Tutto sembra perduto- Parte 3

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Dopo qualche minuto Marcus apre gli occhi e respira profondamente. Piange in silenzio, senza singhiozzare, solo lacrime che scorrono indisturbate nelle sue guance. Anche io in questo momento ho bisogno di piangere, ma non ci riesco. Sento solo un dolore sordo in tutto il corpo che non mi lascia nemmeno respirare liberamente. Sento il cuore pesante, fa fatica a compiere ogni battito. Non posso ancora crederci, non è possibile. Sento di aver perso tutto.

Marcus si mette seduto e si guarda attorno un po' spaesato e arrabbiato. Leggo nei suoi occhi quello che sta pensando, vorrebbe essere ancora lì con lei.

Mi alzo e mi metto seduta vicino a lui. Gli metto una mano sulla spalla e dico: << Stai bene? >>

<< Che domanda stupida. >> risponde senza guardarmi.

<< Scusa. >> dico a bassa voce.

<< No, scusami tu. È andato tutto bene, sono ancora tutto intero. Certo, non avevo più bisogno di respirare e il mio cuore era fermo, però adesso sto bene. Sto bene. Se lo ripeto tante volte magari me ne convinco. >>

<< Hai bisogno di riposare. >> dico abbracciandolo << Rimani qui sul divano oppure vai nel tuo appartamento. >>

<< No. >> dice a fatica << Tutto in quel appartamento mi ricorda lei adesso. Non posso andarci. >>

<< Allora ti do le chiavi di una stanza libera. >> dico alzandomi e mettendomi di fronte a lui

<< Basta che ti riposi un po'. Posso darti delle gocce per dormire. >>

<< Tu hai bisogno di me. >> dice alzandosi all'impiedi e guardandomi negli occhi << Dobbiamo ritrovare Jago e Lilia prima che Alec rapisca qualcun'altro e proteggere tutta la nostra comunità. Tu non puoi farcela da sola e io conosco questo posto da molti più secoli di te, quindi tu pensa a qualche incantesimo per trovarli e io penso a rendere questo posto una fortezza. >>

E' la cosa più ragionevole da fare. Vedo nei suoi occhi il bisogno di pensare ad altro per non pensare a tutto il dolore che sente. Faccio anche io così ogni tanto, è una cosa che abbiamo in comune.

<< Va bene. >> dico << Tu pensa alle fortezze e io penso a trovarli. Vado nel mio appartamento a lavorare, se hai bisogno di qualcosa chiamami. Okay? >>

Mi da un bacio sulla guancia, raccoglie il libro di incantesimi da terra e me lo porge. Ha bisogno di stare un po' da solo, e lo capisco.

Prendo il libro, lascio le chiavi dell'ufficio sul tavolino e vado via. Appena chiudo la porta dietro di me mi concentro sull'udito. Sento che si risiede sul divanetto, sento le molle un po' rotte del divano, e poi il silenzio totale. Dovrei stare con lui, ma lo conosco troppo bene, ha bisogno di stare un po' da solo.

Sento qualcuno correre nel corridoio verso l'ufficio. Esco dalla sala d'aspetto e vedo Ruben che corre verso di me. Appena vede che sto bene mi stringe forte fra le sue braccia.

<< Ti stavo cercando. >> dice stringendomi con forza << Stai bene? Che è successo?Alec ti ha ferita? Avete lottato? >>

Stacco con un po' di fatica Ruben dal mio corpo e guardandolo negli occhi dico: << Sto bene, stai tranquillo. >>

Fa un respiro di sollievo e dice: << Devi spiegarmi cosa è successo, non tenermi allo scuro di tutto come sempre. >>

Respiro profondamente e iniziamo a camminare lentamente. Cercando di non piangere gli racconto dell'incontro con Alec. Gli dico che adesso Jago e Lilia sono ibridi, che è stata Cat a trasformarli e che adesso l'obiettivo di Alec è tutta la comunità angelica.

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