confusione.

Non so cosa si aspettasse quando ha chiesto dei pareri sull'opera teatrale che ha presentato, ma avrebbe fatto meglio a tenersi la serie di finti complimenti e frasi fatte che i miei compagni di corso le hanno rifilato.

Invece ha chiesto la mia opinione.
E io non ho intenzione di mentirle solo per farla felice.

L'idea per la sua opera è buona, non posso negarlo, ma la realizzazione è a dir poco grezza.
E a dir tanto confusionaria, ripetitiva e banale.

Riscrivere il grande Gatsby in chiave teatrale sostituendo il famoso protagonista con una controparte femminile, chiamata Jasmine Gatsby, ha in sé un forte potenziale.

Ma trasformare tutta la vicenda in un sogno di Nicole, una giovane ragazza di New York che per sbaglio viene catapultata negli anni Venti, mostra un chiaro desiderio di appoggiarsi all'opera originale, alle sue ambientazioni e ai problemi sociali dell'epoca, senza nessuno sforzo nel riadattarla in una chiave contemporanea.

Insomma, un bel poster che si porterebbe a casa solo parecchie recensioni negative.

Ma dalla faccia di Theresa, nessuno ha avuto il coraggio di farglielo notare.
Non prima di me.

Non capisco il senso di seguire un corso di scrittura creativa, di invitare i propri studenti a leggere e condividere i propri testi per ricevere dei commenti, se poi nessuno ha il coraggio di dire quello che pensa davvero.

Frozen AttractionWhere stories live. Discover now