Ali bianche- Parte 15

7.7K 722 173
                                    

Usciamo dal portone d'ingresso e scendiamo gli scalini. Davanti a noi ci sono i nostri nemici di sempre, messi in fila, come un esercito.

Li guardo in volto, uno ad uno. John Miller, il vampiro che ha reso i miei primi mesi da angelo un inferno. Vivian, la donna più stronza che ci sia mai stata su questa terra. Ezra, lo zio di cui una volta mi fidavo. Finn Peterson, soprannominato anche Alec, il vampiro sensa un briciolo di umanità che si è spacciato per il figlio di Ariel per anni. Aria Blackwell, la lupa. E poi, con una stretta al cuore, mio fratello accanto a loro.

Io stringo con forza la mano di Ruben, non ho intenzione di lasciarlo andare. Dall'altra parte, accanto a me, c'è Marcus. Lentamente si aggiungono anche mia madre, Cat appena tornata in vita, mio padre, anche lui tornato da poco nel regno dei vivi. Non riesco a provare gioia nel rivederli, non è il momento.

<< Guarda un po' qua. >> dice Vivian << Tutta la famiglia riunita. >>

Mi guarda dritta negli occhi e dice: << Ah, Aria, grazie mille per avermi staccato la testa. E' stato davvero emozionante. >>

<< Figurati. >> dico ricambiando lo sguardo.

Guardo tutti i loro volti e poi guardo i volti delle persone che amo.

Quanto sono stata stupida. Questa non è una maledetta favola, i cattivi vincono e i buoni rimangono fregati.

<< Che senso ha adesso fare tutto questo. >> dico guardandoli << Gli umani sono salvi, non possono morire. Che senso ha distruggere tutto quello che abbiamo? >>

Ezra si avvicina a me, mi punta un dito contro e urla: << Tu hai distrutto tutto quello che abbiamo costruito! Hai distrutto i vampiri, hai distrutto la mia famiglia, hai distrutto la tua famiglia, hai causato solo sofferenze. Per colpa tua molte persone sono morte e a te non è importato! Hai distrutto la nostra vita, la vita di ogni membro della tua famiglia e di tutti gli angeli. >>

<< Sul serio? >> dico avvicinandomi << Date tutta la colpa a me? Tuo padre non era più innamorato di Vivian, l'ha lasciata e si è costruito un'altra famiglia. E' colpa mia? E' colpa di mia madre? E' colpa di Ruben, o di Marcus o di mia figlia? Io ho sempre fatto ciò che è stato giusto perchè voi avete distrutto il mondo. E' vero, mia madre ha creato i vampiri, e allora? Ha fatto un errore e ha cercato di rimediare. Ma tu? Hai creato gli angeli, li hai creati buoni e capaci di amare e poi ti sei alleato con quella pazza omicida di tua madre! Hai creato altre specie sovrannaturali con il solo scopo di distruggerci. Mi avete messo una specie di mostro nel cervello per rendermi brutale e cattiva! Quindi, non dire un'altra parola. Voi avete reso la mia vita un inferno, io ho solo protetto le persone che amo. >>

Guardo tutti i loro volti e dico: << Io sono nata con un compito. Dovevo morire per il bene comune. Ho scelto da che parte stare e sono morta. Lilia mi ha regalato altri cinque anni di vita ma mi rendo conto che sarei dovuta rimanere morta. Quindi, adesso, uccidetemi, ma lasciate in pace la mia famiglia. >>

<< E' questo il problema. >> dice Finn guardandomi << Non vogliamo uccidere solo te, ma tutti voi. >>

<< Bene. >> dice Marcus facendo un passo avanti, coprendo mia madre << Allora, che vogliamo fare? Iniziamo a lottare? >>

Sul volto di Vivian compare un sorriso.

<< Con piacere. >> risponde.

Guardo gli occhi di Ruben per un solo istante. Capiamo cosa l'altro sta pensando e, per pura casualità, sono le stesse due paroline. "Ti amo".

Poi, accade l'inevitabile, la lotta finale.

Scelgo cosa fare. Potrei rimanere immobile e lasciarmi uccidere, oppure combattere come non ho mai fatto prima. Non voglio che Luce un giorno sappia che io non ho combattuto, che mi sono lasciata uccidere. Voglio che mia figlia sia fiera di sua madre.

Esco fuori i canini e comincio a combattere. Tutti si dirigono verso di me e Ruben, ma a mano a mano le persone vicino a me li bloccano. Marcus contro sua madre, mia madre contro Ezra, Cat contro Finn, Ruben contro Vivian. John invece se l'è data a gambe appena ha potuto. Rimane solo una persona.

Mi avvicino a lui, lo afferro per la gola, lo sollevo e lo guardo dritto negli occhi. Cammino verso le rive del fiume, poi lo scaravento a terra e mi metto sopra di lui, continuando a tenere le mani sul suo collo. Non combatte.

<< Forza. >> dice guardandomi negli occhi << E' quello che mi merito. Uccidimi. >>

<< Sei una vergogna per tutta la nostra famiglia. >> dico con la bocca piena di disprezzo << Hai tradito Ariel, hai tradito tutti noi. Cosa penserà Eliah quando sarà grande? Cosa penserà di suo padre? Mi fai schifo. >>

Guardo il suo volto e dopo qualche secondo dico: << Ma io non lo farò. Io non sono come te, io non tradisco. Sei mio fratello e non ucciderò il sangue del mio sangue. Io sono migliore di te. >>

Lentamente lascio il collo di Jago. Lui riprende fiato e, prima che possa rendermene conto, mi spinge per terra, si mette sopra di me, estrae un coltello e me lo pianta dritto nel petto, a pochi millimetri dal cuore.

Mi guarda e dice: << Io non sono un debole. Io sono capace di uccidere mia sorella. >>

Mi da un bacio sulla fronte e pianta il coltello più a fondo.

Prima di perdere conoscenza guardo cosa sta succedendo dall'altra parte. Nessuno è più all'impiedi. Sono tutti morti.

Sento che sto per perdere conoscenza, ma ho ancora un po' di forze, abbastanza forze. Alzo la mano e faccio l'incantesimo calamita, un incantesimo che ha inventato mia madre. Dopo due secondi il cuore di Jago è nella mia mano e il suo corpo steso accanto a me.

Guardo il cielo mattiniero. Per qualche ironia del destito vedo un uccello volare libero sul cielo, come la scorsa volta in cui sono morta. Solo che, questa volta, non mi risveglierò.

Sono nel tunnel e non sono sola. Accanto a me c'è tutta la mia famiglia, compreso Ruben e Marcus.

Guardo Ruben con aria interrogativa e lui risponde: << Tua madre, mentre tutti erano distratti, ha dato a me e a Marcus la pozione che diamo agli angeli per tornare umani. Non sapevamo se avrebbe funzionato, ma se siamo qui vuol dire di si. >>

Mi volto e guardo tutti i loro volti.

<< Io non volevo questo per voi. >> dico triste.

Marcus si avvicina a me, mi accarezza il viso e dice: << Siamo una famiglia e la famiglia rimane sempre unita. Cosa importa se viviamo sulla nuvola o nel campo di grano? >>

Ci prendiamo tutti per mano e corriamo verso la fine del tunnel.

Così la ragazza alata ha vissuto per ventitrè anni. Adesso non sarò più un terzo angelo, un terzo vampiro e un terzo umana. Adesso sarò l'angelo custode della mia bambina, insieme a suo padre e a tutte le altre persone che la amano.

Anche se Luce non mi vedrà ogni giorno, mi avrà sempre al suo fianco. Per sempre.


Il prossimo capitolo sarà l'epilogo finale <3

Luce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora