Capitolo 13

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                      Clary's pov

'Dormito bene?'
ecco Jace con il sorriso sulla faccia alle 10 di mattina.
A volte mi chiedo come faccia,ha avuto un passato,non tutta sta bellezza ma è qui che sorride sempre.
Lui ce l'ha fatta,a quanto pare,si sta salvando,ma a me chi mi salva?

Clary smettila,o ti salvi da sola o ti arrangi.

Grazie coscienza,sempre d'aiuto eh.

Lascia da parte l'ironia Clary.

Ah ecco,adesso mi sgrido pure da sola,sto diventando davvero pazza.

'Ah si,bene,tu invece?'

'Benissimo?Cappuccino giusto?'

Come fa a ricordarsi che amo il cappuccino? A malapena me lo ricordo io!

'Oh...Certo,grazie Jace.'

È davvero buono,lui lo fa molto meglio di come lo faccio io.
Dovrò approfittare della sua gentilezza da ora in poi,è davvero squisito.

'Oggi è mercoledì,..' inizia Jace..

'E quindi?' dico mentre mi pulisco le labbra.

'Possiamo andare in piscina!!' urla come se fosse la cosa più bella del mondo.
Ma no.
Non lo è.
Non per me.
Non deve vedere le mie gambe piene di cicatrici per non parlare della braccia con ancora il taglio dell'altro giorno.

Sei fregata.

Smettila di intrometterti coscienza!

Dio,devo inventarmi qualcosa,assolutamente.

'Ehm,no,non posso,ho mal di...testa,si,e poi non mi sento molto bene...'
Perché mi guarda in quel modo?
Dio che occhi che ha.
Nonononono.
Basta.

Devo stargli lontano,non posso innamorarmi di lui,non posso.
È solo il mio coinquilino...
...Stramaledettamente  bello.

Dio.

Jace's pov

Ecco lo sapevo,un'altra scusa per non stare con me.
Ma si può sapere che le ho fatto(?!)

Più mi comporto bene e più mi evita.
E vaffanculo allora.
Facesse ciò che vuole,sono stufo.

E anche se è bellissima,dio,se lo è...Le starò lontano,come vuole lei.

'Okay.'
le rispondo,freddo.

Me ne andrò in piscina da solo,poco m'importa.
Stasera voglio proprio vedere che dirà allo psicologo.

Ora che ci penso,abbiamo gli stessi occhi noi due,buffo vero(?)

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Clary se ne andò in camera e prese dei pennelli per poi andare nella stanza d'arte dove trascorse tutto il pomeriggio.
Scrisse nella parete dei nomi di vari artisti famosi tra cui Van Gogh,Picasso,Monet,Manet e Leonardo da Vinci.
Jace invece,andò in piscina e si annoiò a morte ma non lo diede a vedere giusto per non far 'contenta' Clary.
Era incazzato con lei.
Lo stava evitando ma non sapeva che aveva detto di no solo per nascondere il suo segreto.

'Allora,siete andati in piscina?Vi ha aiutato a rillassarvi ragazzi?' chiese lo psicologo mentre si sistemava nel divano.
Era davvero un signore alto,poco più di Jace.

'Io sì,lei no.' rispose prontamente Jace.

Clary lo guardò male,come per dire 'ah grazie'

'Perché non ci sei andata Clary?' Chiese con tono un po' serio il Dr.Smith(lo psicologo)

'Non stavo molto bene e avevo mal di testa'

Si sentì un 'bugiarda' sussurrato,ma non tanto,da Jace.

'Come scusa?!' si incalsò Clary

'Si,bugiarda,sei stata nell'aula di arte,non stavi male!Se volevi evitarmi bastava dirmelo invece di inventare una scusa del cavolo!' le urlò contro Jace.

A Clary vennero i brividi.
Bastano delle parole a ferirla.
Ecco fatto.

'Fanculo.' rispose e si chiuse in camera.

Perché doveva essere così difficile?
Perché tutte le persone che le stavano vicina venivano di conseguenza,ferite da lei?
Che aveva di male?

Le domande le rimbombavano in testa e le lacrime continuarono a scendere,ancora e ancora.

Era crollata di nuovo,non sopportava veder Jace infuriato con lei,aveva visto nei suoi occhi la rabbia,e le aveva fatto paura.

'Non credi di aver esagerato Jace?! gli chiese il Dr.Smith

'È lei che inventa scuse!'

'E invece di urlargli contro,non credi che sarebbe più corretto parlarci?Chiederle il motivo(?)'

'Il motivo?Il motivo lo so,voleva evitarmi.'

'No,Jace,so io il motivo ma lei non te lo dirà facilmente,e se te lo dirà,salvala.'

'Salvarla da cosa scusi?'

'Da sé stessa.'

'Sé stessa?!'

'Sai Jace,a volte le persone hanno bisogno di esser salvate da loro stessi perché è quello che li uccide.
Si creano un mondo tutto loro e tutto in negativo,ma non sanno che la colpa del male non è sempre loro,non hanno sempre torto,non sono sbagli.
Ognuno è quel che è.'

'E come faccio a salvarla?'

'Questo dovresti saperlo ragazzo'

Non aggiunsero nient'altro.
Ognuno era immerso nei suoi pensieri,nei suoi dubbi e nei suoi problemi.
Clary soprattutto.

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mi scuso tantissimo per il ritardo
ma ho avuto tantissime cose da fare.

spero che il capitolo vi piaccia,commentate e dite che ne pensate.
E...Già che ci siete,potete passate a leggere la mia altra storia:Dear Sea.

un abbraccio💕

«u r my falling star»Where stories live. Discover now