La nuova vita- Parte 2

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Parcheggiamo davanti la scuola. Lilia rimane in macchina con il cappuccio della giacca sulla testa, vuole fare una sorpresa ad Eliah. Io aspetto insieme a tutte le altre mamme davanti al portone. Arrivo proprio qualche minuto prima del suono della campanella. Appena i bidelli aprono il portone una mandria di bambini escono correndo dalla scuola materna. Le maestre gridano di stare calmi, ma nessuno le ascolta. Dopo un po' anche Eliah esce correndo.

Indossa il suo grambiulino verde e viene correndo verso di me con un sorriso enorme. Mi abbasso un po' e gli tendo le braccia, appena arriva vicino a me mi salta al collo e mi stringe con forza.

È bellissimo. Ha i capelli biondi come Ruben e gli occhi azzurri come me. Ricordo ancora che quando è nato e ha aperto per la prima volta gli occhi Jago ha esclamato: "Siete sicuri che non è il figlio di mia sorella?"

Ancora rido a quella battuta. Eravamo tutti nella sala d'aspetto in ospedale da più di tre ore, quando poi Jago esce con questo angioletto tra le braccia.

<< Dov'è la mamma? >> chiede staccandosi da me e guardandomi dritta negli occhi.

<< Adesso andiamo da lei, stai tranquillo. >>

<< Ti ho fatto un regalo. >> dice sorridendomi.

Ritorna con i piedi per terra e prende dallo zainetto un foglietto tutto stropicciato. Me lo porge e io lo apro. Ha fatto uno dei suoi tanti disegni.

<< Questa sei tu. >> dice indicando una palla con due occhi e quattro peli sulla testa << Poi "buon compleanno" lo ha scritto la maestra. >>

Lo abbraccio con forza e gli do un bacio sulla guancia.

Vorrei avere anche io dei figli. Ariel è sempre felice da quando ha Eliah e vorrei avere un bambino anche io, ma Marcus mi ha detto che la mia parte vampira mi rende sterile, quindi che non posso avere dei figli. Mi dispiace un po', ma me ne sto facendo una ragione.

Mi metto dritta e do la mano al piccoletto, come mi piace chiamarlo. Appena arriviamo davanti la macchina mi chiede chi c'è in macchina, ma quando Lilia si abbassa il cappuccio inizia ad urlare dalla gioia. Sale sopra di Lilia e inizia a darle tanti bacini. Lilia si commuove.

Entro in macchina e metto in moto. La sartoria non è molto lontana da qui, ma ci vuole comunque un po' di tempo.

Rimaniamo bloccati nel traffico per un po'. In questi momenti vorrei poter girare per la città volando, arrivo molto più velocemente e non c'è mai traffico nel cielo.

Mi volto verso Lilia e vedo che sta mostrando ad Eliah un nuovo incantesimo che ha imparato. Dalle sue dita esce del ghiaccio e con questo ghiaccio sta facendo una statuetta.

<< Lo sai che tua madre non vuole. >> dico a Lilia bloccandole la mano.

<< Non capisco perchè mia madre vuole tenerlo fuori dal mondo da cui veniamo. >> dice sbuffando << Cosa c'è di male se sa che gli angeli esistono davvero? >>

Guardo Eliah, per fortuna non sta ascoltando, sta giocherellando con una matita che ha preso dal suo zaino.

<< Vuoi che un bambino di nemmeno cinque anni sappia che c'è a piede libero un potente stregone che molto probabilmente sta pianificando la nostra morte? >> dico sussurrando.

<< Non abbiamo notizie di Alec da anni. >> risponde << Forse si è rassegnato e basta. >>

<< Gli angeli sono ancora in pericolo. >>

<< E come fai a saperlo? >>

<< Non ti ricordi gli occhi di Alec qualche minuto prima che scoppiasse la guerra? Non c'erano sentimenti perchè era un vampiro, non credo che voglia dimenticare tutto e andare avanti. >>

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