Capitolo 4

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Aveva indossato un semplice pigiama e si era messa a letto senza più dire una parola, né versare una lacrima. Era stanca di piangere. L'aveva sentito uscire dal bagno, prendere dei vestiti e tornare dentro per vestirsi. Ancora non era uscito e a lei non importava.
I suoi erano tornati dal lavoro e le avevano rivolto un saluto. Jane stava per salire in camera da Hermione ma lei l'aveva fermata dicendole che andava tutto bene e che non era necessario che salisse a controllarla. Ormai era grande e capace di cavarsela da sola. Era stata sgarbata e lo sapeva, ma il suo umore era peggiorato nell'ultima ora e doveva evitare che sua madre salisse in camera, scoprendo così, Malfoy. Lui uscì in quel momento dal bagno. La ragazza si girò su un lato dandogli le spalle. Lo sentiva respirare mentre si adagiava sulla brandina che scricchiolava sotto il suo peso e strinse maggiormente la coperta con una mano a causa di un piccolo dolore.
Nessuno dei due si addormentò tanto presto. Hermione tremava dal freddo e le lacrime che le rigavano le guance le impedivano di dormire sonni tranquilli. Ma non piangeva per la tristezza, no, piangeva per il dolore. Teneva una mano sul ventre dolorante e l'altra a stringere il cuscino. Cercava di non fare il minimo rumore, di non pronunciare alcun suono. Si morse le labbra mentre le lacrime fuoriuscivano dai suoi occhi ambrati dalle pupille dilatate.
Portò la mano che poggiava sul ventre davanti al viso e la vide sporca di sangue. Sospirò pesantemente dallo spavento. Doveva fare qualcosa, immediatamente. Dopo il piccolo scontro con Malfoy si era tolta le bende, strappate via dalla rabbia con tale forza da farla vacillare per un momento ma non pensava di essersi inflitta un tale danno.
Ora osservava la sua mano ricoperta da sangue vermiglio, il suo. Il dolore era così forte da portarla allo sfinimento. Chiuse gli occhi e li strizzò con forza mentre una fitta lancinante la attraversava e scoppiò in un urlo terrificante.
Quando li riaprì vide Malfoy davanti a lei che cercava di asciugarle la fronte imperlata di sudore.
-Dannazione Granger che ti sta succedendo?- lui la fece voltare fino a metterla a pancia in su. Lei continuò a piangere mentre stringeva la mano sul ventre. Lui con delicatezza gliela scostò e le alzò la parte superiore del pigiama. -Che cosa hai fatto Mezzosangue?- disse, ma era consapevole che lei non lo stava ascoltando, a metà tra lo sfinimento e il sonno.
Lui recuperò la sua bacchetta e pronunciò un incantesimo di guarigione per poi ricoprirla di bende. Andò al suo armadio e le prese un'altra casacca di un pigiama da sostituire a quella che aveva addosso, ormai sporca. La sfilò dolcemente dalla sua testa e poi le fece indossare quella pulita mentre lei si abbandonava tra le sue braccia, esamine.
La ricoprì con le coperte e poi si passò una mano tra i capelli sudati a causa dello sforzo e della preoccupazione. Una smorfia annoiata e adirata gli comprave sul volto mentre faceva il giro del letto e tornava nella sua scomoda brandina.
-Mal...foy...- pronunciò flebilmente la ragazza. Lui si voltò e tornò subito al suo capezzale stringendole una mano -Rimani qui... ti prego... ho freddo. Tanto freddo.- il ragazzo si inginocchiò e le strine maggiormente la mano -No, qui...- disse lei indicando il posto accanto al suo corpo. Lui sorrise e poi si sedette sul letto accanto a lei prima di scivolare anchìegli sotto le coperte.
La strinse in un abbraccio mentre il suo fragile corpicino veniva squassato dalle convulsioni. Lui prese ad accarezzarle i capelli sudati e ad asciugarle le lacrime rimaste sulle guance. Entrambi si addormentarono pochi minuti dopo essersi calmati a vicenda con piccoli e dolci sospiri.

***

Hermione si svegliò all'alba, la pancia non le doleva più e ricordò tutto quello che era accaduto la notte prima. Sentiva la presenza di Draco accanto a sé e gli fu grata di essere rimasto e di averla curata, di nuovo.

Sentì la mano del ragazzo stretta nella sua, entrambe poggiate sul suo ventre. Volse lo sguardo verso il ragazzo e lo scoprì sveglio intento ad osservarla. Aveva la testa poggiata su un gomito puntato verso il cuscino e la guardava con occhi così pieni e così confortanti che le venne da sorridere.
-Malfoy... buongiorno.- gli disse voltandosi di lato verso di lui.
-Granger...- la salutò a suo modo -Come ti senti?-
-Sto bene. È stato solo un incidente.-
-Non sminuire ciò che è accaduto. Era grave. E ora voglio sapere come hai fatto.- pretese di sapere chiedendo con tono autoritario che non ammetteva repliche.
-Non lo so... è stato...-
-Non mentirmi Mezzosangue.- la interruppe. Hermione sapeva che non gliel'avrebbe data vinta. Quando lui pretendeva una cosa di solito la otteneva e la ragazza non era nessuno per aggirare le pretese di un Malfoy.
-Ero arrabbiata. Imbarazzata e arrabbiata. Tanto da... strapparmi le bende.- ammise lei abbassando lo sguardo incapace di sostenere quello di lui.
-Non avresti dovuto esserlo...- disse Malfoy che le ripose una ciocca di capelli dietro l'orecchio accarezzandole la guancia. Alcune lacrime bagnarono la sua mano e allora la avvicinò a sé e la strinse in un abbraccio. Lei scoppiò in lacrime col viso nel suo petto. Non si era mai sentita tanto fragile e tanto insicura come in quel momento. Ma se con Harry o Ron aveva sempre mascherato la sua fragilità mostrandosi sempre forte e capace di combattere, con Draco sentiva di poter essere veramente sè stessa.
La stava tenendo stretta e le accarezzava la schiena con la mano calda e rassicurante.
-Non devi avere paura di mostrarti per come sei, fragile e indifesa. Non con me.- era strano sentirselo dire da un ragazzo che la sorprendeva ogni qualvolta che apriva la bocca.
-Anche tu nascondi i tuoi sentimenti al mondo intero... non siamo poi così diversi.- rispose lei in un momento di lucidità.
-Proprio perché so cosa si prova ti sto dicendo questo. Non devi sentirti debole solo perché a volte hai bisogno di aiuto...-
-Non hai il diritto di dirmi queste cose! Tu sei proprio il contrario di ciò che fai credere agli altri. Non puoi darmi consigli su questo.- Draco la scostò leggermente e la guardò negli occhi.
-Non fare il mio sbaglio Granger. Tieniti stretti gli amici, parla con loro, confidati.- lei lo guardò stranito e confusa -Ma tu chi sei e cosa ne hai fatto di Draco Malfoy?- gli domandò.
Lui ghignò e abbassò lo sguardo -È cambiato Mezzosangue. Ed è in debito con una testarda ragazza che lo sta proteggendo rischiando la sua stessa vita.-
-Non so se tu hai più debiti con me di quanti ne abbia io con te.- gli prese il mento con due dita e gli fece voltare verso di lei.
Stavano per baciarsi. Lo sapevano entrambi e sapevano che quello non era il momento. Draco si scostò e si alzò dal letto iniziando poi a togliersi i vestiti di Mike Granger. Hermione lo guardava incuriosita e non capiva cosa stesse facendo.
Una volta rimasto in biancheria prese i propri vestiti, che aveva precedentemente lavato la sera precedente nel bagno e che ora erano sciutti, e li indossò. Successivamente richiuse la brandina posandola sotto il letto della ragazza che ancora lo guardava confusa.
-Che stai facendo?- chiese la ragazza quasi pronta a scendere dal letto per fermarlo.
-Avevi detto che mi volevi fuori di qui entro la mattinata. Me ne sto andando...-
-Ma non...Malfoy... io ero arrabbiata. Ho detto quelle cose perché in quel momento ti odiavo. Ma tu ti sei preso cura di me ieri notte, mi hai protetta!- scese cautamente dal letto ma non sentì alcun dolore.
-Non posso più rimanere qui. Ti sto mettendo in pericolo e non merito il tuo aiuto.-
-Ho scelto io di portarti qui.-
-Perché ti ho costretta!- disse lui adirato.
-Ma adesso lo voglio io. Rimani qui.- Draco la guardò sconcertato e incredulo.
-Come puoi volere che io rimanga? Il sangue perso ti ha annebbiato il cervello?- Hermione gli si avvicinò e gli prese le mani.
-No, sono perfettamente lucida.- rispose poco prima di sporgersi a incontrare le sue labbra schiuse dallo stupore ma già pronte a ricambiare. Lui si irrigidì quando le mani di Hermione si poggiarono sui suoi fianchi e lo strinsero decise.
Draco si tirò indietro e la guardò negli occhi. -Che stai facendo Mezzosangue?-
-Ma vuoi stare zitto per una volta e lasciarti andare?- lui scoppiò in una risata fragorosa. Non era l'unico ad essere cambiato... non si aspettava una tale frase dalla Mezzosangue.
-È proprio strano sentirlo dire da te!- le sorrise e poi si sporse di nuovo a lambirle le labbra. Lei gli strinse il collo e glielo accarezzò mentre Draco la faceva indietreggiare fino al letto.
Hermione si sedette e lui si abbassò un poco per arrivare alla sua bocca. Stavolta era lui a tenerle il collo mentre lei gli stringeva i fianchi.
-Che cosa stiamo facendo Draco?- lui si scostò immediatamente.
-È la prima volta che mi chiami per nome...- lei si imbarazzò da morire e poi volse lo sguardo di nuovo negli occhi del ragazzo -Questo dimostra che ormai abbiamo sorpassato un certo livello di intimità...- continuava ad accarezzarle il collo con le due dita forti ma al tempo stesso delicato.
-Credo sia sbagliato.-
-È sbagliato solo se le conseguenze sono insopportabili, ma quali conseguenze potremmo mai avere noi stando insieme per una notte?-
-È questo quello che mi chiedi? Una notte?- la ragazza sembrava turbata e sentiva di stare per cedere al richiamo del serpente che, in qualche modo, desidrava.
-Una notte per essere chi vuoi. Per essere nessuno, per essere diversa.- la ragazza si alzò in piedi davanti a lui.
-Draco io... - ma non c'erano parole per descrivere ciò che sentiva, perché all'improvviso tutto si fece limpido nella sua mente: lei lo voleva. Voleva sapere come fosse, come sarebbe stato, con lui. -Io mi sto innamorando di te...- gli rivelò. E Draco non reagì come si aspettava, cioè urlando e scalpitando, ridendo di lei. No, la guardò a lungo e poi la baciò di nuovo.
Giocò con le sue labbra, con la sua lingua senza mai baciarla veramente, tenendola sulle spine mentre lei sottostava al suo gioco.
In un attimo si ritrovarono sdraiati sul letto. Draco le tolse il pigiama lasciandola in biancheria e lei fece esattamente la stessa cosa. Si guardarono a lungo, studiandosi incuriositi.
Hermione voleva imprimersi nella memoria tutti i dettagli possibili, voleva ricordarsi tutto di lui. Il modo gentile in cui ora si stava sdraiando su di lei cercando di non gravarle addosso, le dolci carezze che le riservava sulla fronte, la sensualità della sua lingua che cercava ancora la sua.
Le leccò le labbra, il palato in poche semplici carezze, quando lei voleva di più. Accarezzò la sua schiena nuda e lo fece rabbrividire. Sentiva i muscoli tesi sotto il suo tocco e la pelle calda e liscia che avrebbe voluto assaggiare.
Lo guardò negli occhi e poi si sporse un poco per abbassargli i boxer neri fin lungo le caviglie, prima che lui se li levasse con un calcio deciso. Ora era nudo eppure a lei non dispiaceva.
Voleva osservarlo nella sua intera bellezza.
Draco sorrise sotto lo sguardo bramoso della ragazza prima di accarezzarle i fianchi risalendo sul reggiseno e poi facendo sparire le mani dietro la sua schiena. Fu facile sganciare l'indumento e Hermione arcuò la schiena per facilitargli il compito mentre gli baciava il collo sensualmente.
Le liberò i seni e li osservò con malizia. Prese ad accarezzarli lentamente senza farle male e tornò a baciarla. Hermione si sentiva bagnata dalla brama di averlo. Come poteva essere davvero attratta da lui? Lui che l'aveva sempre insultata, lui che l'aveva denigrata, lui che l'aveva immischiata in affari in cui rischiava la vita, lui, che l'aveva fatta sentire viva davvero per la prima volta dopo tanto tempo.
Mentre pensava a ciò, pienamente consapevole di potersi ritrarre, Draco fece scivolare le mani sulla biancheria rimasta e afferrò il lembo delle mutandine bianche facendole poi scivolare lungo le cosce e fino alle caviglie, dopodiché Hermione se ne liberò con un calcio.
Il ragazzo le accarezzò i fianchi e poi scese sulle cosce lisce della ragazza che iniziava a tremare dalla paura. Lui la rassicurò con un dolce bacio sul collo e poi fece scivolare la mano sulla sua intimità che trovò già pronta. Sapeva che avrebbe potuto prenderla immediatamente, ma sentiva che ci teneva davvero questa volta, e voleva renderla speciale, indimenticabile.
Intromise due dita cautamente e la ragazza sussultò. Draco la baciò come a chiederle scusa. E lei emise un gemito nella sua bocca quando inziò a muoverle dentro di lei.
Gli strinse le braccia dietro al collo, abbracciandolo e capendo per la prima volta che anche lui sembrava tremare leggermente. Ne fu compiaciuta e lo baciò.
Malfoy estrasse le dita lentamente e lei sussultò nuovamente. Allargò le gambe, capendo che era giunto il momento. Ma lei non aveva paura. Vedeva l'erezione di Draco e non le saliva l'imbarazzo, perché sapeva che lui la voleva come lo voleva lei, forse.
Draco si sistemò tra le sue gambe e si abbassò leggermente, ritardando l'intrusione il più possibile. Guardò la ragazza negli occhi facendole capire che era ancora in tempo, che avrebbe potuto scostarsi e andarsene, cacciarlo dalla sua casa e dalla sua vita.
Ma lei gli sorrise e gli accarezzò la schiena. Il ragazzo, rincuorato, si abbassò maggiormente e sfiorò il suo sesso con il suo carico di desiderio. Hermione non ne poteva più, sapeva che il ragazzo stava aspettando troppo e che lei non resisteva più.
Draco entrò in lei dolcemente, quasi non se ne rese conto. Era così delicato da sorprenderla mentre si inseriva fino a fondo. La baciò cercando subito la sua lingua e poi iniziò a muoversi. Ondeggiò lentamente avanti e indietro mentre lei baciava il suo collo candido e lo stringeva a sé sulla schiena. Lui aveva il viso immerso nei suoi capelli, a contatto con il suo orecchio sinistro. Lo sentì gemere rocamente, la voce increspata del piacere che stava provando. Hermione allacciò delicatamente le gambe sui suoi fianchi e lui le percorse con le mani tutta la lunghezza del polpaccio.
Si mosse più velocemente e fu lei a gemere. Lui le rubò quel sospiro con le sue labbra morbide e aumentò il ritmo. Arrivarono al piacere insieme lentamente e questo li appagò entrambi. Draco si staccò dalle sue labbra e sfiorò il naso della ragazza con il suo, per poterla vedere negli occhi, ancora annebbiati dal sentimento.
Le sue braccia forti circondavano la testa della ragazza. Uscì da lei e le si mise a fianco. Hermione si voltò dandogli la schiena e prendendo il suo braccio destro per dargli la possibilità di abbracciarla. Lui non se lo fece ripetere e strinse la ragazza verso il suo petto accrezzandole dolcemente il seno, la pancia... e il ventre sotto la benda. Segnato da una piccola cicatrice per lui bellissima.
Recitò un incantesimo anticoncezionale non verbale e poi si addormentò con la ragazza tra le sue braccia che lo seguiva nel mondo dei sogni affidandosi totalmente a lui.
Si sentiva così rilassata e in pace. Aveva già fatto l'amore, con Ron, e pensava che questo sarebbe stato solo sesso. Ma per sua sfortuna non era stato così, non si era mai sentita in quel modo, tanto felice che le veniva voglia di piangere.
-Draco... sei sveglio?- gli chiese una volta essersi svegliata, tre ore dopo, e lo sentì annuire contro la sua spalla sentendosi subito meglio.
-Sei pentita?- le chiese lui iniziando a preoccuparsi, depositando alcuni baci delicati sulla spalla della ragazza.
-Non sarò mai pentita se a farmi sbagliare sarai tu...- sussurrò voltandosi verso il ragazzo giusto in tempo per vederlo sgranare gli occhi dalla sorpresa.
-Dici sul serio?- la ragazza annuì.
-E tu sei pentito?- ora era lei a temere per la risposta. Una singola sillaba, due semplici lettere, avrebbero potuto rompere quell'incantesimo, quel dolce incantesimo che l'aveva avvolta lasciandole segni eterni di quella sensazione che aveva provato tra le braccia di Draco, e che stava ancora provando.
-Come potrei esserlo Hermione? Mi hai salvato in tutti i modi in cui potevo essere salvato*. Ti sei presa cura di me e... mi stai cambiando.- Hermione aveva gli occhi lucidi dall'emozione -So che forse non ci sarà futuro per noi, ma voglio ricordarmi questo momento per sempre.-
-Perché dici che non c'è futuro per noi?-
-Guardaci Hermione, siamo sempre stati agli antipodi: Grifondoro tu e Serpeverde io. Mezzosangue tu e Purosangue io. Famiglie diverse, valori diversi, amici diversi... come potremo mai pensare che qualcuno ci prenda sul serio?-
-Sai che gli amori dove tutto è impossibile sono quelli più belli? Molti Babbani hanno scritto storie narrando un'amore impossibile.-
-Erano storie Hermione. Noi viviamo nella realtà.-
-Se noi ci ameremo nessuno potrà separarci.-
-Tu mi ami?- sapeva che le avrebbe rivolto una domanda simile e sapeva già cosa rispondere. Lo guardò negli occhi cerulei e gli accarezzò una guancia.
-Non ancora. Ma sento che qualcosa sta crescendo verso di te...- rispose come gli aveva detto prima.
-Forse è questo di cui abbiamo bisogno, conoscerci.- la ragazza rise.
-Noi funzioniamo al contrario! Prima andiamo a letto e poi decidiamo di conoscerci...-
-Sai cosa intendevo. Credo che il nostro sia un sentimento che è cresciuto con gli anni ma che abbiamo trasformato in altre forme, come l'odio.-
-Draco mi stai stupendo sempre di più.- lo baciò con così tanta passione che il desiderio si riaccese subito nei loro corpi, come fenici che rinascono dalle ceneri.
Dopo essersi staccata, Hermione appoggiò il mento sul suo petto e iniziò a comporre un complicato disegno sul suo petto tonico. Lui accarezzò la sua schiena nuda, fino ad arrivare al fondo schiena, facendola eccitare.
Sorpresi dal nuovo desiderio, lei gli si mise sopra a cavalcioni e lo baciò violentemente, mordendogli il labbro inferiore con i denti facendolo gemere. Quando anche lui fu pronto, si abbassò sul suo sesso facendolo entrare completamente in lei. Rimase immobile beandosi della magnifica sensazione che la pervadeva e solo quando lui le afferrò i fianchi facendola ondeggiare, ritornò in sé.
Se la prima volta era stata lenta e dolce questa, era bisognosa, quasi violenta e assolutamente disperata. Si comportavano come se fosse l'ultima volta in cui potevano stare insieme, come due amanti che si rivedono dopo lungo tempo e non hanno che qualche istante da passare insieme...
Il secondo orgasmo li colse impreparati e li travolse di piacere. Lui si tirò a sedere con lei ancora sopra di lui, seduta su di lui. Le baciò le scapole, le strofinò il naso contro il seno e lei prese ad accarezzargli i morbidi capelli biondi.
-Hermione io...- Draco fu interrotto da un forte bussare alla porta. Fortunatamente alla porta d'entrata e non della camera. Se i signori Granger fossero entrati e li avessero trovati nudi e abbracciati, alla migliore delle ipotesi avrebbero dato di matto.
La ragazza si ritrasse facendolo uscire dal suo centro, facendo sussultare entrambi, ma già pronti a ripetere tutto d'accapo. Si avvolse il lenzuolo addosso e poi si avviò alla porta, afferrando la maniglia.
-Forse sono i miei che sono tornati dal lavoro. Tu rimani qui mentre io vado ad aprire.-
-Come spiegherai il tuo abbigliamento?- chiese lui malizioso.
-Sono appena uscita dalla doccia.- Draco rise e lei sparì dietro la porta. Scese le scale urlando un -Arrivo!- per dare segni di vita.
Aprì la porta con un sorriso sul volto che si spense subito non appena scorse le figure di Harry Potter e Ronald Weasley fermi sull'uscio di casa sua. Corrucciò le sopracciglia, confusa e imbarazzata.
Era davvero nei guai. Fuori aveva iniziato a piovere prepotentemente e i due erano rimasti asciutti sicuramente grazie a qualche incantesimo.
-Hermione!- disse Harry entrando e allungando le braccia verso di lei per abbracciarla. Poi si rese conto che l'amica era coperta solo da un lenzuolo e allora si astenne -Finalmente ti vediamo! Sono giorni che non ti fai sentire. Pensavamo ti fosse capitato qualcosa...- a parte andare a letto con il proprio nemico -ex nemico- non le era accaduto nulla di grave.
Ron entrò anch'egli in casa e le sorrise caldamente. -Eravamo così preoccupati!- le disse -Ma che ci fai coperta da un lenzuolo?- domandò il rosso imporporandosi le guance dall'imbarazzo.
-Io... sono appena uscita dalla doccia e mi stavo rivestendo.- rispose con un finto sorriso sul volto. -Aspettatemi qui mentre vado a darmi una sistemata. Servitevi pure di qualunque cosa vogliate.- disse e poi sparì sopra le scale.
Entrò nella camera come una furia mentre Draco si stava rivestendo. -Abbiamo un problema. Harry e Ron sono di sotto, in salotto.- Draco sbiancò, più del solito, e si rivestì in fretta, seguito a ruota da Hermione, più disperata che mai.
Stava per mettersi pantaloni al contrario quando Draco la prese la costrinse a fermarsi -Ehi!- le disse afferrandola per le spalle e scuotendola per farla rinsavire. -Andrà tutto bene. Non dirgli di me e andrà tutto bene.- lei lo guardò corrucciata. -Tu non vuoi dirgli di me, vero?!- lei parve pensarci un attimo ma poi scosse la testa, tranquillizzando il ragazzo.
Lo baciò un'ultima volta per infondersi coraggio e poi scese di sotto.
-Allora cosa ci fate qui ragazzi?- chiese cercando di sembrare il più normale possibile. Sentiva ancora il piacere provato prima mentre camminava, i muscoli indolenziti e ancora mezzi addormentati.
Si sedette davanti a loro e si piegò in avanti, pronta ad ascoltarli.
-Siamo venuti qui perché avevamo qualcosa di importante da dirti e per vedere se stavi bene.- prese parola per primo Ron, allungando una mano per prendere quella della ragazza che però si scostò.
-Ora che sapete che sto bene potete dire cosa siete venuti a dirmi.- rispose lei un po' acida.
-Crediamo di aver visto Malfoy a Diagon Alley che entrava in una casa e andremo a catturarlo domani mattina.- qualcosa non quadrava. Che avessero scoperto di lei e Malfoy? Era impossibile. Casa sua non era a Diagon Alley!
-E cosa centra con me?- rispose vaga.
-Vorremmo che tu venissi con noi. Abbiamo bisogno del tuo aiuto.- rispose Ron cercando di mantenere la calma.
-Sapete come la penso sul catturare persone innocenti.-
-E tu sai che Malfoy non lo è...- rispose Ron ormai adirato.
-Vedo che ne siete sicuri. Avete delle prove?-
Ron si alzò in piedi e urlò contro la persona che credeva essere ancora la sua migliore amica -Ma Hermione! Harry era proprio lì la sera che Malfoy doveva uccidere Silente! Quale altra prova ti serve?!- Harry era rimasto seduto con lo sguardo basso, fisso su qualcosa di indefinito.
Hermione pensò che forse aveva capito tutto.
-Non l'ha ucciso per davvero. Non avrebbe mai potuto farlo! Era stato costretto ad eseguire ordini e tu Harry lo sai meglio di me.- anche in quel frangente, Harry se ne rimase in silenzio.
-Non ci importa di cosa hai da dire...- continuò Ronald Weasley con una sicurezza che non gli apparteneva. Avevano sempre chiesto un parere ad Hermione, ritenendola dotata di un intelletto sufficiente a scegliere sempre la parte giusta da cui schierarsi. -Sei con noi o no?- continuò il rosso.
-Mi sembra di avervi già risposto.- disse alzandosi in piedi con le mani strette a pugno lasciate libere lungo i fianchi.
Sentirono all'improvviso battere alla porta con insistenza. Hermione andò ad aprire incerta, spalancò la porta e si trovò davanti Draco Malfoy, fradicio come un pulcino -un bellissimo pulcino- che la guardava tristemente. Non avrebbe saputo dire se l'acqua che gli scorreva sulle guance fosse dovuto alla pioggia o... ad altro. Rimase sbigottita e continuò a fissarlo, quasi con le lacrime agli occhi.
-Mal...Malfoy.- balbettò sottovoce mentre lui sembrava chiederle scusa con gli occhi. Subito Harry e Ron si precipitarono alla porta e lo guardarono anch'essi increduli.
Harry si sporse subito scostando Hermione per farlo passare -Draco Malfoy, ora sei condannato.- disse rivestendo il ruolo di Auror che gli era stato affidato. Ron ghignò compiaciuto e Hermione quasi annegava dalle lacrime che non poteva versare...
-No!- urlò -Aspettate... credo che lui debba essere processato come è giusto.- chiarì mentre con gli occhi implorava Harry di ascoltarla.
-Lo avrà, Hermione...- disse il moro rivolto a Malfoy che se ne stava ancora fradicio sotto la pioggia. E porgeva le mani in segno di resa. -È ora di darti ciò che meriti.-  


Il cavaliere nero e la dama d'argentoWhere stories live. Discover now