La mattina passa rapidamente. Ho deciso di ignorare tutti gli sguardi e i commenti dei miei compagni, non ho per niente voglia di mettermi a litigare.
Adesso siamo a pranzo, nel solito posto, nella solita ora. Anna è di fronte a me e vedo che ogni due secondi guarda la mia collana. Ha paura che mi arrabbi.
Metto il ciondolo sotto la maglietta e dico: << Allora, pomeriggio ci saranno altre simulazioni? >>
<< Si, quando finiamo di mangiare andiamo sulla terra, abbiamo organizzato una simulazione speciale. >>
Sento qualcuno dire: << Sicuramente avrà cento su cento. >>
Io, con tranquillità, mi alzo e dico: << Allora. Non so perchè ve la prendete tanto con me. Tutti questi commenti e tutti questi sguardi sono iniziati da quando ho preso a pugni David. Era solo un esercizio e io non volevo fargli male, alcune volte non so controllare la forza. Io sto solo cercando di dare il massimo per diventare un bravo protettore. >>
<< E allora come spieghi il fatto che ieri i manichini non hanno nemmeno sparato la vernice? >> chiede un ragazzo almeno venti centimetri più alto di me.
<< C'era uno schema, non sparavano a caso. Io potevo vincere se colpivo per prima i manichini che sparavano per prima. Della prima simulazione lo schema era dietro, destra, davanti... e a ripetersi sempre. Della seconda simulazione era davanti, destra e dietro. >>
<< E come lo avresti capito questo schema? >> dice il ragazzo a cui ho dato un pugno.
<< Voi avete guardato le mani dei manichini? I primi a colpire erano i manichini che avevano il dito più vicino al grilletto. Era facile, bastava solo guardare e ragionare. >>
Scende un silenzio imbarazzante. Io mi risiedo e continuo a mangiare. Spero che da adesso nessuno mi guarderà in quel modo e non farà quei commenti ridicoli.
David, che è seduto vicino a me, sussurra al mio orecchio: << Grazie per avermi svelato il segreto, dopo domani andrò benissimo. >>
<< David, non ti illudere. >> dice Anna << Visto che Aria ha rivelato a tutti il segreto cambierò il sistema. >>
David sbuffa e continua a mangiare.
Quando finiamo di mangiare prendiamo i nostri borsoni e andiamo verso la sala d'atterraggio. Mi chiedo che tipo di simulazione hanno preparato sulla terra. Forse non sarà proprio una simulazione, sarà più reale. Spero solo di riuscire a dare il massimo.
Attraversiamo il portale e andiamo verso la spiaggia.
<< Ma non è pericoloso in pieno giorno andare sulla spiaggia? >> chiedo ad Anna.
<< Abbiamo creato una specie di barriera tra la città e la spiaggia. Nessuno può andare in spiaggia e nessuno può vederci, sarà sicuro al cento per cento. >>
Annuisco. Chissà quante cose sanno fare gli angeli e io non ne sono a conoscenza.
Atterriamo sulla spiaggia e ci mettiamo in fila. Sembra apparentemente tutto normale, fino a quando un robot non si materializza davanti a noi.
<< Questa simulazione è più complicata rispetto a quella di ieri. Questo robot è programmato per prendervi. Voi dovete volare via da lui. Dovete essere in grado di capire quando è più prudente volare o correre, quando è il momento di atterrare e quando è il momento di alzarvi di quota. Alla fine del percorso troverete un'altro robot con un pulsante. Appena arrivate premete il pulsante e la simulazione finirà. Questa simulazione non si basa su chi sa correre più veloce o chi sa volare meglio, tutto ha una logica, se volete avere un punteggio alto ragionate. >>

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La ragazza alata
Fantasy"Mi chiamo Aria. Lo so, è un nome molto strano, ma mia madre è un po' stramba, quindi sarebbe stato più strano se mi avesse messo un nome comune. Ho quasi diciotto anni, quest'anno sarà l'ultimo anno del liceo classico. Sono una persona molto fantas...