Vendetta- Parte 8

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Siamo sedute attorno al tavolino nel gazebo di vetro. Vedo l'ansia nel viso di Ariel, non riesce a smettere di sbattere ripetutamente le unghie sul tavolino di ferro. È fastidioso.

<< Quanto manca? >> mi chiede guardandomi.

Guardo per l'ennesima volta l'orologio e dico: << Dieci minuti. Non so però se verrà puntuale, di solito è lui che appare durante le mie giornate senza preavviso. >>

<< Qual è il piano? >>

<< Non c'è nessun piano. >> rispondo guardando il retro della casa << Mi raccomando, lascia parlare me e non dire niente di stupido o insensato. >>

<< Le cose stupide e insensate puoi dirle solo tu. >> dice ridacchiando.

<< Esattamente. >> rispondo facendo lo stesso.

Dopo esattamente vediamo Alec arrivare al bordo di una moto. Rimango stupita, non sapevo che avesse una moto. Io ed Ariel usciamo dal gazebo e andiamo incontro ad Alec.

Alec scende dalla moto, raccoglie due rose bianche da una delle mie piante e ce le porge.

<< Una per la mia governatrice preferita e una per la mia mammina. >> dice sorridendo in quel suo modo falso che solo lui sa fare.

Senza pensarci due volte e senza sapere nemmeno come ho fatto, agito la mano verso l'alto e le rose volano via senza lasciare traccia.

<< Oh, guarda, mi sono punto. >> dice Alec mostrandomi le mani << Aria, vuoi favorire? >>

<< No, grazie. >> rispondo << Non bevo sangue scaduto. >>

Senza dire un'altra parola, sfrega le sue mani nei pantaloni e torna a guardarci.

<< Allora. >> dice iniziando lentamente a camminare verso di noi << Volevate ringraziarmi per la diretta che ho fatto vedere gratuitamente a tutti? Non c'è di che. >>

<< Mi chiedo il perchè vuoi far concludere i giochi così presto. >> dico avvicinandomi a lui.

Adesso che ho scoperto il suo punto debole voglio sfruttarlo al meglio. Appena i nostri volti sono ad una distanza minima sussurro guardandolo negli occhi: << Non ti piace questo giochetto? Vuoi farlo finire così presto? >>

Con le mani afferra i miei fianchi e sorridendo dice: << Sai, dopo cinque anni vorrei passare ad un altro giochetto... >>

Nella mia mente continuo a ripetere: "Pensa al liceo, pensa alle tecniche di seduzione che Cat ti ha imposto di imparare". Adesso mi rendo conto che Cat aveva ragione su una cosa che diceva spesso: "Le donne hanno il mondo tra le mani, bisogna solamente sapere come prenderselo."

<< Non pensavo che il mio rifiuto ti avrebbe ferito così tanto. >> dico appoggiandogli una mano sul petto, proprio sopra il suo cuore << Mi dispiace così tanto... >>

Sento Ariel che si sta sforzando di non ridere. Credo che appena Alec se ne sarà andato scoppierà in una risata che non si fermerà fino a domani mattina.

Oramai io ed Alec siamo distanti solo pochi millimetri. Vedo il suo desiderio negli occhi, vedo che lo sto facendo impazzire solamente standogli così vicino. Non credevo di avere questa dote sugli uomini. Credevo che riuscivo ad ipnotizzare Ruben solamente perchè ci amavamo a vicenda, mentre funziona anche con Alec. Leggo nei suoi occhi la voglia che ha di baciarmi.

Resistendo all'impulso di vomito che mi sta salendo per essere così vicina a questo energumero, accarezzo dolcemente le sue labbra con un dito e dico sussurrando: << Hai davvero intenzione di far finire i giochi così presto? >>

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