Capitolo 3

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  Dopo aver letto la lettere di Hermione Harry Potter iniziò a ridere. Si voltò verso il letto e tornò sotto le coperte accanto alla sua Ginny.
-Si è addromentata a casa sua e si è risvegliata al mattino. La tua amica è incredibile!- disse il moro abbracciando la rossa che poggiava la testa sul suo petto.
-È anche tua amica! Da più tempo...- esordì la rossa guardandolo torvamente -Tutto quel lavoro sprecato! Ci ho impiegato due ore per prepararla a dovere e poi si è fatta vedere si e no per tre quarti d'ora!- Harry rise e accarezzò la testa della sua ragazza leggermente adirata.
-Hai fatto un lavoro stupendo Ginny. Era la seconda ragazza più bella lì dentro...-
-Spero proprio di essere stata io la prima!- Harry annuì -Buon per te!-
Rimasero in silenzio per qualche minuto ascoltando il respiro regolare dell'altro. Erano tornati alla Tana dopo un'ora, nella quale si erano preoccupati inultimente per l'amica. Harry era rimasto a dormire con Ginny, cosa alquanto normale e altrettanto strana per il povero Ronald che li guardava sempre con un ghigno raccapricciante ogni qual volta li vedeva sparire in camera. Lui con Hermione non era a quei livelli, c'era stato un bacio. Il bacio. Ma nient'altro. Non era tipo da smancerie e la ragazza sapeva perfettamente cosa provava per lei... vero?

***Hermione si svegliò un po' dolorante, pensò fosse a causa della botta presa quando era stata schiantata a terra. Scostò le coperte e per poco non inciampò su Malfoy, dimenticandosi che era lì. Il ragazzo dormiva ancora e lei lo lasciò riposare.
Fece qualche passo e vide qualcosa a terra, qualcosa di azzurro. Lo raccolse e notò che era la camicia che aveva dato al ragazzo. -Avevo caldo.- all'improvviso Malfoy era sveglio e la stava guardando seduto sulla brandina. Era a petto nudo ed Hermione deglutì forte stringendosi la camicia sul ventre. -Potevi almeno ripiegarla e metterla sulla sedia!- lo rimproverò.
-Ti sembro il tipo da piegare vestiti, Granger?- la ragazza tralasciò il fatto che l'avrebbe schiantato se si fosse azzardato a trattarla come una serva, si voltò e iniziò a ripiegare la camicia dandogli le spalle.
-Ma che hai fatto!- gli urlò contro sollevando la camicia. Lui si alzò in piedi, la raggiunse in pochi passi e la guardò confuso -Non ho fatto niente...- ammise guardando oltre la spalla della ragazza per capire di cosa stava parlando.
-È tutta sporca di sangue! Credo che le tue ferite non si siano rimarginate pienamente!- si voltò a guardarlo per fargli capire quanto fosse arrabbiata con lui per aver sporcato la camicia di suo padre. -Altro che caldo e caldo! Hai iniziato a sanguinare e hai pensato bene di toglierla! Mi avrai sporcato tutta la camera scommetto...- lui la prese per spalle e la guardò negli occhi.
-Granger rilassati! Non ho alcuna ferita!- la ragazza indugiò un poco a guardargli il petto nudo: tonico e bello come quello di una stata greca. E perfettamente pulito. -Non è mio quel sangue... è tuo!- disse abbassando gli occhi.
Hermione abbassò lo sguardo su sé stessa e vide la sua camicia da notte tutta impregnata di sangue e i dolori che credeva di sentire per via della caduta, in realtà, provenivano dal ventre che sanguinava copiosamente.
Fece cadere di scatto la camicia e ritirò le mani come se fosse infetta e poi guardò il ragazzo terrorizzata.
Malfoy la prese sotto le ascelle e la alzò da terra per poi posarla sul letto. La fece distendere e iniziò a toglierle la camicia da notte di dosso.
-Ch...che fai?- riuscì a pronunciare flebilmente. Stava perdendo troppo sangue e con quello la conoscenza.
-Ti curo Mezzosangue, di nuovo.- per evitare di perdere altro tempo comportandosi da gentiluomo, strappò la camicia e la buttò a terra lasciando la ragazza in biancheria.
Tolse le bende che il suo stesso incantesimo aveva avvolto sul corpo della ragazza e vide una grossa ferita non del tutto rimarginata. Sembrava appena fatta.
-Dannazione Granger! Possibile che tu non ti sia accorta di niente?- sbaitò il ragazzo cercando la sua bacchetta.
La ragazza mugugnò qualcosa e strinse la mano del ragazzo che cercava di fermare l'emorragia. Malfoy ricambiò la stretta e la ragazza svenne.

Si risvegliò nel suo letto a sera inoltrata. Le palprebre erano terribilmente pesanti e sicuramente aveva la febbre. La ferita era chiusa, rimaneva solo una piccola cicatrice e il suo corpo era sporco di sangue. Si guardò intorno e scorse Malfoy che le poggiava un panno fresco sulla fronte per far abbassare la temperatura.
-Malfoy...- pronunciò con voce strozzata, così bassa che neanche lei parve sentirla.
-Rilassati Granger, sei fuori pericolo... come ti senti?-
-Stanca. E dolorante.- la ragazza richiuse gli occhi, troppo sforzo doveva fare per tenerli aperte.
-È la febbre. Solo un piccolo effetto collaterale...- lei rise.
-Che situazione strana: tu che che ti prendi cura di me, nella mia camera, nella Londra Babbana. Assurdo, non trovi?-
-Già. Le cose sono davvero cambiate!- lui sorrise solamente e poi controllò il panno per sentire se fosse ancora umido.
-Grazie...- in quel momento si rese conto di avere la mano di Malfoy tra la sua, doveva averla afferrata prima di svenire e lui non l'aveva lasciata. Strinse più forte. -Davvero...-
-Non ringraziarmi Granger, sei solo in debito con me.- rispose sicuro lui.
-Ed essere debitori con un Serpeverde non è mai una cosa buona... soprattutto se costui è un Malfoy.-
-Esattamente. Dovrai trovare un buon modo per farti perdonare.-
-Perché il taglio non si è rimarginato come i tuoi?- chiese confusa.
-Non ho usato l'incantesimo che ho usato su di me. Il tuo sembrava lieve e niente di preoccupante. E poi tu non sentivi alcun dolore!-
-È strano infatti che io non me ne sia accorta. Dovevo proprio essere spossata!-
-Spossata tu?! E io che dovrei dire?- lei rise e si provocò un dolore al ventre che passò subito. -Ma mi hai visto? Sono in camera di una Mezzosangue babbana a stringerle la mano e a controllarle la febbre... chi l'avrebbe mai detto!?-
-Sapevo che eri cambiato.- sicuramente l'aveva detto a causa della febbre. Delirava.
-Non sono cambiato, Mezzosangue, ma tu mi hai aiutato e voglio ricambiare.-
-Ho dormito tutto il giorno?-
-Sì.-
-E i miei?-
-Sono usciti e ti hanno lasciato un biglietto in quella stanza che dovrebbe essere una cucina, è piena di oggetti strani!- lei rise di nuovo.
-Sei a digiuno da ieri sera?- gli chiese preoccupata.
-Sto morendo di fame infatti!- risero insieme e poi Hermione si riaddormentò.

Il cavaliere nero e la dama d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora