Capitolo 8

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  Hermione si svegliò quando il sole era già alto nel cielo e la luce filtrava luminosa dalla finestra coperta da soffici tendine bianche quasi trasparenti. Le aveva ricamate sua madre quando lei era partita per il suo primo anno ad Hogwarts e lei non aveva mai avuto il coraggio di cambiarle. Le lavava quando erano sporche e con la magia le asciugava subito, rimettendole al proprio posto.
Il ragazzo stava ancora dormendo e Hermione non era per niente intenzionata a svegliarlo. Voleva godersi quegli attimi di pace e tranquillità in completa solitudine.
Si alzò da letto attenta a non fare troppo rumore, si diresse in bagno, propensa a farsi un bagno rilassante. Entrò nella piccola stanzetta e riempì la vasca di acqua calda e soffice schiuma. Si tolse il pigiama e lo lasciò per terra accanto alla cesta in cui riponeva tutte le cose che necessitavano di una lavata. Prima un piede e poi l'altro e si ritrovò competamente immersa nell'acqua della vasca, appoggiò la testa al bordo e chiuse gli occhi, lasciandosi andare. L'acqua la cullava e la trasportava in una dimensione silenziosa, fatta della stessa sostanza dei sogni e morbida come capelli color grano che.... no, non i capelli di Malfoy! No! Era il suo momento libero, non doveva sprecarlo pensando a lui. Anche se, non era assolutamente uno spreco pensare ai suoi sorrisi sardonici, al colore dei suoi occhi gelidi e la morbidezza della sua pelle e al suo profumo! Inebriante...
Mezz'ora dopo uscì dalla vasca, si avvolse intorno un accappatoio verde smeraldo e raccolse i capelli bagnati sulla nuca con una semplice molletta. Raccolse il resto del suo pigiama e insieme ad esso, prese anche il contenuto della cesta sotto al lavandino. Avrebbe portato il tutto a sua madre che si occupava di fare il suo bucato quando lei tornava a casa da scuola -Non ti azzardare a fare niente! Ora che sei a casa sarai la nostra principessa e non vogliamo che tu perda tempo a fare le faccende domestiche!- le aveva detto un giorno di qualche anno prima. -Ma mamma, con la bacchetta potrei fare tutto in un lampo, non voglio che tu ti stanchi per me...- le aveva risposto cercando di convincerla, ma la signora Granger era assai più testarda della figlia e aveva rinunciato a farle cambiare idea. Si era limitata ad abbracciarla per parecchi minuti dicendole quanto le voleva bene.

Quando la vide il mondo si fermò. Tutto quello che aveva per le mani le cadde a terra e non riuscì a trattenere un piccolo urlo di stupore misto a dolore.

Draco si svegliò di soprassalto e corse in bagno dalla ragazza, preoccupato che qualche Mangiamorte avesse potuto attaccarla. La bacchetta sguainata davanti a sé e un'espressione pronta alla battaglia. Hermione quasi rise nel vederlo, ma la situazione era così tesa che non avrebbe potuto. Non ci era riuscita. Però era riuscita benissimo ad imbarazzarsi quando lui aveva visto che era coperta solo da un morbido accappatoio di spugna. E le tornò alla mente tutto quanto. Non sarò mai pentita se a farmi sbagliare sarai tu...
-Che succede?- le chiese abbassando il braccio con la bacchetta. Hermione era terrorizzata, era così pallida! Indicò a Draco il mucchio di vestiti caduto lì a terra.
Lui iniziò a rovistare in mezzo alla biancheria in cerca di qualcosa che avesse potuto spaventare la ragazza e quando non vi trovò niente la guardò confuso ancor più di prima. Hermione raccolse da terra le lenzuola che aveva precedentemente tolto dal letto, perché sporche, e le porse al ragazzo.
-Vedi questa?- disse indicando la stoffa -Cosa ti sembra?- Draco osservò attentamente le candide lenzuola bianche e vi scorse una macchia rossa. La toccò con le dita -Sangue- disse alla ragazza. Hermione annuì prima di portarsi una mano sulla bocca e lasciando che alcune stille argentate solcassero le sue morbide guance arrossate.
-Bene bene Mezzosangue! Vedo che ti sei data da fare particolarmente!- il ragazzo ghignò e sollevò un sopracciglio maliziosamente, ma lo sguardo della ragazza lo fece desistere da qualsiasi frecciatina che aveva in serbo per lei.
-Non capisco....- disse la ragazza tra le lacrime, scuoteva la testa come una furia, incapace di fermarsi e sull'orlo di una crisi. -Io non ero vergine!- urlò contro il ragazzo prima di prenderlo a pugni contro il torace. Draco le afferrò i polsi prima che gli facesse davvero del male e la immobilizzò senza troppi sforzi.
-Si può sapere perché sei così arrabbiata? Weasley ti ha usata senza il tuo consenso?!- rise sardonico, divertito da quella situazione imbarazzante.
-Non... non sono stata con Ronald... qui...- sussurrò flebilmente mantenendo lo sguado fisso verso il basso, incapace di incrociare il suo sguardo cinereo.
Lui strabuzzò gli occhi e soffocò una risata -Ti sei divertita molto Mezzosangue!- Hermione aggrottò le sopracciglia e lo guardò, torva.
-Stupido idiota! Non capisci niente!- ricominciò a colpirlo sempre più forte e lui continuò a stringerle i polsi fino a farle male. -Tua! È colpa tua!- gli urlò in lacrime cercando di ribellarsi per poi arrendersi alla sua stretta. Draco la circondò in un abbraccio mentre lei soffocava le lacrime sul suo torace. Insieme raggiunsero il pavimento freddo della stanza e vi si accasciarono. Hermione sentiva le gambe molli e per niente in grado di sostenerla.
-Perché dici che è colpa mia?- le chiese Draco quando i singhiozzi si attenuarono e il viso della ragazza si appoggiò dolcemente nell'incavo della sua spalla.
Era arrivato il momento della verità. Hermione doveva dirgli ciò che era accaduto, perché le cose adesso erano più gravi e assumevano un significato diverso. E Draco aveva tutto il diritto di sapere cosa era successo tra loro, anche se non riusciva a ricordarlo.
-Quando... - deglutì a vuoto e incrociò i suoi occhi -Quando tu sei venuto qui, noi...- gli accarezzò una guancia. -Siamo... stati insieme...- Draco la guardò incredulo e fece per allontanarsi da lei, ma Hermione lo trattenne dicendogli piccoli no, invocandolo a rimanere lì con lei.
-Draco mi dispiace... ma è la verità e meritavi di saperlo...- sussurrò tra le lacrime.
-Io non... sei proprio sicura?- chiese incredulo, lo sguardo incapace di incontrare il suo. -Come... come è possibile?-
-Non lo so! È successo e basta!- Hermione si asciugò una lacrima. e lo costrinse a guardarla negli occhi afferrandogli il mento con due dita. -Ma è stato... bellissimo.-
-Eri vergine cazzo!- Malfoy si alzò in piedi con uno scatto e abbandonò la ragazza a terra, si mise le mani tra i capelli e iniziò ad essere preda di una rabbia incontrollata e capace di accenderlo al minimo soffio.
-Io non... non ero vergine! Sono stata con Ron una volta! La mia prima volta!-
-Beh a quanto pare non è così, perché altrimenti quella macchia non ci sarebbe!- disse indicando la macchia rossa che giaceva indisturbata sulle candide lenzuola. -Possibile che non te ne sia accorta mentre io...- la frase cadde, incapace di continuare ma permettendo perfettamente di capirne il continuo.
-Ho sentito un dolore, ma pensavo fosse dovuto alla... novità.- rispose la ragazza con le guance in fiamme dall'imbarazzo.
-Cazzo Granger! Ti ho sverginata...- disse dandole le spalle e mettendo una mano sui fianchi e l'altra sulla fronte, aveva un'improvvisa voglia di ridere. Ridere per non piangere.
-Non eri tanto contrario!- si alzò anche lei e lo fronteggiò, invitandolo a voltarsi verso di lei.
-Non è questo il punto. Si può sapere come hai fatto a credere di essere stata con Weasley quando è chiaro il contrario?--
-Non lo so... non riesco a capire...- la ragazza si sedette di nuovo a terra e scoppiò in un pianto silenzioso e diverse lacrime scesero a rigarle il volto.
Impietosito, il ragazzo si accovacciò davanti a lei come il giorno prima e le accarezzò i capelli umidi. -Avanti Mezzosangue... non piangere... non è da te.-
-Sei stato il primo... sei stato il primo!- quasi urlava dalla rabbia e Draco non riusciva a capire.
-E quindi? Perché stai urlando?- chiese alzando la voce per sovrastare quella isterica della ragazza.
-Perché ora sei legato a me più di quanto volessi.- rispose guardandolo negli occhi. Il ragazzo, palesemente terrorizzato, smise di accarezzarla e fece forza sulle gambe per alzarsi.
-Chiarisci le cose con Weasley. Faremo finta che non sia mai accaduto, niente è successo.- andò verso la porta e la richiuse dietro di sé lasciando Hermione in uno stato pietoso e in lacrime. Ma chi poteva biasimarlo? Chi poteva immaginare che lui sarebbe stato il primo per Hermione Granger? Che da una semplice notte potessero scaturire simili problemi? Quali conseguenze potremmo mai avere noi stando insieme per una notte? È questo quello che mi chiedi? Una notte? Una notte per essere chi vuoi.
Avrebbe voltuo tornare indietro nel tempo e non andare a letto con lui. Forse voleva ancora la sua verginità, forse voleva davvero decidere a chi donarla... Se avesse avuto ancora la sua Giratempo!

Il cavaliere nero e la dama d'argentoWhere stories live. Discover now