𝚜𝚙𝚘𝚛𝚝 𝚛𝚘𝚖𝚊𝚗𝚌𝚎
Niente al Newton College è come sembra.
L'unico obiettivo che Abigail Pearson si è posta è passare l'anno senza attirare l'attenzione della squadra di hockey, ma i suoi piani vengono messi a dura prova dall'arrivo di un n...
Per scleri e chiacchiere ci vediamo sui social (IG e TT @jackieswriters)
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
LOGAN
Nonostante la doccia bollente, i miei muscoli sono ancora tesi come sul punto di spezzarsi.
Colton ha risposto in fretta alla mia richiesta di poter andare alla Dream House invece che restare allo stadio, ma ho dovuto comunque aspettare che finissero di parlare con il coach di quello che era appena successo
Alla fine, il primo a uscire è stato Warner, che si è offerto di darmi un passaggio mentre gli altri finivano di parlare, ma durante il viaggio non mi ha fatto nessuna domanda, né ha cercato di parlarmi per riempire il silenzio.
La sua presenza, calma e riservata, è forse stata l'unica ragione per cui non sono scoppiato di nuovo.
Dopo aver indossato i vestiti che i ragazzi hanno lasciato sul letto, raccolgo le mie cose e scendo di sotto, controllando per l'ennesima volta il telefono.
Mio padre mi ha già scritto un messaggio chiedendomi spiegazioni, ma gli ho risposto in fretta promettendo di chiamarlo domani.
Il Coach, e il resto della squadra, non si sono fatti sentire e, dato che è passata più di un'ora da quando ho lasciato lo spogliatoio, immagino che a questo punto siano già in viaggio da un pezzo.
Abigail invece ha risposto al mio messaggio "Dobbiamo parlare" con un semplice "Lo so". Nient'altro.
Vorrei chiamarla subito, evitando di aspettare le due ore di viaggio che ci separano, ma è una conversazione che dobbiamo avere di persona.
Una conversazione da cui non può scappare.
«Lolo, è vero che hai preso a pugni un tuo compagno di squadra?» chiede Colton non appena arrivo in fondo alle scale.
Sono tutti e tre in salotto, Warner e Colton accasciati sul divano e Will seduto sulla poltrona, con una birra appoggiata sul tavolo al suo fianco e il telefono in mano su cui sta messaggiando con qualcuno.
Io prendo posto sul lato libero del divano, ma invece di rispondere dico: «Uno di voi hai voglia di accompagnarmi fino alla Newton?»
Will annuisce, prendendo un sorso della birra. «Ti posso dare io un passaggio domani.»
«Stavo pensando più a stasera.»
«Perché?»
«Perché devo parlare con Abigail. Adesso, se possibile.»
Will sospira e appoggia il telefono sul tavolino. «Logan, sono quasi le undici di sera, per quando arriveremo lì sarà notte fonda.»
La sua risposta, così pragmatica, mi infastidisce. «Se non ti va di accompagnarmi, basta dirlo. Posso trovare un altro modo per raggiungere la Newton.»