Capitolo 12

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  -Ron ti ho già detto tutto quello che so!- il ragazzo la stava rincorrendo per i corridoi come un cagnolino che voleva il biscotto. Era da giorni che le faceva sempre la stessa domanda e lei rispondeva sempre la stessa cosa...
Erano al quinto anno e la Umbridge faceva un sacco di pressioni tra i ragazzi e Ron era palesemente spaventato per i G.U.F.O., tanto che chiedeva ad Hermione di aiutarlo a studiare e a fare i compiti ogni giorno.
-Ti prego prova cercare più a fondo, sei l'unica che può aiutarmi!- le disse in tono supplichevole che, dato i sentimenti che già provava per lui, la fece cedere.
-Ripetimi ancora quello che ti serve e oggi farò un salto in biblioteca, nel Reparto Proibito.- acconsentì la ragazza
-Grazie Herm! Ho bisogno di un incantesimo di confusione che faccia a credere a qualcuno di aver fatto una cosa che in realtà non ha mai fatto...- Hermione prese appunti.
-A cosa ti serve?-
-A niente, è solo un incantesimo per una tesina...- la ragazza annuì. -E poi me ne serve uno in grado di cancellare alcuni ricordi selezionati di una persona che possa essere lanciato a distanza.- la ragazza aveva scarabocchiato sui suoi appunti e poi lo aveva guardato radiosa.
Harry li affiancò proprio in quel momento -Che state facendo voi due?-
-Non è meravigliosa Harry?- disse il rosso riferito alla ragazza -La persona più intelligente, geniale e altruista che conosca!- non erano proprio quelle le parole che Hermione avrebbe voluto sentire per la sua descrizione fatta dal ragazzo per cui aveva dei sentimenti, ma capiva che a quell'epoca, i ragazzi avevano la sfera emotiva di un bradipo* e che a parlare per Ron, era solo l'euforia del momento.

***Quando si svegliò, l'alba era vicina. Aveva ancora la mano chiusa in quella di Draco che respirava sommessamente accanto a lei. Il suo torace si alzava e si abbassava lentamente, aveva un'espressione così serena e tranquilla che lo faceva sembrare un angelo. Un angelo nero.
Ne osservava il profìlo marcato, i suoi lineamenti spigolosi e i capelli chiari scarmigliati e scomposti che lo rendevano affascinante e bellissimo.
Lui sembò accorgersi del suo sguardo fisso su di lui e, con ancora gli occhi chiusi, sorrise. -Visto niente di interessante?- disse con la voce ancora impastata dal sonno.
Hermione gli carezzò una guancia e poi il profilo delle labbra. -Forse.-
Lui aprì gli occhi e la studiò attentamente e poi parlò -Stai bene?- si fece serio -C'è qualcosa che ti turba?-
Lei sembrò confusa e aggrottò le sopracciglia -Non c'è niente che non va. Sto benissimo.- gli depositò un bacio lieve sulla guancia. -Credi che io sia arrabbiata o pentita per quello che è successo?- sorrise. Non sarò mai pentita se a farmi sbagliare sarai tu...
Draco distolse lo sguardo e giocherellò con le lenzuola del letto. -Capirei se lo fossi. Diciamo che so cosa pensi di me...-
-Sei davvero un idiota. Pensi che io ti consideri una serpe esattamente come facevo a scuola? Le cose sono cambiate, Malfoy, non sarei qui se non fosse così.-
-Mi dispiace, Mezzosangue. Solo che... questa situazione mi sembra così... irreale. Come un sogno impossibile.-
-Non è un sogno. Te lo prometto...- gli sorrise e gli prese la mano. -Sei stato un perfetto cavaliere a preoccuparti così tanto di me.-
Draco ghignò -Forse prima ero un Principe delle serpi, come dici tu, ma adesso sono soltanto un cavaliere senza armatura, con l'anima nera.- Hermione lo abbracciò e gli carezzò la nuca. -Un Cavaliere Nero, magari...- la guardava con le pupille dilatate e, incredibile ma vero, umide.
-Non sei così. Sei più puro di quanto credi. E non sono la sola a pensarlo-
Draco sorrise -Credo che il tuo giudizio sia leggermente offuscato dai sentimenti che provi per me.- Hermione si staccò da lui per guardare il suo viso, assumendo un'espressione confusa.
-Cosa ti fa pensare che io provi qualcosa per te?- era stata talmente diretta, con così tanta serietà che il ragazzo si irrigidì all'istante e sembrò essersi spaventato, tanto che si allontanò da lei e si alzò in piedi, e si rimise i pantaloni buttati a terra la notte prima.
Hermione non pensava di poterlo ferire, ma ora non ne era più così sicura. Si alzò seguendo il ragazzo e indossò una camicia del padre che riusciva a coprirle la maggior parte del corpo.
-Malfoy, che succede?- non era la solita domanda, quella che gli faceva spesso; ora, dietro di essa si celava una domanda più importante e più spaventosa Cosa mi nascondi?
Il ragazzo le dava le spalle e Hermione poté vedere i suoi muscoli contrarsi e irrigidirsi sotto la maglietta che aveva appena indossato. Era preoccupata, stava davvero iniziando a preoccuparsi; già sentiva una morsa alla bocca dello stomaco e la sua mente elaborava un possibile piano di fuga. Ma no! si disse Che esagerata!
-Hai mai riflettuto sul fatto che ti ho portato a letto quasi subito da quando sono qui?- iniziò lui voltandosi lentamente. Hermione si sedette sul letto con i piedi penzoloni e lo ascoltava rapita. Le sue sopracciglia si corrugarono, sengno palese del suo ragionamento.
-Pensavo non ci fosse niente su cui riflettere.- stava gesticolando, com'era solita a fare quando era nervosa, e accortasi, smise immediatamente -È stata una cosa come un'altra, succedono sempre nei romanzi...-
-Noi non viviamo in un romanzo, Mezzosangue.- adesso le faceva paura; parlava con un tono così mite e... macabro che quasi le fece paura.
-Inizio ad avere paura...-
-Non è paura che voglio farti provare, devi sapere la verità.-

Il cavaliere nero e la dama d'argentoWhere stories live. Discover now