Vendetta- Parte 19

8.8K 808 324
                                    

Non ricordo di preciso quando mi sono addormentata. Il viaggio in aereo per tornare a casa è molto lungo e si ci annoia senza far niente. L'ultima cosa che mi ricordo è una piccola isoletta vista dall'alto, attraverso il finestrino. Devo essermi addormentata di colpo perchè non mi sembrava di avere sonno. L'unica cosa che so è che forse era meglio non addormentarmi.

Ho fatto un sogno, forse il sogno più reale che mi sia capitato di fare, ma era solo un sogno, riesco a capire la differenza. Ero seduta su una panchina sulle rive di un lago. Il sole è alto in cielo, è caldo e luminoso. Dall'albero vicino alla panchina cadono dei petali di fiori, fiori di pesco. Sono da sola, indosso un vestitino bianco estivo e guardo sorridendo il paesaggio. Sorrido, ma mi sento sola. Sento come un vuoto dentro. Ad un tratto, Ruben è seduto vicino a me. Non lo vedo, ne percepisco la presenza. Sento il suo profumo, così soave e così... suo. Lo riconoscerei ovunque.

<< Dovresti dimenticarmi. >> dice con la sua solita voce soave << Io sono morto. >>

Mi volto, gli stringo la mano, lo guardo negli occhi e dico: << Non sei ancora morto. Io ti porterò in salvo, sai che ci riuscirò. >>

Mi accarezza la guancia e sento una scossa di pervadermi tutto il corpo. Il suo tocco, così leggero e paradisiaco, la sua pelle a contatto con la mia.

<< Non c'è più niente da salvare. >> dice accennando un sorriso << Non sono più lo stesso Ruben di cui tu ti sei innamorata. Io adesso sono diverso, non so se posso farcela. >>

Mi ritornano in mente le parole che ha detto nel video. Il suo volto, così angosciato. Mi ha detto queste parole: "non so se posso farcela".

Scoppio in lacrime.

<< Ti prego. >> dico singhiozzando << Non lasciarmi. Io senza di te non posso vivere. >>

<< Si che puoi. >> dice avvicinandosi a me sempre di più << So che puoi. >>

Mi prende il viso con entrambe le mani e mi bacia. È come se mi stesse baciando per l'ultima volta, come se mi stesse dicendo addio. Io non posso permetterlo.

Mi stacco dalle sue labbra, lo guardo negli occhi lucidi e dico: << Se tu ti arrendi, io sono spacciata. Ezra ha ragione, io ho bisogno di te. Io ne ho bisogno! >>

Continuando ad accarezzarmi il viso delicatamente sussurra: << Ricordati che ti ho amata, ti amo e sempre ti amerò. >>

Ad un tratto ogni cellula del suo corpo va in frantumi. Io urlo, ma non mi esce voce dalla bocca, sono paralizzata. Guardo il punto della panchina dove era seduto, ma non rimane più niente di lui. Mi alzo dalla panchina e mi guardo intorno, lo cerco, ma sono sola, completamente sola.

Alla fine mi butto per terra con le ginocchia, sopra un tappeto di petali di pesco e senza fiato dico: << Ti prego, non lasciarmi da sola. >>

Mi risveglio piangendo. Ariel ed Ezra sono accanto a me che mi guardano preoccupati. Io ho gli occhi che mi bruciano e non riesco a respirare. È come se i miei polmoni non funzionassero più. Non riesco a parlare, è tutto così confuso. Mi sfioro le labbra con il pollice, quanto avrei voluto che quel bacio fosse vero.

Ariel ed Ezra parlano di qualcosa ma io non capisco quello che dicono, mi manca il fiato e ho la vista appannata.

<< Aria, calmati. >> dice Ariel prendendomi il viso fra le mani << E' tutto apposto, siamo ancora sull'aereo, era solo un sogno. Era solo un sogno. >>

Cerco di respirare profondamente e di smettere di piangere. Non so quanto tempo ci è voluto per riprendermi, so solo che mi sentivo distrutta. Sentivo ogni pezzo del mio corpo andare in frantumi.

Luce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora