Capitolo 1

33.3K 925 402
                                    

Il suo vestito era terribilmente pesante ma era bellissimo. Un enorme vestito bellissimo.
L'aveva indossato per la festa che ci sarebbe stata quella sera, convinta da Ginny -perché non l'avrebbe mai indossato se fosse dipeso da lei- eppure la rossa l'aveva abbindolata dicendole che le stava d'incanto e che non indossarlo avrebbe procurato un torto alla sarta che l'aveva confezionato.
E quando l'aveva indossato per la prima volta aveva capito che era fatto apposta per lei. Si sentiva una Principessa che abitava nei mondi delle sue fiabe, quelle che sua madre le raccontava da bambina. Quante volte avrebbe voluto essere quella Principessa, quante volte aveva aspettato il suo Principe a cavallo del suo destriero bianco, quante volte aveva aspettato quel bacio che non sarebbe mai arrivato...
Smise di rimuginare sui pensieri e tornò a fissare il suo riflesso nello specchio della camera di Ginny Weasley. Si erano date appuntamento alla Tana per prepararsi insieme assicurandosi che i loro accompagnatori se ne fossero andati prima dell'arrivo di Hermione ed erano così emozionate che non stavano più nella pelle. O perlomeno la piccola Ginny. Lei adorava queste cose, feste e balli. Erano i ricordi che avrebbe voluto tenere con sé, quelli che avrebbe creato con il suo amato Harry in un futuro che non faceva così paura. Ricordi che l'avrebbero fatta sorridere anche nei giorni più bui, nell'oscurità del mondo. Ricordi che l'avrebbero salvata dalla monotonia e dall'orrore. Ricordi di vita.
E quali sarebbero stati i ricordi di Hermione? Sicuramente il suo riflesso nello specchio quando si era guardata per la prima volta con quell'abito era un buon inizio!
Ginny indossava un abito color blu notte puntellato di piccoli brillanti che parevano stelle in un cielo sereno. Aveva spalline larghe e l'abito si chiudeva in basso alla schiena lasciandola nuda, con una piccola zip blu. Era lungo fin sotto il ginocchio e aveva un piccolo spacco sulla coscia sinistra. Ai piedi le calzavano un paio di bellissime scarpe col tacco a spillo azzurre. Il collo era contornato da una bellissima e luccicante collana che le aveva regalato Harry per l'occasione, intonata ad un paio di orecchini altrettanto luccicanti che le facevano risaltare i lunghi capelli rossi fermati su un lato da un fermaglio argento.
Era una festa in maschera e Ginny aveva chiesto aiuto all'amica per indossarla. Era del color dell'abito con intarsi azzurro chiaro che si districavano intorno alla fessura per gli occhi. Era uno splendore.
-Sei bellissima anche tu Hermione. Lascia che ti aiuti ad allacciare l'abito.- Hermione sorrise e si voltò dandole le spalle per permetterle di aiutarla.
Il corpetto era color argento con piccoli fiorellini bianchi delimitati da strisce del medesimo colore che partivano da sotto il seno. La gonna era una vera gonna da principessa, color grigio scuro, era stretta sui fianchi e poi si andava via via allargando, fino a raggiungere le caviglie, con fiori e piccole perle del medesimo colore, intarsiate qua e là, ne rendevano luccicante la visione.
-Io non metterò mai quelle!- sbraitò Hermione scorgendo le scarpe che l'amica aveva scelto per l'occasione -Sono troppo alte!- Ginny ancora le stringeva i lacci del vestito per farlo aderire al corpo dell'amica e si sporse vicino al suo orecchio per sussurrarle qualcosa che sembrava un segreto, un segreto che nessuno poteva udire. Ma non c'era nessuno nella stanza oltre a loro. -Un giorno mi ringrazierai.- Ginny rise e Hermione si guardò attorno ancora più in difficoltà. Non era una sostenitrice delle scarpe col tacco, avrebbe preferito di gran lunga affrontare un Mangiamorte piuttosto che indossare quelle armi letali capaci di stritolarti i piedi in poche ore!
Le guardava con una tale stizza da far ridere l'amica. Ma doveva ammettere che erano davvero uno spettacolo: tacco a spillo che sorreggevano calzature color pece che si chiudevano sulla punta.
Non era da lei osare in quel modo, non le era mai importato dei vestiti e del trucco ma la festa era stata organizzata in occasione della sconfitta di Voldemort per celebrare il coraggio e l'eroismo del Magico Trio, primo fra tutti Harry Potter, nuovo Auror acquistato dal Ministero e poteva permettersi si sentirsi adeguata. Anche Ron aveva seguito l'amico al Ministero ed entrambi lavoravano nella stessa squadra.
No, Hermione non voleva diventare Auror, aveva appena terminato l'ultimo anno ad Hogwarts e ancora non sapeva quale sarebbe stata la sua strada, aveva qualche idea in mente ma ancora era confusa.
Aveva solo diciott'anni e tutta la vita davanti. Ma sapeva di essere una ragazza che era stata costretta a crescere più in fretta del normale e che questo l'avrebbe segnata durante la vita in modo indelebile.
Ginny terminò di stringerle i lacci ed Hermione si guardò in tutta la sua bellezza. Non si reputava una ragazza dalla bellezza eterea, si credeva di una bellezza normale, ma con quell'abito! Con quell'abito era davvero una Principessa, quasi faticava a riconoscersi lei stessa.
-Sei splendida.- le disse Ginny porgendole la sua maschera. Era argento e nera con rifiniture del medesimo colore, grandi fessure per gli occhi truccati dall'esperta mano di Ginny Weasley.
Anche se era cresciuta con cinque fratelli non era poi niente male nell'aspetto femminile.
Si allacciava al retro della nuca con due finissimi nastri neri, che Ginny ripose sotto l'acconciatura. Un leggero disegno di trecce e boccoli. I capelli castani chiaro le ricadevano morbidi sulle spalle in tutta la loro lunghezza. Altro che brutti ricci crespi e indomabili!
Si guardò allo specchio e stentò a riconoscersi. Era davvero lei quella splendida ragazza con quel magnifico abito? Era davvero... una Principessa, senza dubbio alcuno.
Ginny le porse un rossetto grigio-argento lucido e Hermione, prima lo guardò stranita ma poi lo passò sulle morbide labbra. Per gli occhi invece il trucco era nero, in contrasto con la maschera: le lunghe ciglia contornavano occhi ambrati da cerbiatta che riflettevano l'incredulità che l'aveva sorpresa. Indossò le scarpe e le sue gambe risplendevano di bellezza, pura bellezza, che in qualche modo, non le apparteneva pienamente.
-Sei pronta...- Ginny si allontanò per guardarla meglio e anche lei ne rimase estasiata.
Hermione le sorrise debitrice, da sola non avrebbe mai potuto ottenere un risultato così. E non avrebbe mai osato tanto senza qualcuno che l'avrebbe spinta ad essere diversa, per una volta, per una sera.
-Grazie Ginny, è davvero un risultato grandioso! Ti sono debitrice... ma ora dovremmo andare...- avevano deciso di smaterializzarsi al salone, perché sembrava la soluzione più consona per viaggiare con quegli abiti e quelle scarpe.
La rossa si avvicinò all'amica e le porse la mano, Hermione l'afferrò e si smaterializzarono.

Il cavaliere nero e la dama d'argentoWhere stories live. Discover now