Passato- Parte 6

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Il sapore della miscela nella ciotola è peggio dell'odore. Assomiglia tanto ad uno sciroppo disgustoso che mia madre mi dava da piccola quando stavo molto male. Mi ricordo che fingevo di stare bene, ma non così tanto bene per andare a scuola.

Preparo un po' di acqua calda e ci metto dentro tutta la polverina che c'è nel sacchetto, come Lilia mi ha scritto. Io e Ruben ci stendiamo sul letto un po' stretto e aspetto un po' prima di prendere la valeriana. Stiamo appoggiati su un fianco, in modo che i nostri visi si trovino uno di fronte all'altro.

Con una mano dolcemente mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e dice: << Sei sicura di volerlo fare? >>

<< Si, ne sono sicura. >> dico guardandolo << Devo sapere la verità, devo sapere cosa lei deve dirmi. Sono arrabbiata con lei, ma devo parlarle comunque. >>

<< Non sei costretta a farlo, non voglio che stai male. >>

<< Ma non starò male, devo solo... sapere tutta la verità dalla bocca di mia madre. Ho così tante domande e poche risposte. Scoprire di avere dei poteri magici non è una cosa di tutti i giorni, mi ha lasciato un po' sorpresa. >>

Mi metto seduta, prendo la tazza con la valeriana e bevo tutto in un sorso. Poi poso di nuovo la tazza sulla sedia vicino al letto e ritorno di nuovo coricata su un fianco.

<< Non dare di matto. >> dice sorridendomi << Non impazzire per questa nuova parte di te. Accettala. Ricordati che ti amo così come sei. >>

Mi da un bacio sulla fronte e in quel preciso momento calo in un sonno profondo.

Riapro gli occhi e sono in mezzo alle spighe di grano. La prima cosa che noto è che, a differenza di quando mio padre si è messo in contatto con me, questa volta non riesco a percepire né il caldo né il freddo. Guardo in alto, c'è luce, ma non c'è il sole. È diverso da come lo ricordavo. Giro intorno a me stessa e vedo che non c'è nessuno, che questo posto è vuoto. Mia madre non c'è.

<< Mamma! >> urlo continuando a girare su me stessa << Voglio soltanto parlare! Devo sapere la verità dalla tua bocca. >>

Ad un tratto sento un forte vento travolgermi e dopo un attimo di fronte a me c'è mia madre. Sembra comparsa dal nulla. La guardo un attimo, indossa il vestito bianco che le piaceva tanto e ha i capelli raccolti in uno chignon con qualche ciocca davanti al viso. Sembra così... serena in viso.

In questo momento dovrei essere arrabbiata, dovrei avere uno sguardo duro, ma non ci riesco. Senza nemmeno pensarci la abbraccio con forza. Sento la sua pelle, morbida e calda, come lo era una volta. Sento il profumo della sua pelle, così delicato e quasi impercettibile. Mi mancava un po'.

Mi stacco da lei e la guardo negli occhi. Sorridiamo entrambe e lei dolcemente mi da un bacio sulla guancia.

<< Sono arrabbiata. >> dico scoppiando in lacrime per la felicità << Forse in questo momento sono più felice di rivederti che arrabbiata, però devi spiegarmi tante cose. >>

<< Lo so. Perchè non camminiamo un po'? Hai fatto un incantesimo perfetto, finchè non lo vorrai tu staremo in contatto. >>

Iniziamo a camminare in mezzo alle spighe di grano senza destinazione, stringo con forza la sua mano. Mi è mancata così tanto.

<< Allora. >> dice con la sua solita voce rilassata << Tutto quello che hai letto sul diario di Marcus è vero. Sono la strega creatrice, la strega che ha portato il male e la distruzione e non sai quanto mi dispiace. Ho sempre avuto un potere enorme, tutto il potere assorbito dalla mia famiglia. Avrei potuto devastare città intere solo con un movimento delle mani. >>

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