Fuga- Parte 9

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Appena cado sul pavimento della stanza d'atterraggio sento tutta la stanchezza causata dall'ansia. Ho tutto un lato della maglietta bagnato di sangue, sento il fastidioso odore di metallo e di sale. Ho bisogno di andarmi a fare una doccia, però non riesco ad alzarmi.

Sento qualcuno correre verso di me, ma non riesco ad aprire gli occhi.

<< Oh mio dio Aria! Sei ferita? >>

Riconoscerei questa voce tra un milione di altre voci. È Ruben.

<< No sto bene, questo sangue non è mio. >>

Mi prende in braccio e mi solleva. Affondo la mia testa sul suo petto.

<< Ti prego portami in camera. >> sussurro << Mi sento debolissima. >>

La paura e l'adrenalina mi hanno da sempre provocato questi scherzi. Mi sono spaventata da morire quando quel ragazzo ha iniziato a colpire Lilia con quel tubo di ferro.

Sento qualcun'altro correre verso di noi, poi sento la voce di Ariel e di Jago.

<< E' meglio portarla in infermeria, non è ferita ma ha una crisi post-adrenalinica. >> dice Jago accarezzandomi la testa << Anche io ho queste crisi ogni tanto. >>

Sento Ruben baciarmi dolcemente la fronte e riprendere a camminare.

Non riesco ad aprire gli occhi, sono incollati. Ad un tratto smetto di provarci e mi addormento.

Mi risveglio non so quanto tempo dopo, sento ancora l'odore di sangue. Apro gli occhi a fatica e vedo che mi trovo sulla brandina in infermeria, e tutta la mia famiglia mi fissa.

Ruben mi accarezza la guancia con una mano e mi dice: << Stai bene? >>

<< Si. >> rispondo << Mi capita quando sono spaventata, o sottopressione. >>

<< E' una cosa genetica. >> dice Jago stringendomi la mano << Dovevi dirlo a Marcus che soffri di crisi post-adrenaliniche. >>

<< E? >> dico io fissandolo. Ha la stessa espressione di nostra madre quando parla con i suoi pazienti.

<< Lascia perdere sorellina. Adesso lo sappiamo, ti daranno delle pillole per quando avrai queste crisi. >>

Mi metto seduta e Ruben mi abbraccia.

<< Voglio andare a dormire. >> dico alzandomi dalla brandina << Anche se so che non riuscirò a prendere sonno. >>

Ruben mi aiuta a mettermi all'impiedi, mi sento molto debole.

Entra nella stanza un'infermiera e mi da due confezioni di pillole, le pillole in un pacchetto servono per addormentarmi, invece le pillole dell'altro pacchetto servono a far passare questa crisi post- non so cosa.

Usciamo tutti dall'infermeria e ci mettiamo in corridoio. Ruben mi sostiene con un braccio mentre cammino e io non guardo nemmeno avanti, mi viene sempre in mente quel ragazzo che picchia Lilia, Lilia che sa tutto del mio passato senza nemmeno conoscermi. Mi vengono in mente le parole che mi ha detto Lilia quando ha predetto il mio futuro: "Vedo che il tuo futuro dipenderà da una scelta che dovrai fare da qui a breve, però è tutto sfocato, non c'è ancora niente di definito. Vedo solo che una scelta ti cambierà la vita."

Sono sicura al cento per cento che questa scelta che dovrò prendere riguarda il fatto che io sono la ragazza alata.

Il passato, il mio dna, le mie origini tornano sempre per tormentarmi. Ma non posso scappare da me stessa, io sono così e non posso cambiare.

Appena arrivo nella mia stanza mi stendo sul letto e scoppio a piangere. Ruben si stende vicino a me, mi stringe fra le sue braccia e mi dice: << Mi spieghi che cosa è successo? >>

<< Lilia sa tutto. >> dico asciugandomi le lacrime.

<< Tutto cosa? >>

<< Mi ha confessato che è una sensitiva. Lei sa che mio padre è morto e che dopo sono caduta in depressione. >>

<< Potrebbe averglielo raccontato qualcuno. >>

<< Sa di te, sa il nome di mio fratello, sa che sono "geneticamente diversa". >>

Ruben sembra pensieroso. Io smetto finalmente di piangere, mi metto seduta, lo guardo e dico:

<< Voglio andarmene. >>

<< Cosa? >> dice mettendosi seduto anche lui.

<< Prima o poi scopriranno che sono la ragazza alata e a quel punto la mia vita finirà. Lilia ha predetto che molto presto dovrò prendere una scelta e sono convinta che centra il fatto che sono la ragazza alata. Io non voglio che questo succeda. Io non voglio morire Ruben, io non voglio di nuovo soffrire. >>

Ruben mi abbraccia e io mi lascio coccolare. Adesso piangiamo entrambi.

<< Ti prego Aria. Non andartene. Io non potrei sopportare di perderti. Fallo per me. >>

Afferro il suo viso con entrambe le mani e lo bacio.

Devo solo sopportare tutto questo. Prima o poi questo incubo passerà. Non so come, ma passerà.

<< Prima, mentre stavi dormendo, ho controllato il tuo palmare. Ho controllato i programmi di Lilia e domani alle undici andrà al faro. Sarà da sola, nessuno la raggiungerà. Secondo me devi andare a parlare con lei. >> dice.

<< Perchè? >>

<< Non esistono le sensitive, esistono le streghe, e sono sicuro che lei è una strega. Con il tempo e apprendendo la consapevolezza dell'esistenza dei vampiri e degli angeli, le streghe diventano in grado di sviluppare nuovi poteri. >>

<< Non capisco. >> dico confusa.

<< Se lei sviluppa i suoi poteri sarà in grado di fare incantesimi, quindi potrebbe aiutarti a nascondere quello che sei veramente. Una strega potrebbe esserti fondamentale. >>

<< Okay, domani le racconterò tutto, ma credo che se Marcus lo venisse a sapere passerei dei grossi guai. >>

<< A Marcus ci penso io. >> dice sorridendo << Parlo con Anna. Stavano insieme e lei è l'unica persona che riesce a fargli cambiare idea su qualunque cosa. Domani mattina parlerò con lei e sistemerò tutto. >>

<< E se fosse una trappola di Marcus? >> dico alzandomi dal letto e iniziando a camminare per la stanza << Lui sa tutto, quindi sa anche che Lilia è una strega, e quindi l'ha affidata a me per scoprire se io sono la ragazza alata. Tornerebbe tutto. >>

<< No. >> risponde << Lui non lo sa perchè ci ho pensato io. Riguarda la cosa che non posso dirti.>>

Tutto sta diventando troppo complicato. Non ci sto capendo più niente. Tutto quello che riguarda Lilia riguarda anche questo segreto che hanno Ruben e Ariel.

<< Prometto che ti dirò tutto quando sarà il momento. >> dice alzandosi anche lui.

Sbuffo e dico: << Okay. Mi accontenterò di quello che so. >>

Prendo una pillola per dormire e mi metto a letto. Adesso voglio sprofondare in un sonno profondo fino a domani mattina.

La ragazza alataWhere stories live. Discover now