Appena finita la doccia mi vesto rapidamente e sono pronta per andare. Mi sento meglio. Un po' debole, ma meglio.
Ariel, mentre ero sotto la doccia, è andata a dare la chiave a Ruben e a dirgli che stavamo uscendo e che non deve preoccuparsi perchè io sto bene. Ha detto che Ruben non ne era molto entusiasto, ma Ariel le ha dovuto promettere che avrei portato la mia cintura da protettore e che se mi sarei sentita male avrei mandato l'allarme attraverso il mio palmare.
Metto la cintura da protettore, prendo un borsone vuoto da sotto il letto e usciamo dalla stanza. Ariel è a dir poco entusiasta. Sicuramente vuole prendere altre cose riguardo al ricamo.
<< Ma davvero in quel posto ci sono così tante cose? >> chiede Ariel mentre camminiamo nel corridoio << Perchè non hanno venduto tutto? >>
<< Il proprietario è morto di colpo e le sue ultime volontà furono che quel posto rimanesse così com'era. Dentro le casse dei negozi c'è ancora del denaro. È con quel denaro che Ruben ha pagato la nostra cena sulla spiaggia, il biglietto per il cinema, la discoteca e tutto quell'alcol. >>
<< Solo a mio fratello poteva venire in mente di vedere se nelle casse del centro commerciale c'era del denaro. Ecco perchè eravate ubriachi fradici quando siete tornati. >>
<< Si, proprio per quello. >>
Arriviamo nella stanza d'atterraggio e apriamo il portale. Un secondo prima di attraversarlo qualcuno mi tocca la spalla. Io mi giro e vedo che è Marcus.
<< Tu dovevi restare a riposo. >> dice arrabbiato.
<< Sto bene. Ho bisogno di prendere un po' d'aria. Ti giuro che quando torno sto a letto fino a dopo domani mattina. >>
<< Stai bene sul serio? >>
<< Si, una certa diversità nel mio sangue mi aiuta a guarire prima, non ricordi? >>
<< Si, giusto. >> dice annuendo << Allora potete andare. Fate attenzione. >>
Esce dalla stanza d'atterraggio senza dire nient'altro. Io e Ariel ci guardiamo un secondo e poi attraversiamo il portale.
L'aria è più fresca rispetto alla mattina del funerale di David. Mancano pochi giorni a Giugno. In questo momento se non mi fossi trasformata sarei immersa tra i libri a studiare per la maturità, e invece sto andando nel vecchio centro commerciale dopo aver rischiato di morire per una nube di gas che i vampiri hanno creato contro gli angeli.
<< Io non so dove sia questo vecchio centro commerciale. >> dice Ariel respirando aria fresca.
<< Ti conduco io. >>
Voliamo mano per la mano nel caso dovessi sentirmi male.
Io sto benissimo. Riesco a volare perfettamente, anche se sono un po' più lenta del normale. Ariel guarda più me che la strada, per vedere se va tutto bene. In questo momento mi ricorda Cat. Ariel è protettiva come Cat, è un po' pazzerella come Cat e vuole sapere tutto come Cat. Insomma, andrebbero d'accordo.
Quando arriviamo sul tetto del centro commerciale ho un po' di fiatone e mi sento un po' stanca, ma non sto poi così male. È come se avessi volato velocemente.
Mi avvicino all'entrata e vedo che Ruben ha messo un pannello di legno, in modo da non far entrare i topi o cose del genere. Ariel mi aiuta a spostarlo ed entriamo.
<< Fa un po' rabbrividire. >> dice Ariel scendendo le scale a chiocciola dietro di me.
<< No, io e Ruben lo abbiamo visto tutto, c'è solo tanta polvere. >>

YOU ARE READING
La ragazza alata
Fantasy"Mi chiamo Aria. Lo so, è un nome molto strano, ma mia madre è un po' stramba, quindi sarebbe stato più strano se mi avesse messo un nome comune. Ho quasi diciotto anni, quest'anno sarà l'ultimo anno del liceo classico. Sono una persona molto fantas...