Capitolo 5

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Dire che era rimasta scandalizzata descriveva ben poco come si sentiva in quel momento. Le era sembrato solo un sogno -un incubo- da cui non poteva svegliarsi. Ma come diamine gli era saltato in testa a quel dannato Serpeverde?! Tutta sta' fatica per salvarsi il posteriore e poi si andava a consegnare agli Auror di propria spontanea volontà?!

Robe da matti.

Malfoy era stato immobilizzato con le mani legate dietro la schiena e, alla fine, i tre ragazzi si erano smaterializzati al Ministero. Hermione aveva chiuso la porta di casa sua ancora allibita e poi era salita in camera sua latitante come una larva. Ogni gradino sembrava un'immensa fatica e le sembrava di essere una che camminava da giorni e giorni senza una meta precisa che potesse darle sollievo. Raggiunse la camera da letto e aprì la porta riluttante. Si aspettava di tutto, che lui le avesse sacchieggiato la stanza delle cose più utili, che avesse rovistato nei suoi cassetti in cerca di qualsiasi cosa potesse servigli in carcere.... tutto. Ma non si era minimamente aspettata di trovare la camera esattamente come l'aveva lasciata. Tutto era in ordine, perfettamente al suo posto. C'era solo una piccola macchia scarlatta sul tappeto soffice, reduce dalle sue ferite al ventre che lui aveva maliziosamente curato. O l'aveva curata eccome! Si guardò intorno circospetta, come se non credesse possibile tutta quella quiete, quell'ordine. Entrò persino in bagno e si accorse che nulla mancava. Che tutto era come l'aveva lasciato. E fu questo ad insospettirla ancora di più. Tornò in camera e notò un particolare che prima non le era balzato sugli occhi: la bacchetta di biancospino e crini di unicorno, appartenente al ragazzo, giaceva desolata tra le sue lenzuola, quasi nascosta.
Questo era ancora più strano.
Ma perché l'aveva lasciata lì? Uno che è intenzionato a consegnarsi alle autorità ha tutto il tempo per prendere tutto ciò che potrebbe servirgli, come la sua bacchetta! Perciò era impossibile che lui l'avesse dimenticata, non era tipo da simili dimenticanze, proprio no.
La prese tra le mani e ne osservò il profilo nero e dritto che luccicava al suo tocco. Sentiva che era potente ma sapeva inoltre che non era sua, la bacchetta le resisteva e non le era per niente fedele. Ma lei non era intenzionata ad usarla. Non riusciva a comprendere cosa avesse spinto il ragazzo a lasciarla a lei.
Forse voleva dirle che andandosene avrebbe lasciato una parte di lui a lei, dopo che era stati insieme? Lei era stata con Draco Malfoy. Ancora non ci credeva. Non sarò mai pentita se a farmi sbagliare sarai tu. Sembrava così sicura mentre glielo diceva... come aveva potuto cadere così scioccamente tra le sue spire?
Buttò la bacchetta sul letto e si voltò dandole le spalle, sentiva il suo senso di colpa farsi spazio nelle sue membra per rimproverarla e denigrarla.

A letto col proprio nemico, brava Hermione! Gli hai confessato che provi qualcosa per lui e ora lui se ne è andato. Complimenti! Sei stata furba, proprio come ti decantano tutti quanti! Perfettamente stupida e inconsciamente sciocca. Come rimedierai a questo disastro? Perché, ammettiamolo, non puoi innamorarti di Malfoy, lui è... Malfoy!

Avrebbe ammazzato volentieri la sua coscienza in quel momento. Possibile che dovesse farla sentire più in colpa di quanto non fosse già?
Ma perché aveva ceduto così facilmente a lui, pensò, lei non era assolutamente il tipo di ragazza da cedere immediatamente. Forse l'aveva fatto proprio perché lui le offriva la possibilità di essere diversa, di non essere Hermione Granger, non con lui, non per lui. È questo quello che mi chiedi? Una notte? Una notte per essere chi vuoi. Per essere nessuno, per essere diversa.
E lei ci era cascata come una stupida!
Perché lo voleva? Cosa l'aveva spinta a pensare di volerlo? Io mi sto innamorando di te... era davvero così che stavano le cose? In poco più di tre giorni era cambiato ciò che aveva provato per sei anni? Credo che il nostro sia un sentimento che è cresciuto con gli anni ma che abbiamo trasformato in altre forme, come l'odio voleva dirle che, in fondo, si erano sempre amati? Che non era odio ciò che provavano ma una diversa forma di amore?
-Okay, Hermione, basta pensarci!- si disse cercando di mantenere la calma. Doveva andare al Ministero il prima possibile e... e fare cosa? Cosa potresti fare, Hermione? La sua coscienza rischiava grosso ora come ora, e se avesse continuato a parlare, lei non avrebbe più risposto di sé stessa. Testimoniare. Ecco cosa poteva fare. Testimoniare a suo favore...
E cosa poteva dire? Non sapeva molto di lui, praticamente niente, solo che aveva sentito un gran bisogno di aiutarlo -dopo che lui quasi l'aveva costretta- e l'aveva nascosto a casa sua.
Perché l'hai fatto? Posso farti la stessa domanda. È diverso! Tu mi hai curato... E tu no? È... diverso. Ma cosa c'era di tanto diverso? Entrambi avevano fatto qualcosa per l'altro e senza chiedere nulla in cambio. Non era certo un comportamento tipico di Malfoy, eppure se l'avesse detto in tribunale avrebbe dovuto spiegare come faceva a saperlo e sarebbero saltate fuori scomode verità.
Doveva parlare con Ron, prima, spiegargli come stavano le cose, come erano cambiate per lei e sperare in un suo perdono. Poi avrebbe parlato con Harry -forse a lui avrebbe potuto dirgli tutto- pregandolo di scagionare Malfoy. E poi avrebbe strangolato Malfoy, una volta uscito dal carcere, perché era stato un emerito imbecille.

Il cavaliere nero e la dama d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora