Capitolo 13

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  Era stata una settimana alquanto stressante; dopo aver passato un gradevole serata con i suoi genitori, Hermione era tornata come una furia in camera sua precipitandosi tra le braccia e sulla bocca di Draco, che confuso, non ci pensò minimamente ad interromperla.
«Che succede?» le chiese prima di staccarla con la forza
«Niente!» rispose lei «Mi sei mancato...»
«Hai passato solo un'ora senza di me, per stare con i tuoi!» sorrise lui sentendosi lusingato e allo stesso tempo stupito.
«Ora faccio fatica a stare senza di te!» così aveva risposto prima che Draco la sollevasse da terra e la posò con forza sul letto.
Dopo averle fatto capire quanto la amasse come solo lui sapeva fare, quella mattina Hermione ricevete una gradita sorpresa «Ginny!» esclamò quando aprendo la porta si ritrovò davanti la sua migliore amica e la sua chioma rosso fuoco.
«Ciao Herm... sono venuta a trovarti.» le sorrise e le rivolse uno sguardo alquanto malizioso. Hermione la fece entrare e si accomodarono entrambe sul divano.
Draco scese dalle scale proprio in quel momento e arricciò le labbra nel trovarsi una Weasley davanti al naso.
«Vedo che è ancora qui...» disse la ragazza in questione alla sua migliore amica accomodandosi sul divano del salotto. Hermione si imporporò
«Sì, stiamo decidendo cosa fare...» anche lei prese posto davanti all'amica.
«Veramente mi sembra avessimo deciso questa notte cosa fare...» come se nulla fosse, Draco rispose dalla cucina mentre si versava dell'acqua in un bicchiere e si appoggiava sulla penisola rivolto alle due ragazze. Hermione lo guardò imbufalita e si mise una mano sulla fronte.
«Malfoy!» lo richiamò «Sta' zitto o torna di sopra...» lui ghignò apertamente e le rivolse uno sguardo carico di passione da sopra il bicchiere che si stava portando alla bocca.
Hermione ebbe un fremito.
Dopo aver bevuto il ragazzo se ne tornò in camera lasciando le due ragazze sole a parlare.
«Perché si trova ancora qui?» domandò Ginny
«Fino a che non sapremo niente del processo rimane qui.» rispose Hermione scettica
«E voi due...?»
«Sì, noi stiamo insieme.» rispose Hermione orgogliosa
«Okay, devo dirtelo: Ron si è svegliato.» Hermione strabuzzò gli occhi «Ieri notte.»
«Si è svegliato?! E cosa dice?»
«Chiede di te ovviamente. Dice che vuole vederti e chiederti scusa, ma non so a cosa si riferisse...» Hermione lo sapeva bene di cosa voleva scusarsi. Al sentire solo nominare il nome di Ron, sentì la rabbia impadronirsi di lei e avrebbe voluto che Draco fosse lì.
«Devo andare a trovarlo, ci sono delle cose che mi deve spiegare.»
«Sì beh, anche tu.» Hermione la guardò confusa «L'hai tradito con quello là...» disse indicando con un cenno le scale.
«Non ho tradito Ron. Non c'è mai stato niente di serio tra noi...»
«Niente di serio?! Mi stai prendendo in giro Hermione? Quanti anni è che sei innamorata di lui?» Ginny divenne rossa come i suoi capelli «E bastano solo due settimane con un ragazzo che ci ha reso la vita a scuola un inferno a farti cambiare idea?!»
«Non capisci. Io e Draco...»
«Draco!? DRACO! Lo chiami anche per nome adesso...» Ginny si alzò in piedi e si massaggiò le tempie «Non posso credere che tu abbia fatto questo a mio fratello!»
Per tutta risposta anche Hermione si alzò in piedi «Tu non sai cosa mi ha fatto lui! Ha tramato alle mie spalle e non si è fatto alcuno scrupolo...»
«Ron?! Non l'avrebbe mai fatto...»
«Non è un santo, Ginny.» le disse Hermione un pochino adirata. «Non lo è mai stato.»
Ginny si allontanò dall'amica si mise le mani sui fianchi «Parli così perché sei arrabbiata con lui, per non averti trattato come meriti; per questo ti sei sfogata con quello là...» fece nuovamente un cenno alle scale.
«Non ho sentito alcun bisogno, Ginny. È solo successo senza preavviso. E mi ha fatto capire molte cose» rispose aggrottando le sopracciglia.
«Tipo come sia soddisfacente il sesso con un ex-Mangiamorte? Non mi sorprende che tu non l'abbia cercato in qualche sicario di Voldemort...» Ginny aveva oltrepassato il segno, Hermione era esterrefatta. Come poteva la sua migliore amica parlarle in quel modo?
Sentirono il rumore di passi sulle scale e la figura di Malfoy si palesò in salotto a peggiorare la situazione. «Non adesso, Draco...» gli disse Hermione, ma questo non diede segno di voler andarsene. «Draco!» lo riprese ancora Hermione e, per tutta risposta, lui si avvicinò alle due ragazze e mantenne lo sguardo fisso su Ginny.
«Se questa qui ha problemi con me, vorrei che non se la prendesse con te ma che abbia le palle di dirmi tutto quello che pensa.» Hermione non trovò niente da ribattere.
«Mi fai pena...» fu l'unico commento sprezzante di Ginny «Per quanto tu possa provarci non sarai mai uno dei buoni, la tua coscienza non verrà mai ripulita fino in fondo!» Draco incassò il colpo con le labbra increspate e i pugni stretti contro i fianchi.
«Non vorrei mai essere uno dei buoni se i buoni siete voi...» rispose con gran classe «E il fatto che mi sia innamorato di Hermione non deve essere motivo per te di giudicarla, perché il tuo adorato fratello ha avuto per le mani un tesoro e non ha saputo mai apprezzarne il valore!» anche Ginny, come Hermione, rimase paralizzata davanti a quella confessione e la rossa non trovò più niente da dire.
«Penso che voi nascondiate qualcosa di cui io non sono al corrente.» esclamò dopo qualche minuto di silenzio.
Hermione boccheggiò in cerca di risposta ma venne battuta dal ragazzo «Può darsi. Ma non sarò certo io a sputtanare il tuo fratellone.» si allontanò a grandi passi dalla sala e tornò in camera di Hermione.
Le due ragazze rimasero a guardarsi in faccia, imbarazzate per lunghi minuti, dopo i quali Ginny si buttò letteralmente tra le braccia dell'amica che la accolse senza pretese.
«Mi dispiace Herm! Mi dispiace così tanto! Ero così arrabbiata con Ron che ho finito per attaccare te...»
«Perché eri arrabbiata con Ron?»
«Perché non ha saputo trattarti come meriti, lasciandoti a quella...»
«Ginny» la ammonì Hermione
«... serpe!» continuò facendo ridere l'amica.
Si strinsero forte e poi Draco scese nuovamente con un sorrisino beffardo sulla faccia. Per indispettire la rossa, andò dritto verso Hermione, la prese per la vita e la baciò in un modo che di casto non aveva niente. Ginny si imporporò e volse lo sguardo altrove.
«Mi devo abituare...» fu la sua scusante. Anche Hermione era rossa in volto e nascose un sorrisino imbarazzato.
«Io non ho niente contro di te, rossa.» disse Draco sorprendendo non poco Hermione e porgendo la mano a Ginny
«Io ci devo ancora pensare...» fu la risposta di Ginny che non accettò la mano ma la guardò come se fosse uno strano animale «Ora devo proprio tornare in ospedale...»
«Vengo con te...» esordì Hermione prendendo la giacca ma Ginny la fermò immediatamente
«No! Prima devo assolutamente parlare con Ron, ma da sola.» Hermione annuì e tornò accanto a Draco «La prossima volta mi devi raccontare tutto, e con tutto intendo tutto...» lanciò uno sguardo al biondo e poi di nuovo all'amica «Devi spiegarmi un po' di cose» Hermione sorrise e poi guardò l'amica scomparire dietro la porta di casa.
Si lasciò cadere in un sospiro alquanto pronunciato sul divano e Draco la affiancò.
«Credevo che sarebbe stata arrabbiata con me a vita. Sei stato bravissimo!» gli prese la mano
«Sono solo stato sincero.»
«Sai che, dato che Ron si è svegliato, il processo si farà tra poco?» lui si rabbuiò un poco ma poi tornò a sorridere
«Sì ma non ho più paura come prima, ora ci sei anche tu dalla mia parte.»
«Sono sempre stata dalla tua parte.»
«Non proprio da subito!» la punzecchiò lui «Ma sono contento di averti dimostrato quanto valgo...»
«Ti amo, lo sai?»
«Sì, ma è bello sentirselo dire. E soprattutto, sentirlo uscire da quelle labbra...» ammiccò passandole un dito sulla bocca.
Hermione cercò di darsi un contegno per non saltargli addosso, così si limitò ad un castissimo bacio fugale.
«Quali credi siano le accuse che ti verranno imputate?» domandò Hermione che ne aveva solo un vago sospetto «Intendo, oltre a quelle che conosco anche io...»
«Beh, favoreggiamento delle Arti Oscure. Combutta con Voldemort. Forse qualche omicidio.»
«Ma tu non hai ucciso nessuno, vero?» gli chiese la ragazza posando la testa sulla sua spalla
«No... non ne sono mai stato capace. Sono un vigliacco quando si parla di morte.»
«Non è così!» esclamò Hermione guardandolo in faccia «Il fatto che tu non sia mai riuscito ad uccidere nessuno è un gesto nobile, significa che non era quello che volevi.»
«Non credo sia questa la versione più giusta. Non è che non volessi uccidere -ne valeva la vita della mia famiglia-, è che non ci sono riuscito, per vigliaccheria.»
«Hai fatto altri gesti nobili, come quando ti sei fatto arrestare da Harry e Ron dopo che noi... beh...»
«Dopo che ci eravamo conosciuti meglio.» accorse in suo aiuto il biondo e la ragazza annuì.
«Esatto! È stato un gesto nato spontaneamente... e l'ho apprezzato tanto anche se avrei voluto ucciderti!»
«Non pensavo ci tenessi tanto...» Hermione abbassò lo sguardo imbarazzata e sussurrò la sua risposta
«Ti sbagliavi.»

Giunta la sera Hermione agguantò il cappotto e si infilò le scarpe, pronta per andare all'ospedale a trovare Ron. «Sei sicura di volerci andare da sola? Ti accompagnerei volentieri.» le aveva chiesto Draco aiutandola ad indossare il cappotto «Sì, preferisco andare da sola. Promettimi solo che al mio ritorno sarai ancora qui.»
Draco sorrise e poi le diede un bacio sulla guancia, facendola sorridere.
Dopodiché Hermione si smaterializzò.
Riapparve all'entrata dell'ospedale per maghi del San Mungo, vide pazienti di tutti i tipi girovagare per l'atrio e decisa si diresse verso la stanza di Ronald.
La trovò subito, essendoci già stata, e si fermò sulla soglia ad osservare il suo amico steso sul morbido letto dalle lenzuola candide. Dormiva, probabilmente, perché aveva gli occhi chiusi. Incerta se entrare o no, Hermione rimase sulla soglia quando si sentì chiamare.
Ron aveva detto il suo nome nel sonno e poi aveva aperto gli occhi che aveva puntato su di lei, facendola sorridere. Entrò e si sedette su una sedia accanto al letto.
«Hermione...» Ron la osservava rapito, come se fosse la prima volta che la vedeva e poi le accarezzò una guancia e giocherellò con i suoi capelli.
«Sono contenta che tu ti sia svegliato...» gli disse la ragazza scostandosi un poco.
Ron rimase deluso da quel gesto e ritrasse la mano «Anche io. Mi sei mancata.»
«Anche tu.» rispose gelida
«Immagino che tu sia venuta per avere delle spiegazioni» le disse il rosso senza nascondere la sua delusione.
«Non solo. Volevo vederti, sapere che stavi bene.»
«Se tu stai con quello non sto bene.» Hermione sgranò gli occhi dalla sorpresa e Ron si spiegò «Ginny»
Hermione sospirò e poi afferrò la mano di Ron «Devi spiegarmi un po' di cose...»  


Il cavaliere nero e la dama d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora