Capitolo 5

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MAYA'S POV
La lezione passò velocemente, per fortuna.

Quindi arrivò subito l'attesa ora dell'intervallo.
Stavo per alzarmi dal banco, quando una voce femminile mi fermò.

"Bene bene, la Waters. La secchiona della classe, nonché la sfigata." disse la voce inconfondibilmente fastidiosa di Kaya.

Misi le mani sul banco, e mi alzai, mettendomi poi le mani sui fianchi.

"Sei invidiosa perché ho i voti tutti belli e tu no." dissi cercando di sembrare superiore.

"Ha ha ha." finse una risata.
"Ed io dovrei essere invidiosa di una come te? Guarda il tuo fidanzato poi! È patetico!"

"Certo, patetico. Lo dice la zitella che gli va sempre dietro." dissi.

Ormai tutta la classe si era concentrata su di noi.
Tutti ridevano (tranne Kaya, Nathalie e Thomas, che stava disegnando) per la mia battuta ed io sorrisi compiaciuta.

Il naso di Kaya si arricciò per la rabbia, poi indicò qualcosa dietro di me.
"Guardate tutti! Lì dietro! Il professore di chimica in mutande!" esclamò.
Tutti si girarono, me compresa.

Poi si sentì uno splat ed io mi sentii tutto il lato destro del corpo bagnato.
Girai lentamente la testa e mi accorsi che ero piena di vernice verde.

Non sapevo cosa fare. Sinceramente non me ne importava di quello che pensavano o facevano gli altri in quel momento.
Molti mi facevano delle foto, altri mi riprendevano e tutti ridevano.

Cercherà di umiliarti in tutti i modi.
La voce di Derek entrò nella mia mente. Era ciò che era scritto nel biglietto. Avrebbe cercato in tutti i modi di umiliarmi. Derek aveva ragione.
Che cosa?

Siccome anche la mia mano era piena zuppa di vernice verde, mi venne un'idea.

"È un peccato che tu non possa condividere con me questo momento. Ma, siccome sono generosa eccotene un po'." dissi.
Le strofinai la mia mano sul braccio.

"Ecco qui!" dissi poi, dandogli delle pacchette sulle guance.

Poi si sentì un altro splat.

Kaya fece un gridolino, e si girò dall'altra parte, verso Thomas.

Aveva la schiena tutta viola. Anche lei era stata inverniciata, quanto godevo.
Ancora non capivo da dove arrivasse quella vernice misteriosa, ma non importava.

"Sei stato tu, vero? Brutto delinquente! Non si fanno queste cose ad una ragazza! Ti odio, ti odio!" gridò a Thomas piagnucolando.

Uscì dalla classe, probabilmente andando in bagno a piangere.

Mi diressi verso Thomas, che riprese tranquillamente a disegnare.

"Sei stato tu? Come hai fatto?" gli chiesi.
Lui scosse la testa.

Mi soffermai sul suo disegno.
Era... Un edificio. Aveva un insegna gigante con scritto "ASDL" ed era un palazzo altissimo.

"Che bello. Disegni bene. Ma.. Cos'è?" chiesi.

Lui coprì di scatto il disegno con le mani.
"Solo.. Cose che immagino." rispose velocemente.

"Okay..."

Stavo per voltarmi, quando sentii qualcosa vibrare.
Lo guardai: era sorpreso quanto me.
Sembrava un bambino appena spaventato con un semplice buh, era così carino.
Che? Carino? Okay, basta.

Cercai di capire cosa stava vibrando, e poi lo capii: era il suo orologio.

Lo studiai per bene, era strano.
Il cinturino era nero, di pelle.
E finora ci siamo.

ASDL {T.S}Where stories live. Discover now