𝚜𝚙𝚘𝚛𝚝 𝚛𝚘𝚖𝚊𝚗𝚌𝚎
Niente al Newton College è come sembra.
L'unico obiettivo che Abigail Pearson si è posta è passare l'anno senza attirare l'attenzione della squadra di hockey, ma i suoi piani vengono messi a dura prova dall'arrivo di un n...
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
ABIGAIL
Un po' meno di tre anni fa...
«Mi sarei dovuta vestire meglio.»
«Perché?»
«Perché sembrerò ridicola in mezzo a tutte le altre ragazze.»
«Ma no, guarda che sei carina. Però scioglierei i capelli, così legati non ti risaltano il viso» dice James, concedendomi uno sguardo veloce dal sedile del guidatore prima di tornare al suo telefono.
Non credo che sia particolarmente felice di essere a questa festa.
E non lo posso biasimare: ha passato tutto il pomeriggio ad allenarsi e per questa sera avevano piani ben diversi, che sono andati in frantumi quando Trent ha insisto perché non lo abbandonassimo.
Ha insisto perché James non lo abbandonasse, in realtà.
Per quanto mi riguarda, non potrebbe interessargli meno la mia presenza.
Ogni volta che mi siedo a mensa con loro, mi guarda con un sospetto così evidente che mi sorprende che James possa ancora negarlo.
Non capisco se è perché non gli piaccio, perché non si fida di me o perché teme che gli abbia rubato il migliore amico.
Gli altri compagni di squadra, con cui ora siedo a pranzo ogni giorno, non mi guardano con lo stesso astio di Trent, ma non sono neanche così amichevoli.
So che non mi diranno nulla, o almeno così mi ha garantito James, perché non hanno nessun interesse di mettersi contro il capitano della squadra, ma quello che non dicono a voce lo leggo nei loro sguardi ogni volta che li incontro.
Non capiscono cosa ci trovi James in me. Perché tra tutte le ragazze che gli corrono dietro, che ci provano apertamente con lui ogni volta che finisce una partita o un allenamento, lui abbia scelto proprio Abigail Pearson.
L'invisibile, la solitaria. La nessuno.
Trent, la prima volta che James mi ha presentato al gruppo, mi ha chiesto se frequentassi davvero la loro stessa scuola.
Non mi hanno mai offeso le loro parole, perché non mi aspettavo che mi accogliessero a braccia aperte.
Ma andare a una festa è un'altra cosa. James è abituato a questo tipo di serate, ma per me sono ancora una novità.
Siamo andati solo a una festa insieme, il compleanno di un suo compagno di squadra di cui non ricordo il nome, e per tutta la serata mi sono limitata a restare al suo fianco, con il suo braccio intorno alla vita mentre lui chiacchierava con i presenti.
Ma era una serata molto più intima di quella che mi aspetta oggi e James non ha pensato di avvisarmi prima di passarmi a prendere.
Perciò mi sono messa un paio di jeans qualsiasi, le converse e un top nero con sopra la giacca con il suo numero, capo obbligatorio per ogni mio outfit. Dai vestiti attillati che ho visto indossare alle ragazze che sono appena entrare nella casa, salterò all'occhio per tutte le ragioni sbagliate.