Capitolo 25.

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Scusate eventuali errori. Non credo di aver scritto un bel capitolo, ma pazienza. 
Buona lettura.
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Scendo sotto, un po' nervosa per via della piccola discussione avuto con Harry. Ma cerco di calmarmi prima di entrare in salotto. Prima di accomodarmi accanto a lei, come farebbe ogni brava padrona di casa, le chiedo se desidera qualcosa da bere, ma rifiuta gentilmente.

"Scusa se ti ho disturbata ehm... "

"Roxy"

"Bel nome, dicevo scusa Roxy, se non sei sola in casa, non so. Sei giovane non penso tu sia ancora sposata, ma avrai sicuramente il tuo ragazzo di sopra da quel che ho capito. Scusa davvero. Non volevo."

"No, ma quale ragazzo, non ho nemmeno quello signora. Parlavo solo a telefono" Si, col fantasma di suo figlio. 

"Oh.. beh.. non sarebbero nemmeno affari miei."

"Tranquilla" Continua a scusarsi per tutto e mi sembra anche un po' a disagio, forse le fa strano il fatto di trovarsi in casa di suo figlio, sapendo che è di un'altra persona, o che magari lui non c'è più. Magari ha quella strana sensazione che capita più o meno a tutti quelli che hanno perso una persona cara, cioè di vedere quella persona sbucare fuori da qualche angolo da un momento all'altro. Noto che osserva tutta la stanza. "Beh.. deve portarsi via tutto signora Styles?" Chiedo, sperando risponda di no.

"Ho notato che hai tenuto l'arredamento come era" Cambia argomento.

"Si, mi piace così come è. Ho cambiato solo poche cose, o meglio dire ho aggiunto qualcosa. E' la casa perfetta questa." E se non mi piace me la faccio piacere. So' come ragiona Harry, è geloso e possessivo pure da morto, o forse lo è di più adesso rispetto a quando era in vita. 

"Harry ha sempre avuto buon gusto, sin da piccolo." sorride, immersa in qualche lontano ricordo.

"Posso immaginare." Non so bene cosa dire. Non credo di essere mai stata così nel pallone."Però se vuole metto tutto in una scatola"

"Se a te non dispiace io vorrei lasciare tutto qui, almeno per il momento. Non ce la faccio a cambiare ciò che ha creato mio figlio. E ti sono davvero grata che tu abbia lasciato tutto come era, o quasi."

"Ma si figuri. Nessun problema"

"Però non so, mi ha detto l'agente immobiliare che c'era anche della posta." Oh quella stronza di Michelle è ancora viva, non ho sue notizia da una vita. "Quella vorrei averla"

"Si certo. Adesso gliela prendo" lei non parla ed io non so da dove iniziare. Io voglio sapere.
Mi alzo e prendo la posta. "Qualcuna è aperta, è successo per sbaglio. Giuro che non ho guardato il contenuto"

"Non è un problema anche se hai guardato. A proposito, mi scuso anche per non essere venuta prima, purtroppo sono rimasta sola a gestire l'azienda di famiglia, e non è facile e il tempo è sempre troppo poco"

"La aiutava Harry?"

"Harry" alza lo sguardo verso di me.  "Lo conosci?" mi guarda come stupita. Ma perché ne parla al presente?

"Beh.. Non proprio. Avevamo qualche amico in comune. Vivo in Inghilterra da poco meno di un anno. Lavoro al Everythings James, me ne ha parlato Niall Horan." Conosco benissimo Harry, vorrei dirle. Vorrei anche aggiungere che è qui, ma non voglio farla soffrire, sono sicura che Harry non si mostrerebbe a lei e mi lascerebbe sola a fare una cattiva figura, quella della persona non sana di mente.

"Oh Niall.. Sono cresciuti insieme lui ed Harry. è qualche mese che non lo vedo. Come sta?"

"Sta bene. Si diverte a fare il simpatico." dico facendola sorridere. Poco dopo torna seria, ed io con lei. Ne approfitto per parlare, sperando di non dire stupidaggini. "Non ho avuto lutti in famiglia di recente, ho solo perso i miei nonni materni quando ero molto piccola, ma non ricordo quasi nulla di quel episodio, ma immagino che sia ancora più difficile di un lutto normale sopportare la morte del proprio figlio." Ecco. L'ho detto.

Love GhostWhere stories live. Discover now