𝚜𝚙𝚘𝚛𝚝 𝚛𝚘𝚖𝚊𝚗𝚌𝚎
Niente al Newton College è come sembra.
L'unico obiettivo che Abigail Pearson si è posta è passare l'anno senza attirare l'attenzione della squadra di hockey, ma i suoi piani vengono messi a dura prova dall'arrivo di un n...
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I pescatori sanno che il mare è pericoloso e la tempesta terribile, ma non hanno mai pensato che i pericoli siano tali da trattenerli a riva. Che si levi pure la tempesta e discenda la notte - qual è la cosa peggiore, il pericolo o il timore del pericolo?
Van Gogh
ABIGAIL
«Abby, torna al dormitorio.»
La voce di Halley mi arriva distante, come se fosse provenisse da un interfono invece che dal mio fianco, anche se quando sposto lo sguardo alla mia sinistra è proprio lì che la trovo.
Stacco la testa dal muro e la sento pesare sul mio collo come se avesse improvvisamente raddoppiato la sua dimensione.
È da due giorni che tento senza successo di dormire, ma, a quanto pare, la mia mente ha deciso di portare avanti una guerra civile in cui l'unica vittima sono io.
Perché se ogni volta che ho gli occhi aperti sento solo il desiderio di stendermi e dormire per una decina di ore, non appena li chiudo il mio cervello mi investe con una carrellata di incubi che mi svegliano.
Ai soliti in cui qualcuno mi insegue, mi accerchia o ride di me, ieri mattina se ne è aggiunto uno nuovo.
Questo è ancora più terribile, perché è iniziato come un bel sogno. Uno in cui Logan è seduto al mio fianco da qualche parte nel giardino del campus e sta ridendo per qualcosa che gli ho mostrato sul mio quaderno.
Poi, quando meno me lo aspetto, mi afferra per i fianchi e mi abbraccia e io appoggio la testa sulla sua spalla. Ed è questo il momento in cui le sue braccia si trasformano in catene di ferro e la sua voce diventa bassa e fredda mentre mi sussurra alle orecchie «Sei così ingenua, Abigail.»
Le catene si fanno sempre più strette, fino a quando io non mi sento soffocare e sono certa che morirò. Invece mi sono svegliata, fradicia di sudore, con il cuore che batteva a mille e la consapevolezza di aver riposato a malapena quaranta minuti.
Questa è stata l'ultima volta in cui ho provato a dormire, poco meno di quarantotto ore fa.
«Sei distrutta, è inutile che ti addormenti qui», continua Halley, quando non le rispondo.
«Sto bene», mento e risistemo il quaderno da disegno sulle mie gambe. Altra attività che questo fine settimana non mi ha dato la minima gratificazione.
Ogni volta che guardo la pagina bianca penso ai corvi. E ogni volta che penso ai corvi, penso a Logan. Per questo mi sto limitando ad abbozzare immagini di una delle clienti abituali della lavanderia, senza concentrarmi su nessuno in particolare.
Mr. Phillips mi ha ricordato di presentargli il prima possibile una proposta definitiva per il concorso, ma ogni volta che provo a pensare davvero a cosa portare mi sembra che ogni mia idea sia noiosa, già vista o solo banale.