Capitolo 2

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'Clary alzati!Dobbiamo andare!'
Clary aprì gl'occhi e accese il telefono.
9:30.
Era troppo presto,per lei.
Andò in bagno e si risciacquò la faccia,poi,si mise in cucina a mangiare qualcosa.
I suoi erano già pronti,ma non le misero troppa fretta e lei si preparò.
I suoi l'avrebbero portata in questa casa.
Tutti in paese dicevano che è il posto ideale per 'ritrovare sé stessi' e lei,si era persa completamente.
Non le dispiaceva in fin dei conti.
Se ne sarebbe andata a vivere da sola, in pace, e ne aveva bisogno.
Salirono in macchina.
Il tragitto fu un po' lungo e Clary non disse una parola.
I suoi le ripeterono dieci volte che sarebbe stata meglio.
Ma lo dicevano per autoconvincersi più che altro.
Arrivarono in una specie di casetta,con un immenso giardino con una piccola piscina sul retro.
Davanti all'ingresso c'era un signore che salutò calorosamente i genitori.
Erano amici,a quanto pare.
Entrarono dentro.
Sembrava il paradiso.
C'erano circa dieci camere e ognuna di esse era riservata a qualcosa.
Una alla musica,una all'arte,un'altra ai libri.
In fondo al corridoio c'era la camera di Clary.
Completamente bianca,spoglia di qualsiasi decorazione o quadro.
'Puoi disegnarci sopra tutto quello che vuoi,molti dei miei pazienti che sono venuti hanno lasciato dei disegni meravigliosi'
Era un medico?Psicologo?Magari era una nuova specie di cura.
Un'altra cazzata inventata per adolescenti come lei.
I suoi se ne andarono e con loro anche il proprietario che le disse che sarebbe venuto a farle visita ogni giorno per controllare i suoi progressi.
'Ah,Clary!Dimenticavo!Ti dispiace se tra due giorni viene qui un'altro paziente?Non ho altri posti dove mandarlo ed è un caso abbastanza...Simile al tuo insomma..'
Clary non rispose.
Fece un sorriso e se ne andò in camera.
Era sola.
Ma stava bene.
Almeno,per ora.

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