«u r my falling star»

Capitolo 8

'Vedo che ti piacciono le stelle...' disse Jace mentre si avvicinava all'amaca dove era distesa Clary.
Erano circa le undici di sera ed era l'orario perfetto per osservare il cielo di notte.
Clary ci andava a quell'ora e poi rimaneva li a fissare le stelle fino a che non si addormentava.

'Oh,ciao,pensavo fossi arrabbiato con me..cioè..'

'Ah,no tranquilla,anzi scusa per prima,per essermene andato così...'

'Non importa...Comunque sì,mi piacciono le stelle,starei ore a guardarle,da piccola mi ero messa a contarle una volta ed ero arrivata a 289 poi ho smesso che ero stanca...'

'Hahah ma le stelle non si possono contare'

'Ma dev'esserci un modo...un modo per..'

'Clary,a volte un modo non c'è.' disse Jace interrompendola.

'Già.' rispose un po' delusa.

'Posso mettermi vicino a te?'

'Ehm,dici,qui,sull'amaca?'chiese Clary guardandolo strano.

'Si,se non ti da fastidio...' rispose abbassando lo sguardo notando la frecciatina...

'No,fai..'

Clary non fece in tempo a finire la frase che lui si stese vicino a lei.
E i loro capelli si accarezzavano le guance.
E i loro corpi erano così vicini che a Clary vennero i brividi.

'Hai freddo?' le chiese Jace.

'No,io,è solo che..'

'Tranquilla.' le sussurrò e le mise un braccio dietro la testa.

'Scusa devo andare!'

Clary si alzò dall'amaca e se ne andò in camera.
Ma che aveva quel ragazzo di speciale?Dio,questo Clary non lo sapeva ma la cosa la tormentava.
Non voleva un altro ragazzo nella sua vita,dopo la fine del suo primo fidanzamento si rinchiuse in sé stessa.
Era come in una gabbia,un cella che si era creata tutta da sola.
Una cella dove voleva rimanere,da sola.
Perché?Non voleva soffrire.
Di nuovo.
Piangere per un ragazzo.
Di nuovo.
Tagliarsi per un ragazzo.
Di nuovo.
Amare.
Di nuovo.
Ma le cose belle non dovrebbero farti del male.
Ma Clary,aveva la strana abitudine di rovinare ogni piccola cosa bella con una frase,un gesto.
Qualunque cosa.
E se ne rendeva conto ma non poteva fare altro.
Era questa la sua piccola corazza,una corazza che invece di proteggerla la stava uccidendo.