Capitolo 6

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Dopo aver visto la sua ex ragazza e il suo -ex?- migliore amico abbandonarlo lì e uscire dall'ufficio del Ministero, non ci aveva visto più dalla rabbia. Come avevano potuto urlargli contro in quel modo e poi arrabbiarsi? Era Malfoy di cui stavano parlando dannazione! Non si meritava neanche un briciolo di pietà da parte loro, dopo tutti quegli anni di continue angherie, insulti e litigi non era proprio possibile mettere da parte tutto per un Mangiamorte. Ron aveva il viso più rosso dei suoi capelli e fumava dall'ira, dalla delusione di essere dalla parte della ragione senza però ottenere conforto da nessuno. Come potevano non accorgersi che lui aveva ragione e Malfoy era solo un bastardo manipolatore? È solo questo che vuoi Ronald? Il riconoscimento dei tuoi meriti? Uscì sbattendo la porta dell'ufficio così prepotentemente che quasi rischiò di scardinarla.
Si diresse a grandi passi nella piccola cella in cui avevano rinchiuso il ragazzo una volta giunti al Ministero. Lo trovò accovacciato a terra con le braccia a circondarsi le gambe, la testa china e gli occhi chiusi. Non sembrava particolarmente pericoloso in quello stato pietoso, però, manteneva ancora quell'aria da borioso ragazzino arrogante che l'aveva sempre caratterizzato agli occhi di tutti quanti ad Hogwarts. Adesso era lui a ridere di lui, costretto ad abbassare la cresta e ad obbedirgli. Oh come godeva di quell'evolversi della situazione!
-Vedo che dopotutto ti hanno dato una stanza degna di quella nella tua grande e costosa villa...- disse appoggiandosi alle sbarre della sua cella e ghignando nel vederlo così docile. La cella in cui era rinchiuso Malfoy era tutto tranne che accogliente -o degna di un Purosangue, come avrebbe sostenuto lui-, aveva una piccola brandina sgangherata provvista di una coperta reduce da qualche lotta contro il male -se mai le coperte avessero iniziato a combattere- di color beige con una grande toppa vicino all'angolo destro. Una sedia senza una gamba e quindi pendente di vimini un piccolo banco estratto dal pioppo.
Malfoy non alzò neanche lo sguardo dopo aver riconosciuto la voce che gli aveva rivolto la parola e quindi il rosso continuò -Ma non rimarrai qui ancora per molto, no, verrai portato ad Azkaban il prima possibile.- sorrise al solo pensiero di vederlo rinchiuso per l'eternità.
-Tu credi?- finalmente Malfoy rispose, alzando addirittura lo sguardo ad incrociare quello di Ron che all'improvviso ebbe un fremito di paura. Vedendolo barcollare, Maloy si alzò e lo raggiunse in pochi e lenti passi. -Non crederti tanto potente solo perché, per adesso, sei dall'altra parte delle sbarre, Weasley. Sappiamo entrambi perché ci sono io qui dietro...-
-Esattamente. Perché sei un assassino! Uno schifoso Mangiamorte che non si merita neppure la pietà di un cane!- urlò furioso il rosso contro il nemico di sempre e che ora lo era ancora di più. -E sai una cosa- disse abbassando la voce fino a renderla un sussurro -Mi piace un sacco sapere che prima o poi pagherai per tutto...-
-E cosa sarebbe questo "tutto"?- rispose ghignando il biondo tenendo la testa alta a fronteggiare il nemico.
-Hai ucciso Silente! Sei il figlio del Braccio Destro di Tu-Sai-Chi! Sei un Serpeverde, uno stupido bimbo viziato piagniucolone!- puntò l'indice contro il biondo ad ogni insulto mentre le orecchie diventavano rosse come, e forse più dei capelli. Draco scoppiò in una fragorosa risata che non aveva nulla di divertente.
-Sappiamo entrambi che non è per questi motivi che sono rinchiuso in questa lurida cella, Weasel...-
-Non chiamarmi così!- disse il rosso sibilando le parole dalle labbra con tutta la rabbia di cui era in possesso. -Non capisco a cosa tu ti riferisca....- rispose riprendendo la calma che aveva perduto. Quel ragazzo era capace di farlo uscire a gangheri ad ogni singola sillaba che usciva dalla sua bocca. Caratteristica particolare dei Serpeverde.
-Oh, sì, che lo sai, ma sei troppo codardo per ammetterlo a te stesso! Altro che casa di Grifondoro, famosi per il coraggio... tu non sei coraggioso. Sei solo un codardo che si crede potente solo perché è amico di quell'altro imbecille con la cicatrice sulla fronte!-
-Sta' zitto lurida serpe!- Ron era a metà tra un urlo e un pianto isterico. Malfoy lo stava provocando facendogli perdere il controllo. Persino quel poco che aveva, si stava via via diradando lasciando spazio soltanto all'odio. Contro le sue parole, Malfoy continuò. Non aveva ancora finito. -Se mi sto sbagliando, per quale motivo sono qui? Ammettilo Weasley, non sei stato capace di fare il tuo lavoro e incolpi me per il tuo insuccesso, perché io sono solo un capro espiatorio. Peccato che nessuno lo sappia.- Malfoy ghignò soddisatto nel vedere il rosso con le mani nei capelli e l'espressione disperata -Ma possiamo rimediare subito. Aspetta che lo venga a sapere le...- fu bruscamente interrotto da un urlo scaturito dalla gola del rosso che si avvicinò pericolosamente al ragazzo nella cella, allungò le mani fino a prenderlo per il collo e stringerlo, cercando di soffocarlo. Malfoy non era stato abbastanza veloce per sfuggirgli, non avrebbe mai previsto quella mossa da parte del ragazzo. Per una volta l'aveva davvero sorpreso... e cercò di sorridere nonostante la situazione pericolosa. Non si sarebbe mai mostrato debole e indifeso davanti a lui, a costo della vita.
Ronald fumava dalla rabbia e continuava a stringere mentre il biondo cercava di liberarsi dalla sua stretta quando il respiro stava venendo meno. Ron grugniva e si fermò solo quando qualcuno gridò il suo nome intimandolo di voltarsi.

Il cavaliere nero e la dama d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora