Fuga- Parte 14

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Mi sveglio alle undici di mattina. Ieri sera io e Ruben siamo rimasti a parlare fino a tardi.

Non sapevo che stamattina Ruben aveva il turno al centro di controllo, infatti mi stupisco quando al posto del suo corpo trovo un bigliettino vicino a me dove c'è scritto: "Sono a lavoro. Non ti volevo svegliare, dormivi così beatamente... Ti avviso, ho dato la chiave della nostra stanza ad Ariel, ti fa compagnia a pranzo. Vorrà sapere i dettagli scandalosi della nostra serata, visto che stamattina avevo un sorrido grande come un hotel. Non farti estorcere niente, tutte le cose che le racconti possono essere usate contro di te. A più tardi."

Mi metto seduta e prendo il fumetto che ha fatto per me Ruben. Vedo ogni illustrazione più attentamente. Mia madre gli ha raccontato proprio ogni minimo particolare! Dove teneva le tazze per il caffè, dove tenevo i miei disegni, i vestiti che indossavo. E' tutto identico.

La cosa che più stupisce è che sembrano foto, non disegni. Ruben ha una precisione e sa riprodurre perfettamente ogni minimo dettaglio. Se non si fosse trasformato sarebbe diventato un pittore o fumettista di successo.

Sento la chiave della porta aprire la serratura. Ariel è arrivata prima del previsto.

Velocemente entra, chiude la porta e si butta sul letto.

<< Buongiorno anche a te. >> dico sorridendo.

<< Già, scusa. Buongiorno. Allora, cosa è successo ieri sera? >>

Sorrido e le do il bigliettino che Ruben mi ha lasciato. Lei lo legge, sbuffa e dice: << Ma non è possibile! È proprio un cretino mio fratello, solo perchè mi interesso della sua vita sotto le lenzuola!Quindi non mi dirai niente? >>

<< Posso raccontarti solo di questo. >> dico facendole vedere il fumetto.

Ariel con una mano tocca il filo con cui lo ha rilegato e dice: << Ecco dov'era finita la mia matassina blu. Me l'ha rubata! Vabbè, tanto grazie a te ne ho altre dieci di questo colore. >>

Scoppio a ridere. Immagino Ruben entrare di nascosto nella stanza di Ariel e rubargli la matassina.

Inizia a sfogliare il fumetto e lo osserva. E' come se le stessi raccontando la mia vita.

Quando arriva alla parte quando è morto mio padre si ferma e dice: << Sai, almeno tu lo hai conosciuto tuo padre. Tutta la mia famiglia è morta in un incendio, non lo so se lo sai. Quando sono arrivata qui non credevo al fatto che Ruben era mio fratello. Per convincermi abbiamo fatto il test del dna. Da quel momento abbiamo creato un bel rapporto. Il nostro rapporto si è fortificato quando quella gallina di Natalie lo ha lasciato. >>

<< Perchè dici che Natalie era una gallina? >> chiedo.

<< Natalie non lo ha amato, ma perchè lei non era una di quelle ragazze che era capace di amare. Ruben invece era innamorato perso. Natalie lo usava e basta, e lui non se ne accorgeva. Secondo te perchè quando è rimasta incinta non ha voluto che mio fratello andasse con lei? Si era stufata, come si stufava di ogni cosa. Per lei Ruben era un giocattolino, e lui invece ci è stato male fino a poco tempo fa. Con te invece è diverso. Tu non lo usi, tu lo ami. >>

<< Io non sarei capace di usare una persona in questo modo. E poi Ruben è un ragazzo che non se lo merita, è così dolce. In certi momenti mi viene voglia di abbracciarlo e baciarlo tutto. >>

<< Per me è lo stesso con Jago. >> dice continuando a sfogliare il fumetto << Io all'inizio ero un po' sfiduciosa, qualche anno fa ho avuto una brutta esperienza con un ragazzo e non volevo stare di nuovo male. Invece mi ha fatto innamorare. È completamente diverso da me, io non sono per niente timida e impacciata, invece lui è così e lo amo per questo. >>

La ragazza alataWhere stories live. Discover now